"Bang!", croci e delizie del gioco di carte tutto italiano



Serie tv come Westworld, seppur con una bella spruzzata di modernità e di fantascienza, hanno contribuito a riportare in auge un genere che ormai raramente possiamo vedere al cinema o nei prodotti televisivi, ovvero quello western. Nel mondo dei giochi da tavolo invece, grazie ad un classico moderno che è già nelle collezioni di molti utenti, si respira tranquillamente la polvere dei vecchi saloon e dei duelli tra pistoleri. Il nome di questo gioco è semplicemente “Bang!”.

Bang!” è stato ideato dall'italianissimo Emiliano Sciarra, può riunire intorno al tavolo fino a 8 giocatori partendo da un minimo di 3 ed è stato lanciato sul mercato dalla DVGiochi. Avendo avuto un riscontro di pubblico piuttosto consistente, il gioco ha avuto una continua rinascita con edizioni che hanno proposto le stesse meccaniche, più o meno le stesse carte, ma con aggiunta di nuovi personaggi esclusivi o di componenti di gioco che riuscivano ad impreziosire l'esperienza, magari inserendo nella confezione anche delle golose espansioni. Prendendo in esame la nuova edizione del gioco base, nella scatola troviamo ovviamente un bel mazzo di carte suddiviso in carte ruolo, da consegnare segretamente ad ogni giocatore, carte personaggio per assegnare un'abilità speciale, carte che comporranno il mazzo di pesca ed appartenenti a varie categorie in base all'utilizzo, delle plance personali dove posizionare le proprie carte principali e dei segnalini pallottola per tener conto dei punti vita. Una delle edizioni di “Bang!” è soprannominata “ La Pallottola” visto che la confezione è proprio a forma di proiettile, ricordando uno degli elementi predominanti del gioco: una scelta bella da vedere e gustosa da giocare visto che contiene anche un paio di interessanti espansioni da implementare subito dopo aver assaporato il gioco base.

La preparazione del gioco è piuttosto semplice. Si consegna una carta ruolo ad ogni giocatore tra quelle da selezionare in base al numero dei partecipanti: i fuorilegge, il rinnegato e i vice la terranno coperta fino alla fine della partita o all'arrivo della propria dipartita, mentre lo sceriffo la rivelerà immediatamente. Si distribuirà anche una carta personaggio che suggerirà il numero di punti vita di partenza, dunque di pallottole, da consegnare al giocatore ed anche un'abilità specifica che si andrà a sfruttare durante il gioco. Basterà mescolare il mazzo con tutte le carte azione e se ne distribuiranno tante ad ogni giocatore quante sono le pallottole precedentemente consegnate. Lo sceriffo beneficerà di una carta e di una pallottola in più rispetto agli altri, visto che sarà sicuramente il personaggio più esposto al fuoco altrui e sarà sempre anche il primo giocatore. Ognuno, al proprio turno, dovrà pescare due carte dal mazzo, aggiungerle a quelle già presenti nella propria mano e poi giocare un qualunque numero di carte, con l'unica limitazione di poter destinare ai propri avversari una sola carta “Bang” per turno. Le carte sono ovviamente il cuore pulsante del gioco e servono principalmente a difesa o ad attacco, oltre ad una serie di bonus e cattiverie da perpetrare ai propri nemici. Le carte possono essere di due tipologie, ovvero carte con il bordo blu che vanno giocate di fronte a sé, come nuove armi o protezioni dai proiettili altrui, o ancora come cavalli che rendono più facile sparare o più difficile essere sparati, oppure carte con bordo marrone che sono usa e getta. La già citata carta “Bang” sarà sicuramente quella più usata e servirà a privare un giocatore di un punto vita, a meno che quest'ultimo non tiri fuori un “Mancato”, unica carta da giocare fuori dal proprio turno. Tra le tante altre carte disponibili ci sono la “Birra” che rifornisce un punto vita perso, il “Cat Baloo” che farà scartare una carta ad un giocatore oppure “Indiani” che costringerà tutti a scartare una carta “Bang” o a perdere un punto vita.

In “Bang!” esiste il concetto di distanza: non avendo armi potenti all'inizio, si potrà avere gittata di fuoco solo con il giocatore che siede alla propria sinistra e alla propria destra, mentre mettendo in gioco nuove pistole si aumenterà di tanto la gittata e si riuscirà a “vedere” un numero di giocatori maggiore. Lo scopo del gioco è ovviamente quello di raggiungere l'obiettivo del proprio ruolo, facendosi aiutare dagli eventuali colleghi nascosti al tavolo. Lo sceriffo, coadiuvato dai misteriosi vice, vorrà far fuori tutti i fuorilegge, questi ultimi vorranno far fuori lo sceriffo, mentre il complicato ruolo del rinnegato è quello di trasformarsi nel nuovo sceriffo, quindi uccidere tutti i giocatori lasciandolo per ultimo e farlo fuori in un glorioso faccia a faccia. Il gioco termina con il raggiungimento di uno di questi obiettivi da parte di una squadra di cui, man mano, con le azioni svolte durante il gioco, sarà sempre più chiara la misteriosa identità.

Bang!” è diventato uno dei titoli più giocati ed apprezzati mai ideati da un autore italiano, grazie alla possibilità di coinvolgere al tavolo fino ad 8 persone, alla soddisfazione di smascherare un proprio nemico e farlo fuori a suon di proiettili cartacei e la voglia di fare sempre una nuova partita per avere una rivincita in caso di prematura scomparsa. “Bang!” però purtroppo non è affatto esente da difetti, anche grossi per certi versi: in alcune partite purtroppo un giocatore potrebbe ritrovarsi a fare molto poco e a dover aspettare che gli altri la terminino: se un personaggio sarà per qualche motivo il bersaglio principale del fuoco altrui passando a miglior vita, dovrà rivelare il suo ruolo e potrà solo tifare per gli altri, annoiandosi spesso per la lunghezza che alcune partite possono impiegare in termini di tempi di gioco. E' anche possibile che un giocatore venga messo più volte in prigione, altra carta speciale utilizzabile, e che non riesca ad uscire per svolgere il proprio turno, dovendo quindi passare semplicemente la mano al giocatore successivo perdendo la possibilità di mettere in tavola le proprie carte fino ad un altro completo giro. Queste pecche sono state in qualche modo edulcorate dalla possibilità di ripresentarsi come “fantasmi” attraverso una variante che tenta di limitare i tempi morti delle povere anime in pena. A parte questi problemi, siamo di fronte ad un titolo che si lascia giocare e che può sempre essere una buona scelta per divertirsi con un gioco ben gestibile anche per un buon numero di partecipanti. “Bang!” può essere presentato tranquillamente anche ad un pubblico non avvezzo ai giochi da tavolo, ma a patto che la numerosa simbologia, facilmente spiegata da una carta riassuntiva, non sia un ostacolo troppo ostico da superare per immergersi nell'esperienza di gioco.

Impossibile resistere al fascino di "Bang!", fatelo vostro seguendo questo link

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