“Evergreen”, nasce una foresta
“Evergreen”, diamo vita ad una foresta.
Germogli diventano piante e poi alberi, la natura farà il suo corso nei vari round di gioco.
Questo ciclo avverrà sui vari territori che faranno parte della propria mappa, andando a creare delle vere e proprie foreste.
Ogni stagione il sole filtrerà in una direzione diversa, sarà bene quindi piantare le proprie creature in modo saggio senza farsi ombra.
Chi riuscirà a creare un ecosistema generoso e ricco di piante utilizzando al meglio le carte da dividere con gli altri?
COMPONENTI: Tanti alberelli, germogli e e piante sono i componenti principali di “Evergreen”, insieme alle carte bioma.
Nella scatola trovano posto 4 plance personali con spazi per alcuni tracciati del potere e la mappa di un mondo circolare suddiviso in varie zone colorate.
In ognuna di queste sezioni trovano posto delle scalanature per ospitare i diversi componenti in legno del gioco.
Si tratta di 45 germogli, 54 alberi piccoli e 61 alberi grandi, ma sono presenti anche 20 cespugli e 20 laghi, oltre a 4 soli e una pedina foglia.
Terminano la lista dei componenti 42 carte bioma, contraddistinte da un tipo di territorio, simboli fertilità o aridità e il simbolo che definisce un'azione in basso a destra.
PREPARAZIONE: Ogni giocatore di “Evergreen” avrà la propria plancia con il sole in alto e andrà preparata una zona fertilità iniziale.
Per cominciare a giocare bisognerà mescolare le carte bioma e piazzare il mazzo al centro del tavolo, estraendo carte fino a rivelare almeno 5 simboli fertilità.
Tutte le carte con i simboli andranno sistemate in una zona che sarà quella della fertilità, impilate per tipo, e le altre rimescolate nel mazzo da tenere al centro del tavolo.
Ogni giocatore riceverà una plancia e su ogni tracciato del potere andrà posto un cilindro da inserire nello spazio colorato, compresi quello del punteggio e della stagione.
Il segnalino sole va posto nello spazio in alto, mentre in base all'ordine di turno alcuni giocatori partiranno già con dei punti.
Lo scopo del gioco sarà quello di far fiorire i propri territori raccogliendo il maggior numero di punti durante le quattro stagioni.
IL GIOCO: Quattro le stagioni di “Evergreen” divise in vari turni composti da draft ed esecuzione delle azioni della propria carta.
Ognuno di questo turni sarà composto da tre fasi, a partire da quella del draft in cui esporre un numero di carte bioma, pari al numero dei giocatori più uno, sul piano di gioco.
Il primo giocatore andrà a scegliere una delle carte esposte e piazzerà poi il segnalino foglia su quella più a sinistra tra quelle rimanenti.
Anche gli altri giocatori sceglieranno la propria carta tra quelle presenti, e chi prenderà quella con la foglia diventerà primo giocatore nel prossimo turno.
Resterà necessariamente una carta che andrà collocata nella zona fertilità incolonnandola con quelle eventualmente già presenti di quel tipo.
Le carte fertilità andranno semplicemente incolonnate, le carte col simbolo aridità invece andranno poste scoperte ma si dovrà coprire l'ultima carta di quel tipo giocata su quella colonna.
Seconda fase di gioco, da poter svolgere in contemporanea, è quella di risoluzione della propria carta.
Ogni carta permetterà di operare delle scelte all'interno di un determinato tipo di territorio, definito dal colore della carta.
I concetti chiave di “Evergreen” relativi alle azioni riguardano il posizionamento di un germoglio oppure una crescita generica.
Quando si parla di crescita generica si intende la sostituzione di un germoglio con un albero piccolo oppure di un albero piccolo per un albero grande.
Ogni giocatore potrà così svolgere un'azione tra le quattro possibili all'interno del territorio indicato dalla carta.
Un'azione permette di posizionare fino a 3 germogli, un'altra di piantare un germoglio ed eseguire una crescita generica in spazi differenti
Un'altra di svolgere fino a 2 crescite generiche in due spazi diversi oppure di ignorare le restrizioni di territorio e scegliere se piantare un germoglio o effettuare una crescita generica.
Le carte jolly invece permettono di svolgere una di queste azioni a scelta in qualunque territorio, anche diversi tra loro nel caso si scelga un'azione che permetta di fare più cose.
E' importante sapere che ogni azione andrà svolta in uno spazio diverso, quindi un germoglio appena piantato non potrà trasformarsi subito in albero piccolo, ad esempio.
Ogni carta bioma di “Evergreen” ha anche una piccola icona azione in basso a destra, attivabile prima o dopo l'azione del territorio.
Per svolgere l'azione bonus bisognerà prima far avanzare il cilindro sul relativo tracciato della propria plancia.
Dopodichè si potrà svolgere quella azione tante volte quante sono le indicazioni del cilindro posto su quel tracciato.
Le azioni permettono di piantare germogli, far crescere alberi piccoli o grandi, un bocciolo che offre punti immediati.
Inoltre alcune azioni permettono di piantare cespugli, ottimi per unire foreste che daranno punti a fine stagione o laghi che fanno crescere due piante ortogonali a dove sono posizionati.
Terza fase permette di verificare se la stagione andrà avanti, se il numero di round previsto non fosse stato ancora svolto o procedere ai punteggi di fine stagione.
I punteggi di fine stagione daranno punti in base agli alberi illuminati dal sole andando a verificare quelli non in ombra posti nella sua direzione.
Gli alberi piccoli daranno ombra sullo spazio successivo, quelli grandi per i due successivi, rendendo nulli i punti relativi agli alberi che saranno coperti.
Va ricordato che un albero piccolo non andrà a coprire un albero grande posto sullo spazio immediatamente successivo, visto che sarà di altezza inferiore.
Ogni albero piccolo illuminato farà guadagnare un punto, ogni albero grande invece due: si avanzerà il cilindro dei punti intorno al proprio mondo.
Si assegneranno i punti anche per la foresta più grande, ovvero andrà individuata la sequenza di alberi, anche quelli uniti tramite cespugli, più ampia presente nel proprio mondo.
Ogni albero, piccolo o grande che sia ed ogni cespuglio che compone la foresta permetterà di ottenere un punto.
Per cambiare stagione in “Evergreen” bisognerà spostare il sole nello spazio in senso orario successivo della propria plancia e scartare tutte le carte bioma giocate in quella stagione.
Ogni nuova stagione durerà un turno in meno rispetto alla precedente ma sarà composta dalla stessa struttura e dagli stessi punteggi finali.
Dopo aver giocato anche l'ultima stagione, si passerà all'ultimo conteggio finale tenendo conto delle carte fertilità.
Per ogni simbolo fertilità presente sulle carte di un certo territorio, ogni giocatore otterrà quel numero di punti per ogni albero grande presente.
Il vincitore sarà il giocatore che avrà totalizzato il punteggio maggiore, per la costruzione ideale del proprio sistema di alberi.
CONSIDERAZIONI: La natura raccontata da “Evergreen” permette al giocatore di tessere vari strati di strategia.
Da quel germoglio spunterà fuori un albero piccolo, dopodichè si potrà fare spazio ad un albero grande forte e rigoglioso.
Il ciclo naturale raccontato da “Evergreen” segue questi due step in un'alternanza di azioni che svilupperanno il proprio territorio.
Varie aree contrassegnate da un colore di riferimento spezzano l'area di gioco in varie sezioni, su cui operare grazie alle carte turno dopo turno.
La strategia è un piatto forte di questo titolo, visto che si manifesta sotto diversi aspetti nell'atto di scelta della carta in fase di draft pubblico.
La carta può essere scelta per il proprio colore, quindi per la sezione di territorio dove andrà svolta la propria azione.
Ma potrebbe anche essere scelta per il suo potere, quindi l'azione bonus che potrà invece essere praticata dove si vuole.
Si potrà anche scegliere una carta per evitare che rischi di finire nell'area fertilità, aumentando troppo un territorio a noi non congeniale o che ne impoverisca uno importante.
Si tratta di scelte tutte importanti ai fini del proprio sviluppo, ma anche con un occhio a come si stiano muovendo gli altri.
Il sistema di sviluppo presentato in “Evergreen” è molto semplice ma bisognerà lavorare bene per migliorare tutto con i giusti criteri.
E' importante ricordare che con la stessa azione non si potrà sviluppare due volte un elemento posto nella stessa casella.
Il potere della stessa carta invece rende questo possibile, andando ad aumentare le possibilità di inserimento strategico di elementi utili.
Gli alberi possono essere piazzati in un certo punto per ampliare i punteggi a fine stagione contando quindi una foresta molto rigogliosa.
Al tempo stesso però ammassare gli alberi sarà poco saggio per i punti sole visto che andranno inevitabilmente a farsi ombra in alcune stagioni.
E' una questione di scelte e di equilibri quella che in ogni partita si manifesterà per far crescere al meglio la propria flora.
“Evergreen” immediatamente farà venire alla mente dei giocatori più accaniti un gioco che tempo fa si fece notare per i suoi scenografici componenti.
Il paragone immediato con “Photosyntesis” infatti salta immediatamente all'occhio visto che anche in questo caso ci troviamo di fronte ad uno sviluppo di alberi.
Nessun albero in cartone, ma componenti in legno più stilizzati e forse eleganti troneggiano in questo titolo.
E nonostante anche la presenza di punti derivanti dal sole che gira, le similitudini si fermano mostrando in realtà qualità diverse.
In questo titolo infatti abbiamo una natura astratta che ben si innesta nella sua struttura che va a svilupparsi di turno in turno.
Le carte con cui effettuare il draft, il sistema di punteggio finale sono una serie di differenze sostanziali rispetto al vecchio titolo Oliphante.
Le plance sono perfettamente leggibili sia nelle possibili azioni da svolgere attraverso le carte sia nel richiamo dei poteri con una chiara simbologia.
Belli i componenti, che andranno a creare, seppur in maniera stilizzata, un vero e proprio ecosistema che a fine partita regalerà un bel colpo d'occhio.
“Evegreen” è anche facile da spiegare dopo aver metabolizzato il sistema di sviluppo degli alberi, anche a chi in genere non gioca.
Diverso il discorso sulla padronanza del gioco che ne rivela però la qualità: ogni partita appariranno nuove chiavi che spingeranno sempre a migliorarsi.
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