“Dominion”, un regno di carte

“Dominion”, il re dei deckbuilding

Un emblema del genere dei costruttori di mazzi di carte, nel tentativo di accrescere il proprio regno.


Dominion

Dominion” potrebbe considerarsi a tutti gli effetti un entry level, un gioco per cui passare per conoscere una meccanica.

La meccanica è quella dei deckbuilder, cioè quei giochi in cui il proprio mazzo di carte iniziale andrà sempre rinnovato.

In quest'occasione saremo dei signorotti locali col desiderio di accrescere i propri possedimenti, tra nuovi edifici e potenza acquisita.

Ovviamente il tutto si svolgerà tra fasi azione e fasi acquisto per rendere il proprio mazzo sempre più performante e goloso di punti.


COMPONENTI: “Dominion” è composto praticamente soltanto da carte, quelle fisse e quelle che possono cambiare di partita in partita.


Dominion


“Dominion” è un gioco da tavolo ideato da Donald E. Vaccarino per 2-4 giocatori e pubblicato da Giochi Uniti in Italia, ma la versione internazionale è di RioGrande Games.

Nella scatola c'è la predisposizione per ospitare tutte le carte di questa seconda edizione base suddivise in base al tipo.

Sono contenute carte base tesoro che rappresentano oro, argento e rame, per valori di acquisto di 3, 2 e 1 rispettivamente.

Le carte base vittoria sono province, tenute e ducati che asegnano dei punti vittoria in misura differente.

Le temibili carte maledizione invece decurtano un punto, mentre sono ben 262 le carte regno, che rappresentano le parti variabili delle partite.

Da arti e mestiere ad avanscoperta, da fucina a laboratorio, dal mercato alla sala del trono, con svariati effetti differenti.

Sono 26 le carte sorteggio che rappresentano le possibilità di estrarre casualmente le carte da mettere in gioco nella partita, visto che ne è assegnata una per tipo.

Presente un tabellone cestino e, come si diceva un pratico raccoglitore interno di carte per tenerle tutte perfettamente divise per tipo.


PREPARAZIONE: “Dominion” ha un set di carte fisse e uno variabile, da modificare a seconda del tipo di partita da svolgere.


Dominion

Per cominciare a giocare bisognerà sistemare i set di mazzi per ogni giocatori che saranno composti da 3 carte tenuta e 7 carte rame.

Ogni giocatore mescolerà il mazzetto ricevuto e lo terrà coperto di fronte a sé in attesa della preparazione dei set pubblici.

La partita prevede la collocazione di mazzetti di carte oro, argento, rame, tenuta, ducato, provincia e maledizione come punti fissi.

Di ogni tipologia si dovrà collocare un mazzetto accanto all'altro formando un mercato generale centrale.

Si dovrà poi creare un mercato variabile composto da 10 mazzetti diversi, ognuno di 10 carte, tra gli altri tipo disponibili.

La possibilità è quella di scegliere un set consigliato dal regolamento, compreso quello per la prima partita oppure di sceglierle personalmente.

Sarà anche possibile affidarsi al caso e, dopo aver mescolato il mazzo di carte sorteggio, estrarre dieci carte.

Queste andranno quindi ad indicare i dieci mazzetti da collocare sotto quelli già posizionati per rinfoltire il mercato.

Accanto ai mazzetti così predisposti, andrà posizionata la scheda cestino, per poi iniziare a giocare.

Lo scopo del gioco sarà quello di ottenere il maggior numero di punti tramite simboli vittoria soprattutto su ducati, province e tenute, rinvigorendo il proprio mazzo personale.


IL GIOCO: “Dominion” è composto da turni che comprendono fase azione e fase acquisto per rimpolpare il proprio mazzo.


Dominion

Al proprio turno, un giocatore dovrà semplicemente seguire una sequenza di fasi che partono dalla fase azione.

Ogni giocatore partirà con una mano di 5 carte che potranno essere utilizzate in vario modo a seconda della tipologia.

Nella fase azione, si potrà utilizzare solamente una carta che avrà la dicitura azione su di essa, svolgendo ovviamente quanto indicato.

Alcune carte che si potranno ottenere nel corso del gioco, potranno permettere di svolgere più azioni in un turno.

Dopo aver svolto l'azione, si andrà invece a giocare la fase di acquisto in cui invece utilizzare le carte moneta.

Oro, argento e rame avranno dei valori che, sommati, daranno un totale massimo da spendere per l'acquisto di una qualunque carta dal mercato.

Solitamente si potrà acquisire una sola carta, che andrà a finire nella propria pila degli scarti, ma alcune azioni permetteranno di acquistarne di ulteriori.

L'ultima fase è quella di pulizia che farà finire ogni carta utilizzata o non, azioni e monete, nella propria pila degli scarti.

Il giocatore dovrà quindi pescare la propria mano di nuove 5 carte pescandole dal proprio mazzo che, se dovesse esaurirsi, verrà ripristinato mescolando gli scarti.

Il gioco continua in questo modo fino a quando non si verifica uno dei due requisiti di fine partita al termine di un turno.

La partita termina quando 3 mazzetti saranno esauriti oppure quando il mazzetto delle carte provincia sarà vuoto.

Tutti i giocatori dovranno quindi recuperare tutte le carte del proprio mazzo, gli scarti, quelle in mano, quelle ancora da usare, quelle messe da parte.

Ogni carta con sfondo verde conta come sistema di punteggio da calcolare: ducati, province e tenute offrono i punti indicati.

In più c'è la carta dei giardini che premia con un punto ogni dieci carte che fanno parte del proprio mazzo.

Ovviamente il vincitore sarà il giocatore che sarà riuscito ad ottenere il maggior punteggio con il proprio mazzo di carte.


CONSIDERAZIONI: “Dominion” è un must nel suo genere, un vero e proprio emblema classico del settore dei deckbuilder


Dominion

Se si pensa al genere dei deckbuilder ormai sono diversi i titoli che anche solo come meccanica inserita tra le altre, sono presenti sul mercato.

Eppure c'è un titolo che viene immediatamente in mente, ai cultori del genere, se si vuole pensare ad un vero classico.


“Dominion” è una base da cui partire se si vuole conoscere a fondo il genere dei deckbuilder di una volta, ma attuale anche oggi.

La meccanica è quella di costruzione del proprio mazzo, che inizia identico a quello degli altri, per poi prendere altre strade.

Per farlo ci sarà un mercato generale composto da dieci carte quasi sempre dedicate alle azioni e le carte base.

Tutto quello che bisognerà fare sarà puntare alla vittoria articolando il proprio mazzo in modo da fare punti.

Ovviamente semplice a dirsi, molto meno a farsi, visto che ogni volta bisognerà cercare, con i tesori in mano, di ottenere una nuova carta.

Questa carta può appartenere quindi a varie tipologie, preferendo nuove monete oppure nuove azioni da poter svolgere nella prima fase del turno.

Ovviamente però i punti saranno offerti dalle carte verdi, che rappresentano ciò che porterà alla vittoria.

Il problema è che durante la partita saranno invece decisamente inutili, non fornendo né azioni né monete da poter spendere.

Saranno quindi solamente un peso ingolfando una mano, occupando posti che avrebbero potuto avere invece carte più performanti.

Il segreto è quindi quello di equilibrare le carte da acquistare favorendo sia tesori, sia azioni, ma ovviamente anche carte punteggio.

Idealmente si avranno sempre 5 carte in mano, un'azione da svolgere e una carta per rimpinguare il mazzo.

Ovviamente le varie carte modificheranno questa regola di base permettendo di ampliare le opportunità ad ogni turno.

Un po' difficile all'inizio, nelle fasi avanzate della partita tener conto dei progressi fatti quando le azioni inizieranno ad aumentare, così come gli acquisti.

Ma con un minimo di pratica si inanelleranno delle combo che sicuramente riusciranno a rendere il proprio mazzo molto più completo.


“Dominion” può contare su una discreta rigiocabilità grazie alle varie tipologie di carte già presenti nella versione base.

Il meccanismo a qualcuno potrebbe sembrare un po' ripetitivo visto che bisognerà pescare carte, usarle e scartarle.

Questo sarebbe vero se ovviamente le carte fossero sempre le stesse, ma nella confezione di carte ce ne sono tante.

Il cuore modificabile del gioco è composto dai 10 mazzetti che prenderanno posto nel mercato centrale.

Si potranno scegliere in base a set predisposti suggeriti oppure andare a fortuna con le carte sorteggio, inserite apposta.

Questo permetterà quindi di vivere partite decisamente diverse l'una dall'altra anche per le combinazioni tra carte diverse che verranno fuori.

Ce ne sono alcune che si basano sull'amplificare le azioni disponibili, altre invece per fare più acquisti suddividendo gli ori.

Ci sono i giardini che si applicano addirittura al sistema di punteggio, per non parlare di quelle che si basano sull'interazione.

Se “Dominion” è considerato l'apripista del genere deckbuilder e ancora oggi metro di paragone un motivo ci sarà.

Un gioco lineare e pulito, che cambia di partita in partita e che ad oggi può vantare un gran numero di espansioni per rendere l'esperienza ancora più ricca.


Se volete un deckbuilder classico e intramontabile, con una copia di "Dominion" ndrete sul sicuro!

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