"Reef", una coloratissima barriera corallina


Sono coloratissimi, sono impilabili e sono preziosi per fare punti: i coralli che si maneggiano durante una partita a “Reef” sono dei piccoli gioielli plasticosi.


Purtroppo la barriera corallina, bene prezioso custodito nei nostri mari, è sempre in costante pericolo a causa dell'inquinamento e della mano dell'uomo che pian piano sta smontando uno scenario naturale unico nel suo genere. Per fortuna c'è un gioco da tavolo in cui saranno invece i partecipanti a ricostruire una vera e propria barriera corallina coloratissima nel modo migliore per fare punti: “Reef” ci porta piacevolmente in fondo al mare.

COMPONENTI: Oltre a delle plancette quadrate, la vera chicca del gioco è composta da una marea di coralli rappresentati da pedine in plastica in 4 forme e 4 colori differenti.

Reef” è un gioco da tavolo creato da Ermerson Matsuuchi per 2-4 giocatori pubblicato anche in Italia grazie alla Ghenos Games. All'interno della coloratissima confezione troviamo un'ennesima esplosione di colori grazie ad una moltitudine di coralli. Troviamo infatti ben 112 coralli suddivisi in 4 tipologie differenti per colore e per forma, 88 gettoni punteggio in ben 5 tagli differenti, 4 plancette giocatore di forma quadrate su cui è stampata una griglia 4x4 e 60 carte che sono suddivise in due parti: in quella superiore ci sono i pezzi di corallo che si possono ottenere e in quella inferiore invece un punteggio che si può ottenere soddisfacendo determinati requisiti di posizionamento.

PREPARAZIONE: Sistemare le riserve di corallo in relazione al numero di giocatori e un piazzamento iniziale per i 4 coralli base offerti ai partecipanti sono i primi passi per iniziare “Reef”.

Per dare vita ad una partita a “Reef” bisognerà innanzitutto formare una bella riserva di gettoni punteggio posizionandola ad un lato del tavolo raggiungibile da tutti e da cui ognuno preleverà come dotazione iniziale 3 punti. A seconda del numero di giocatori, bisognerà formare delle riserve di corallo lasciando quelli non utilizzati nella scatola: dalla riserva così formata, ogni giocatore preleverà un corallo per ogni tipo che potrà piazzare come desidera sulla propria plancia. 

Ultimo step è la preparazione del mazzo di carte: dopo averlo mescolato, si distribuiranno 2 carte a ciascun giocatore e verranno girate le prime 3 carte, lasciando la prima del mazzo scoperta e quindi visibile. Lo scopo del gioco è quello di accumulare punti creando le configurazioni di corallo suggerite dalle carte che verranno man mano giocate.


IL GIOCO: Ogni turno è semplicissimo da giocare, visto che basterà semplicemente prendere una nuova carta o giocarne una per posizionare nuovi coralli e tentare di fare punti.

A cominciare sarà il giocatore che avrà ricevuto la plancia con la stella marina. Sono solamente due le azioni che sarà possibile svolgere in ogni turno di una partita a “Reef”, ovvero prendere una delle carte esposte oppure giocarne una dalla propria mano. 

Nel primo caso sarà possibile semplicemente prendere una delle 3 carte al centro del tavolo, oppure posizionare uno dei propri punti vittoria sulla carta del minor valore tra le 3 per poter avere quella scoperta in cima al mazzo: chi prenderà la carta su cui sono posti dei segnalini punteggio, ovviamente riceverà anche quelli. Non è mai possibile avere più di 4 carte in mano: qualora si iniziasse un turno con 4 carte, un giocatore sarà costretto a scegliere la seconda azione, ovvero giocare una carta dalla propria mano. 

Giocando una carta si svolgerà innanzitutto l'azione superiore, ovvero prendere dalla riserva i due coralli indicati che andranno posizionati dove si desidera nell'area di gioco, anche impilandoli su altri già piazzati precedentemente, anche di colore differente, con l'unico divieto nella creazione di una pila composta da più di 4 elementi

Dopo quest'operazione si verificherà la possibilità di accumulare punti con la parte inferiore della carta giocata che mostrerà un pattern da creare sulla propria plancia per guadagnare segnalini punteggio. 

Le varie configurazioni riguardano il posizionamento di coralli di un certo colore in una determinata posizione, anche se questa composizione fosse a livelli sfalsati, visto che ogni pattern va rispettato vedendo la plancia dall'alto, quindi solo con i coralli posti sulla sommità delle colonne man mano create, oppure di avere determinati coralli in un piano preciso di una colonna, o ancora di avere coralli di un colore intorno alla pila più alta sulla cui cima appare un altro colore. 

Per ogni porzione di reef che rispetta quell'indicazione, il giocatore potrà prelevare il numero di punti stampato sulla carta. Il gioco termina alla fine del mazzo di pesca o più probabilmente quando la riserva dei coralli di un colore si esaurisce: a quel punto, dopo aver finito il giro, si giocheranno le carte ancora in mano valutando solo la possibilità di prendere i punti per la parte inferiore, quindi senza prendere ulteriori coralli da piazzare e sarà dichiarato vincitore chi avrà totalizzato il maggior numero di punti.


CONSIDERAZIONI: Bello da vedere, semplice da giocare, “Reef” concentra il suo divertimento sulla possibilità di essere apprezzato veramente da tutti.

Reef” è un gioco che attira subito per i suoi componenti: se qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte ad un'eccessiva plasticosità dei materiali che possono renderlo molto vicino ad un gioco per bambini, un'altra fetta di pubblico potrebbe trovarlo irresistibile proprio per la gioia di maneggiare dei piccoli pezzi di corallo come più importante strumento del gioco. 

La semplicità con la quale si alterano i turni, rende “Reef” un gioco davvero vivace e veloce, visto che difficilmente si creeranno tempi morti tra una giocata e l'altra: prendere una carta tra quelle esposte oppure giocarne una da mano con le idee già chiare su come si vorrà sviluppare la propria strategia rendono infatti la partita sempre fluidissima tanto da poterla condensare in poco più di mezz'ora al massimo. 

Ogni carta prevede che i coralli presi non siano mai quelli necessari per soddisfare il requisito della parte inferiore, sarà quindi necessaria una lavorazione delle proprie carte in modo da far combaciare i bisogni di una con gli introiti offerti dall'altra, alternando la pesca delle carte al giocarle nell'ordine giusto per creare magari anche più pattern in grado di raddoppiare, se non triplicare i punti offerti da una carta sapientemente giocata al momento ideale. 

Reef” è il classico gioco che ha due modalità differenti per essere vissuto: può essere un bel solitario di gruppo, in cui ognuno potrà costruire la sua barriera corallina e pensare tranquillamente e pacificamente al proprio sviluppo, oppure si può fare molta attenzione alle costruzioni altrui in modo da pestare i piedi rubando carte utili in termine di punteggio agli avversari, trasformando il gioco in una lotta all'ultimo corallo. 

Ogni partita potrà svilupparsi in modo diverso anche a seconda delle scelte fatte e magari dall'orientamento offerto dalle carte iniziali: potrebbe capitare uno sviluppo del proprio schema in verticale andando a prendere quindi sempre carte che offriranno punti in base ai coralli incolonnati ad una certa posizione, oppure concentrarsi maggiormente sulle associazioni di colore e quindi distribuire i pezzi in modo esteso senza impilarli. 

Quest'aspetto rende il gioco, nonostante si tratti di un piacevole astratto camuffato, di essere comunque coerente con la sua ambientazione che si mostra quindi come un mare di corallo che si può estendere in vario modo. 

Pecca di “Reef” è la simbologia dei pattern che servono a racimolare punti, che inizialmente può essere un po' ostica da capire, ma che dopo i primi giri sarà perfettamente assimilabile, rendendo l'esperienza di gioco interessante per un pubblico occasionale ma altrettanto piacevole per i gamer pronti a mettersi alla prova con un puzzle game in cui ottimizzare le proprie risorse sarà importantissimo per accumulare punti.

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