"The King is Dead", tensione per conoscere il nuovo re

“The King is Dead”, chi sarà il successore?

Gallesi, scozzesi e inglesi sono in lizza per il titolo, ma chi riuscirà a prevalere?


The King is Dead

Sono otto le regioni nelle quali i sostenitori delle tre fazioni in azione andranno a lavorare in un gioco di alleanze e strategie.

Il re ha lasciato questo mondo e una delle tre popolazioni sta agognando al trono rimasto vacante, ma come fare per conquistarlo?

“The King is Dead” metterà in campo sostenitori inglesi, scozzesi e gallesi per decidere le sorti della Britannia medievale.

I giocatori avranno solamente otto carte a disposizione nell'intera partita per operare delle scelte in grado di manovrare gli eserciti in campo.

Ottenere sostenitori delle fazioni vincenti ovviamente farà la differenza, ma chi sarà in grado di gestire al meglio le alleanze?


COMPONENTI: La semplicità è sicuramente una caratteristica dei materiali di “The King is Dead”, con una mappa pulita e semplici cubetti.

“The King is Dead” è un gioco da tavolo di Peer Sylvester per 2-4 giocatori e disponibile in Italia grazie a Studio Supernova, distribuito da Manicomix.

All'interno dell'elegantissima scatola troviamo un tabellone con la mappa della Britannia suddivisa in 8 regioni, con la Francia in un angolo e una numerazione ai lati.

Presenti 8 carte regione che contraddistinguono le varie sezioni del luogo e una carta vittoria, con un lato l'invasione e dall'altro l'incoronazione.

Rimanendo in tema carte, ci sono 32 carte azione suddivise in 4 set e 12 carte astuzia utili per una partita nella modalità avanzata.

Per quanto riguarda i segnalini abbiamo 3 dischi instabilità neri e 4 dischi negoziato bianchi.

Sono 24 i dischi controllo, suddivisi in 8 dischi in tre colori, gli stessi colori in cui troviamo i 54 cubi sostenitore, 18 per tipo.


PREPARAZIONE: Una distribuzione dei sostenitori nelle varie regioni della Britannia permetterà subito di giocare a “The King is Dead”.


The King is Dead

Per iniziare a giocare bisognerà aprire il tabellone al centro del tavolo, mescolare le carte regione e distribuirle casualmente accanto ai numeri della plancia.

La carta vittoria va posta accanto al tabellone ed entrerà in gioco solamente a fine partita, ma i giocatori dovranno subito decidere se giocare la modalità base o quella avanzata.

Nella modalità base, ognuno riceverà un set di carte azione, altrimenti da questi set andranno eliminate alcune carte, sostituite da quelle astuzia, tre casuali ad ognuno.

Due sostenitori scozzesi andranno posti a Moray, due gallesi a Gwynedd e 2 inglesi ad Essex, tutti gli altri andranno nel sacchetto.

Su ogni regione andranno collocati 4 cubetti presi casualmente dal sacchetto, aggiungendone invece solo due nelle regioni dove sono stati già inseriti dei sostenitori.

Ogni giocatore pesca poi due cubetti da tenere in riserva e i restanti vanno posti in una riserva. Ogni giocatore riceve un disco negoziato, mentre i dischi controllo vanno lasciati accanto alla plancia.

I dischi instabilità verranno posizionati sulla Francia e si tratterà dell'ultimo step prima di iniziare a giocare.

Lo scopo del gioco è quello di avere il maggior numero di sostenitori del team vincente alla fine della partita.


IL GIOCO: Ogni turno di “The King is Dead” si potrebbero sconvolgere le maggioranze nelle varie regioni tramite le carte azione.


The King is Dead

Al proprio turno, ogni giocatore potrà decidere se giocare una delle proprie carte azione oppure passare.

Giocando una carta azione, il giocatore ne sceglie una, la mette in una propria pila degli scarti e la attiva immediatamente.

Si tratterà quasi sempre di interazioni con i sostenitori, ovvero con i cubetti presenti nelle varie regioni della Britannia.

Le azioni permetteranno di spostare cubetti o aggiungerne nuovi dalla riserva rispettando delle condizioni, come adiacenze a determinati luoghi o interazioni solo con determinati colori.

Dopo aver giocato la propria carta, il giocatore di turno dovrà radunare un sostenitore, ovvero prenderne uno qualsiasi da una regione e aggiungerlo alla propria riserva.

Se un giocatore sceglie di passare, dovrà saltare completamente il proprio turno, ma avrà la possibilità di fare di nuovo questa scelta al ritorno del proprio turno.

Quando tutti i giocatori avranno deciso di passare, si attiverà una lotta di potere, prendendo in esame la regione relativa al numero più basso presente, partendo quindi dall'1.

Bisognerà verificare la maggioranza di sostenitori di un determinato colore presente all'interno di quella regione e inserire il relativo dischetto al suo interno.

I cubetti di quella regione andranno posti nella riserva generale, ma se non ci sarà una maggioranza netta, bisognerà invece agire diversamente.

Infatti in caso di parità tra fazioni o assenza di sostenitori, la regione diventa instabile, ovvero dalla Francia viene collocato un dischetto nero su quella regione.

Al terzo dischetto nero collocato si ottiene uno dei due modi di far terminare la partita.

In questo caso si controlla il vincitore contando il numero di set di sostenitori presenti nelle riserve dei giocatori: chi avrà il maggior numero di set sarà incoronato nuovo re.

Il secondo modo di far terminare la partita è alla risoluzione anche dell'ottava regione della Britannia, posizionando quindi un dischetto su ogni luogo della mappa.

In questo caso andrà posto un dischetto su ogni spazio della carta incoronazione in base all'ordine di maggioranze di dischetti presenti sulla mappa.

Il vincitore sarà colui che avrà nella propria riserva il maggior numero di sostenitori del colore del dischetto che si trova al primo posto sulla carta.


CONSIDERAZIONI: Pochi elementi rendono una partita a “The King id Dead” tesa e coinvolgente fino all'ultima mossa.


The King is Dead

Non ci sono molti componenti nella scatola del gioco e sono tutti di natura piuttosto semplice: una mappa, dei cubetti e delle carte.

Grande pregio per la fattura delle carte, pienamente coerenti con l'ambientazione, abilmente illustrate con degli esempi davvero calzanti.

Non sarà necessario nemmeno per la prima partita guardare il manuale, seppur dotato di esaurienti specifiche, per leggerne la funzione.

Tutto sarà ben chiaro dal disegno presente su ogni carta che spiegherà meglio di mille parole l'esatto funzionamento.

Nonostante la presenza di pochi materiali però, ogni partita sarà tesa e coinvolgente, basando quindi tutto sulla strategia del momento.

Si parla di strategia del momento perchè uno dei punti a favore di questo titolo è la capacità di dover cambiare rotta in corso d'opera molto spesso.

Ci sono due modi per far terminare la partita, uno con cui decretare il vincitore per i set, uno per la maggioranza di cubetti di un dato colore.

Questa differenza sostanziale farà cambiare ogni cosa, in merito, ad esempio, alle vittorie che si vorranno per favorire una fazione.

Ma anche per la collezione di cubetti di determinati colori seguendo la scia del gioco, che farà intuire più o meno quale potrebbe essere l'esito finale.

Molto spesso ci saranno dei pareggi finali, per numero di set o di cubetti posseduti, in quel caso i termini per gli spareggi saranno essenziali.

Per ogni epilogo c'è sempre una modalità di spareggio prevista e questo sarà un elemento ulteriore da tener conto per la propria serie di turni.

Proprio il turno sarà sempre diverso scegliendo la possibilità di giocare una carta o di passare e attendere le mosse degli altri, col rischio di risolvere una regione.

Ognuno avrà solamente otto carte, poche sicuramente, ma sufficienti per poter gestire tutta la partita, usandole con parsimonia e cervello.

Meditare ogni volta su cosa fare, a seconda della situazione su mappa ovviamente impiegherà del tempo che, con grandi pensatori al tavolo, potrebbe essere un problema.

Interessante la possibilità di creare una partita perfettamente alla pari, dotando ogni giocatore dello stesso set di carte preimpostate, ottimo anche per chi ama giocare ricordando le mosse a disposizione degli altri.

Ma al tempo stesso dona quel giusto twist il set di carte astuzia che permettono di vivere una guerra relativamente asimmetrica.

La tensione al tavolo sarà decisamente palpabile perchè ogni minima azione avrà ripercussioni su ciò che accadrà, in termini di interazione con gli altri e di movimenti su mappa.

In quattro giocatori, la partita diventa praticamente a squadre, gestendo la vittoria condividendo i set oppure premiando comunque la coppia in cui uno dei membri risulta possessore della maggioranza.

Scegliere di essere in quattro al tavolo permetterà quindi di attivare una modalità alternativa che potrà basarsi su altri termini di strategia.

In definitiva, “The King is Dead” un gioco da vivere con la dovuta attenzione, soprattutto in compagnia di un team affiatato che renderà l'esperienza di gioco forte e coinvolgente.


Pronti a vivere una vera e propria guerra di maggioranze, ricca di tensione e di mosse da studiare? Con una copia di “The King is Dead” avrete modo di vivere esattamente questo!

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