"Punchline", lo scandaloso gioco di carte



Ritenete di essere delle persone ironiche? Avete un senso dell'umorismo fuori dal comune? A volte riuscite a toccare addirittura delle punte di astuto cinismo mentre sciorinate una battuta durante una conversazione con il vostro gruppo di amici? Se uno di questi aspetti vi appartiene, probabilmente potreste essere i giocatori perfetti di “Punchline”, il gioco che, già dalla confezione, afferma di essere “scandaloso”.

CONTENUTO
Punchline” è il classico gioco senza etichette: non c'è un numero preciso di giocatori come massimo, basta che i partecipanti intorno al tavolo arrivino almeno a 4. Si tratta del best seller francese "Limite Limite" pubblicato da DLD e distribuito in edizione italiana da Atalia Giochi. La confezione è un cofanetto rettangolare, quasi quadrato, dalla forma piuttosto inusuale per un gioco da tavolo e contiene esclusivamente carte divise in due tipi. Quelle con sfondo blu raccontano una brevissima storia, quelle bianche, molto più numerose, rappresentano invece parole o brevissime frasi che andranno a completare le storie di cui sopra. “Punchline” si presenta in un tono tanto minimale da non avere nemmeno un regolamento all'interno della confezione: la spiegazione delle immediatissime regole è infatti semplicemente stampata sul retro della scatola.

IL GIOCO
Mescolare le carte bianche e distribuirne 7 ad ogni giocatore rappresenta la velocissima preparazione del gioco. Il mazzetto di carte blu rimane invece coperto al centro del tavolo. Da regolamento, il primo giocatore dovrebbe essere chi ha avuto il voto più basso in religione all'ultimo anno delle superiori: non di facile individuazione la persona incaricata a rivestire il ruolo di Boss, ma il suo compito sarà quello di prendere la prima carta del mazzetto blu e leggerla ad alta voce. Sulla carta sarà scritta una brevissima storia con delle parti assenti, sostituite da una linea lunga: esattamente queste porzioni di testo assenti dovranno essere inserite dagli altri giocatori giocando le proprie carte bianche. Tutti i giocatori, Boss a parte, avranno dunque il compito di scegliere una delle proprie carte da mettere in gioco, tramite un meccanismo che ricorda un po' “Dixit”. Il Boss ritirerà tutte le carte giocate, le mescolerà, e le abbinerà ad alta voce al testo della carta blu, scatenando, nella maggior parte dei casi, l'ilarità del gruppo di gioco per le assurde combinazioni che salteranno fuori. Sarà sempre lui ad assegnare un punto all'abbinamento migliore, individuando dunque la paternità di tale scelta. Il gioco termina quando un giocatore riceve il suo quinto punto, altrimenti il gioco va avanti passando il ruolo del Boss al proprietario della carta vincente al round precedente.

Il gioco viene etichettato come “scandaloso” perchè i testi delle carte sono, a dir poco, politicamente scorretti. Viene fuori spesso una serie di temi particolarmente scabrosi o delicati, dalla politica alla religione, transitando per la maggior parte delle volte verso argomenti a tema sessuale, toccando apici di vera e propria sconcezza. Una scelta assolutamente voluta che pone “Punchline” in una posizione diversa da un titolo come “Cards Against Humanity” che, pur presentando una serie di situazioni cinicamente spassose, non ha mai raggiunto vertici di desiderata goliardia da spogliatoio.

CONSIDERAZIONI
Il look minimale di “Punchline”, che non presenta altro sulle carte se non del testo come se fosse stato battuto a macchina, si adatta bene alla tipologia di gioco che, nudo e crudo, deve presentare, senza orpelli, una serie di situazioni tra il pecoreccio e il trash per regalare sane risate a chi ama questo tipo di umorismo. Il mazzetto di carte blu è composto solamente da 50 frasi, quindi dopo un paio di partite, inevitabilmente salteranno fuori sempre gli stessi argomenti da completare, seppur da abbinare ad una dotazione di carte bianche sempre differenti, visto che, al contrario, sono presenti in modo davvero massiccio. Non mancano, purtroppo, alcuni evidentissimi errori di grammatica su alcune carte, con accenti perduti e doppie dimenticate, probabilmente a causa di un lavoro di traduzione non particolarmente accurato: una pecca abbastanza forte per un gioco che si basa esclusivamente sul testo. Per la tipologia di argomenti e soprattutto per il modo in cui vengono trattati, è altamente sconsigliabile invitare al tavolo giocatori piuttosto delicati o poco avvezzi al trattare argomenti come pratiche sessuali ardite e l'uso di termini a dir poco schietti, mentre chi ama un linguaggio particolarmente “pittoresco” e non si scandalizza di fronte alla possibilità di inserire Rocco Siffredi o un club di scambisti all'interno di una frase, potrà trovare come divertirsi con un gioco di carte leggero quanto scandaloso.

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