"The Reaper", partita a dadi con la morte



Lo scenario è questo: siamo tutti morti, siamo ad un tavolo ed abbiamo un'ultima occasione di tornare in vita. La Morte si è sbagliata. La Signora in Nero ha commesso un errore ed ha ucciso una persona in più del dovuto: per riscattarsi ha creato un gioco ed è quello che dovremo vincere per poter finalmente tornare ad una felice esistenza terrena. Questo è il succo di “The Reaper”: siete pronti a giocare con la morte?

CONTENUTO
The Reaper” è un gioco da tavolo per 2-5 giocatori ideato da Frank Turrini e pubblicato da Move The Game. All'interno della scatola troviamo due plance: una quadrata su cui troneggia una clessidra che mostra le dotazioni dei giocatori, gli alloggiamenti per le ricompense e il tracciato dei punti, mentre sull'altra si svolgerà l'azione pura alloggiando carte, dadi e segnalini sul tracciato dei risultati ottenuti. Una terza piccola plancia andrà a rappresentare la base per due tipologie di mazzi di carte, quelli del fato e delle sfide che, insieme ai doni della morte e alle carte in dotazione iniziale ai giocatori, formano tutte le tipologie di carte incluse. 

Un segnalino in cartone raffigurante il tristo mietitore sarà il contrassegno del primo giocatore, mentre una gelida mano scheletrica andrà ad indicare le sfide in corso sull'apposito tracciato. Ogni giocatore ha una dotazione di indicatori per i dadi rimanenti, i punteggi e i risultati ottenuti durante le sfide, mentre fulcro di tutto il gioco sarà rappresentato da una bella manciata di piccoli dadi, 20 in 5 colori e 5 neri, che saranno sfruttati per vincere la varie sfide lanciate dalla Morte in persona.

PREPARAZIONE
Per iniziare una partita di “The Reaper” occorrerà innanzitutto piazzare tutte le plance al centro del tavolo. Sul quella del tracciato dei punti ogni giocatore andrà a collocare un segnalino sulla terza casella, così come appositi marcatori sul secondo piano della clessidra e sul tredicesimo, andando a contrassegnare la dotazione totale di dadi che potrà essere usata durante la partita. Ognuno prende anche la sua dotazione di carte che potranno essere utilizzate durante le varie sfide, oltre a 4 dadi del proprio colore e un dado nero della morte, oltre ad una carta rinuncia

Bisognerà mescolare bene le carte fato e sfida e piazzarne 6 di ciascun mazzo, a faccia in giù, sulla plancia apposita. A seconda del numero di giocatori, andrà anche posizionato un certo numero di token ricompensa sugli appositi spazi della plancia clessidra, come facilmente chiarito dallo specchietto stampato.


IL GIOCO
Una partita a “The Reaper” dura 6 turni e per ognuno, ogni giocatore, ha a disposizione un totale di 13 dadi normali e due dadi della morte da utilizzare in totale, badando bene ad utilizzare però massimo 4 dadi normali e solo uno della morte come limite massimo ad ogni mano. Per prima cosa vanno rivelate le prime carte dai mazzi sfida e fato: il primo indicherà il valore numerico, da 7 a 17, da raggiungere con i propri dadi per puntare alla vittoria, mentre la carta fato rappresenta un evento che modificherà le cose, come ad esempio cambiare le facce di un dado oppure non conteggiare quelli che hanno un certo valore. 

Dopo aver visionato il livello di sfida, ogni giocatore prenderà nel pugno un certo numero di dadi che vorrà impiegare durante il turno: chi avrà utilizzato il massimo numero di dadi otterrà anche il segnalino della morte, utilissimo nella seconda fase del turno. Tutti aggiornano il contatore di dadi a disposizione sulla plancia clessidra e tirano i dadi: si potranno scartare delle carte dotazione per poter rilanciare tutti i dadi, qualora il risultato non fosse di proprio gradimento, ma ricordando bene che non si otterranno mai nuove carte durante la partita. 

I risultati finali andranno posti sulla plancia apposita modificando eventuali facciate sotto richiesta della carta fato e ricordando che gli eventuali dadi della morte utilizzati raddoppiano automaticamente il proprio valore: è a questo punto che la cattiveria dei giocatori può farsi avanti. Oltre alla carta rinuncia, che permette di uscire dal round senza acquisire punti, ma nemmeno malus, ogni giocatore potrà, a turno, giocare delle carte dotazione su sé stesso o sugli altri, modificando quindi in positivo o in negativo, i risultati ottenuti. 

Ogni giocatore avrà la possibilità di giocare due carte su sé stesso e di ospitare una sola carta da parte di un avversario, mentre chi possiede il segnalino della morte, avendo giocato il maggior numero di dadi, potrà, per una volta, passare il turno, senza uscire dal round, per vedere come gli altri sistemano le proprie carte ed agire solo successivamente di conseguenza. Quando tutti i giocatori avranno giocato la propria carta rinuncia, l'unica che si riprende in mano per segnalare, di volta in volta, la fine delle proprie giocate, si potranno piazzare ufficialmente nel punto giusto i segnalini colorati dei giocatori sul tracciato della sfida per verificare i vincitori: in caso di pareggio saranno i numeri sulle carte giocate ad offrire una priorità. 

Chi avrà sballato maggiormente non solo non parteciperà alla spartizione delle ricompense, ma avrà un malus di due punti salvezza e prenderà una carta doni della morte che però potrà favorire molto i turni successivi, avendo nuove azioni da poter sfruttare. Chi avrà totalizzato un valore identico a quello richiesto dalla sfida avrà un bonus di due punti e in più avrà otterrà il segnalino ricompensa più goloso tra quelli disponibili, mentre gli altri, in ordine di risultato, prenderanno quelli man mano meno gustosi. Dopo la sesta sfida, dopo aver conteggiato tutte le ricompense ottenute, oltre ai punti guadagnati e persi durante la partita, tornerà in vita chi avrà ottenuto il maggior numero di punti salvezza.


CONSIDERAZIONI
Trasformare un gioco di dadi tutto sommato semplice e banale in un'intrigante sfida non era una prova facile, eppure “The Reaper”, grazie alla sua ambientazione che mette i giocatori ufficialmente al tavolo con la Nera Signora, riesce a coinvolgere grazie ad una trama elegante e interessante. Lo stile grafico oscuro e spaventoso ben si innesta con coerenza in questo titolo che può essere tranquillamente proposto anche ai non giocatori, grazie alla semplicità con la quale si potranno padroneggiare le regole e le scorrevoli fasi del gioco. 

Nonostante la facilità, la quantità di informazioni cui tener conto durante la prima partita può richiedere una perenne mano al manuale per poter ricordare alcune fasi specifiche, ma il pratico riassunto sul retro del regolamento riesce perfettamente a tenere sotto mano le risposte alle prime domande. Dipenderà ovviamente da partita a partita, ma un po' troppo di frequente si assisterà alla presenza di pareggi durante varie fasi del gioco, come sulla scelta del numero di dadi da utilizzare per una sfida o per i risultati ottenuti dopo averli tirati: ci sono metodi efficaci per poterli dirimere, ma chiaramente questo rende un filo più macchinoso e meno scorrevole il flusso di gioco. 

Un po' discutibile la scelta cromatica di alcune carte: le rosse e le viole in dotazione ai giocatori iniziali si somigliano davvero molto, soprattutto in occasione di illuminazioni non esattamente piene, ma per fortuna il loro utilizzo riuscirà a decifrare bene la proprietà delle varie carte. “The Reaper” non è esattamente il gioco adatto per chi non ama utilizzare un bel po' di cattiveria all'interno dei giochi da tavolo: la fase in cui si possono giocare carte è infatti un continuo gettarsi fango addosso per far sballare amabilmente chi credeva di aver fatto il tiro perfetto, capovolgendo spesso le carte in tavola alla fine di una sfida. 

La necessità di dover utilizzare solo un numero limitato di dadi e carte per tutto il gioco rende una partita a “The Reaper” particolarmente strategica, costringendo i giocatori a meditare bene sulla quantità di risorse da utilizzare, visto che durante la partita difficilmente se ne otterranno di nuove: le uniche da poter recuperare saranno le carte dei doni della morte, ottenibili solo in caso di sballo maggiore, quindi un bel rischio optare per un round disastroso pur di avere un ignoto asso nella manica per i turni successivi. 

Avendo i dadi come perno centrale, “The Reaper” non è un titolo adatto a chi ama la strategia pura e il controllo su tutto, ma chi ama avere una certa alea all'interno di un gioco da tavolo, seppur stemperabile attraverso lo strategico uso delle proprie risorse, troverà un valido e interessante nuovo prodotto.

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