"Photosynthesis", quando il gioco incontra la scienza



Molti reputano il gioco da tavolo come un'attività destinata ai più piccoli, forgiata sul puro intrattenimento, senza la minima valenza culturale o istruttiva. La concezione di gioco da tavolo però sta pian piano cambiando grazie ad una serie di titoli decisamente ostici per i palati dei neofiti, tanto da dimostrare come questa passione possa essere destinata ai più grandi e smaliziati utenti, ma anche grazie a giochi che hanno un chiarissimo valore divulgativo a livello scientifico come “Photosynthesis”.

Il gioco edito dalla “Oliphante”, realizzato da Hjalmar Hach e meravigliosamente illustrato da Sabrina Miramon gestisce dalle due alle quattro persone intorno al tavolo e, da quel che chiaramente può suggerire il titolo, racconta del fenomeno naturale della fotosintesi attraverso un'oretta di gioco coinvolgente e bramoso di strategie giuste per puntare alla vittoria. Numeroso il materiale contenuto nella scatola, tutto realizzato in un cartone molto resistente e piacevole da maneggiare: 4 plancette personali su cui custodire le proprie dotazioni, un tabellone con cerchi concentrici su cui cresceranno le nostre creature, una bella manciata di alberi tridimensionali in 4 tipologie diverse, una per possibile giocatore di una partita, una serie di semi che serviranno a far spuntare gli alberi più giovani, un semicerchio che rappresenta il sole e la direzione dei suoi raggi e grandi tasselli su cui sono stampati i punti vittoria che dovremo guadagnare per vincere.

Lo scopo del gioco è quello di riuscire a guadagnare il maggior numero di punti vittoria con la nascita e la crescita di alberi attraverso il naturalissimo processo della fotosintesi: il setup prevede che ogni giocatore piazzi due dei suoi alberi più piccoli in una casella posta ai bordi del tabellone di gioco e tenga gli altri sulla propria plancia, semi compresi, da poter acquisire nel corso della partita. E' molto importante la collocazione dei primi alberi perchè è da questi che potranno, attraverso lo “sparo” dei semi, spuntare nuovi arbusti e soprattutto dovranno essere sistemati in modo da essere raggiunti senza alcun problema dai raggi del sole, posto inizialmente ad uno dei lati del tabellone di gioco. Il perno su cui si basa “Photosynthesis” è proprio l'acquisizione di punti sole attraverso i propri alberi che serviranno a svolgere tutte le azioni a disposizione del giocatore. Non tutte le piante però potranno essere illuminate agevolmente, visto che se i raggi arrivano in una certa direzione e non colpiscono direttamente i nostri alberi perchè in ombra a causa della presenza di altri fusti posti davanti, si perderanno preziose risorse per potersi espandere. Dopo il piazzamento iniziale, il sole inizierà a girare disseminando i suoi raggi e facendo guadagnare ai giocatori un numero di punti sole quanto sarà l'altezza degli alberi illuminati e non coperti da altri, propri o altrui.

Dopo aver guadagnato i punti sole, i giocatori potranno scegliere, a turno, il modo di spenderli attraverso varie operazioni: si potranno acquisire nuovi alberi dalla propria plancetta, si potrà acquistare uno o più semi, si potranno collocare sia i semi sia gli alberi precedentemente acquisiti dalla plancia (ovviamente partendo dall'albero più giovane e basso) oppure si potrà far crescere un albero già posizionato sul tabellone di gioco sostituendolo con uno acquisito dal proprio vivaio. L'ultima azione, che sarà quella più utile ai fini di un buon piazzamento in classifica, sarà la possibilità di tagliare un albero giunto alla sua massima altezza e trarne dei punti vittoria a seconda della sua posizione sul tabellone: più sarà centrale e più sarà l'incasso in termini di punti. Sarà una delle scelte più ardue da fare durante il gioco quella di tagliare un albero al massimo del suo splendore oppure continuare a sfruttarlo per ottenere il maggior numero di punti sole da adoperare poi in tutte le altre operazioni.

Photosynthesis” è sicuramente uno dei giochi più scenografici degli ultimi anni: la sua componentistica infatti è assolutamente una delle più originali ed interessanti, così come l'idea alla base del gioco che strizza l'occhio al tema della scienza e lo divulga attraverso un sistema divertente ed appassionante. Il titolo è sicuramente adatto a chi vuole vedere della tangibile evoluzione in ciò che fa durante la partita, visto che da due alberelli appena piantati ci ritroveremo a creare una vera e propria foresta da sfruttare al meglio per assorbire i raggi del sole e moltiplicare la propria flora sul tabellone di gioco. Il piazzamento dei propri alberi è sicuramente alla base di una strategia ben congegnata, infatti non solo bisognerà collocarsi in modo che si possano assorbire i raggi da qualunque angolazione il sole si sposti, ma sarà saggio piazzarli in modo subdolo per coprire quelli degli altri e oscurare così la possibilità di accrescere i punti sole guadagnati quel turno, limitando di molto le azioni disponibili agli avversari. Questo è anche uno dei talloni d'achille di “Photosynthesis” visto che se un giocatore rimane indietro rispetto agli altri, avrà non poche difficoltà a recuperare, sarà quindi utile partire fin da subito con un attento studio sulla collocazione dei propri alberi e la loro diffusione per assicurarsi una rendita di punti sole sufficiente a gestire le varie possibilità offerte dalle azioni disponibili. Il tema interessante e mai toccato prima da nessun gioco da tavolo, la durata contenuta e la bellezza dei materiale rende “Photosynthesis” uno dei titoli più ammiccanti del panorama ludico contemporaneo ed è sicuramente doveroso farci una partita per conoscere le sue grandi doti e la sua giocabilità.

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