“District Noir”, territorio o affiliati?
“District Noir”, la piazza è affare nostro
Andare a mirare verso i tre punti strategici della città oppure tentare di assoldare gli affiliati?
Due però sono le opportunità che i due giocatori, nei panni
di capi criminali, potranno mirare per ottenere la vittoria.
Ci si potrà concentrare sugli affiliati, ovvero le risorse
umane che si potranno assoldare tentando di averne in maggioranza.
Ma perché non tentare invece di ottenere semplicemente tre
carte, quelle che rappresentano i punti più preziosi della città?
COMPONENTI: “District Noir” prevede la presenza di carte affiliato che sono numerate in base al valore e carte città con i suoi punti strategici.
Nella piccola scatola troviamo un gettone fazione a doppia
faccia e un mazzo di 47 carte suddiviso in varie tipologie.
Le 26 carte affiliato mostrano con il numero il proprio
valore e la quantità presente nel mazzo, i numeri vanno da 5 a 8.
Le 7 carte alleanza e le 9 carte tradimento sono dei bonus o
dei malus in base al valore che viene espresso.
Le tre carte città mostrano dei punti nevraligici della
piazza, mentre le due carte di riferimento sono un reminder per i punteggi.
PREPARAZIONE: La fila di carte centrale di “District Noir” parte già con due carte, mentre sono 5 nelle mani dei giocatori.
Il mazzo rimanente va posto al centro del tavolo e le prime
due carte vengono scoperte e messe in fila una dopo l’altra.
I giocatori sceglieranno un lato del gettone fazione che
fungerà un po’ come il testa o croce per stabilire il primo di turno.
Lo scopo del gioco è quello di vincere ottenendo le tre
carte città oppure il maggior numero di punti con le carte affiliato ed
alleanza.
IL GIOCO: Due le scelte in ogni turno di “District Noir”, ovvero calare una carta nella fila centrale o prendere le ultime cinque.
Al proprio turno, un giocatore deve scegliere quale azione
svolgere tra le due disponibili, ovvero gocare una carta o prendere cinque
carte dalla fila.
Con la prima azione, si aggiungerà una carta alla fine della
fila tra quelle che si avranno nella propria mano.
Con la seconda azione invece, attuabile una sola volta per
round, si potranno prendere 5 carte, o meno se non presenti, a partire dalla
fine della fila e metterle davanti a sé suddividendole per tipo.
Un round termina quando i giocatori avranno svolto 6 azioni
complessive e si ritroveranno con le mani vuote.
Un nuovo round comincia con la pesca di 5 nuove carte ed il
cambio di primo giocatore, girando e consegnando all’altro il gettone fazione.
Quando il mazzo centrale sarà esaurito, la partita sarà
terminata e si passerà al conteggio dei punti.
Per ogni tipologia di alleato, si otterranno punti pari al
valore della carta stessa, ma nessuno otterrà punti in caso di parità.
Le carte tradimento prese decurteranno i punti espressi,
così come le carte alleanza invece permetteranno di aggiungerne.
Facendo i totali, sarà premiato il giocatore che avrà
ottenuto il maggior numero di punti, come leader del distretto nero.
Non bisognerà aspettare la fine della partita per sancire il
vincitore se, in un qualunque momento del gioco, un giocatore avrà tutte e tre
le carte città di fronte a sé.
CONSIDERAZIONI: Due modi di vincere il gioco faranno orientare i giocatori di “District Noir” verso le due possibilità in considerazione.
Soprattutto se si tratta di uno scenario da tipici gangster
della prima metà del secolo scorso in America, dove lo stile regnava.
“District Noir” mette in campo proprio uno scenario da puri gangster in cui due rivali tenteranno di spartirsi la piazza d’affari.
Nonostante ci troviamo di fronte a quello che potrebbe
essere quasi un astratto, l’ambientazione scelta dona magia a tutto il gioco.
Avere a che fare non con freddi numeri ma con degli
affiliati ai clan e personaggi traditori o fidi alleati è un’ottima mossa.
La natura del gioco però rimane quella di un semplice
astratto in cui, piuttosto che figure e ruoli sono i numeri a contare.
Ecco allora gli affiliati esprimere un numero su di sé che
rappresenta una doppia chiave da tener conto per sapere dove puntare.
Il numero rappresenta sia la quantità presente, ottima da
tenere a mente per stabilire criteri di maggioranza, ma anche il valore stesso da
assegnare a fine partita.
Non solo gli affiliati potranno dare delle soddisfazioni in “District Noir” perché alleanze e tradimenti potranno fare la differenza.
Questo tipo di carte saranno croce e delizia nella fila
centrale per poter ingolosire o magari boicottare la voglia di prendere le 5
carte al proprio turno.
Dei bonus e dei malus di punti dovranno essere infatti
saggiamente valutati per capire quando e se sarà utile poter svolgere questa
azione.
Le carte città saranno di certo le più ambite da entrambi i
giocatori visto che potranno assegnare la vittoria in modo automatico.
Chiaramente la presenza di una carta nel pool di ogni
giocatore renderà inutile aggiudicarsi quella rimanente che non permetterà
quindi di vincere.
In fase di preparazione tre carte saranno eliminate, questo
renderà sempre un po’ oscura la presenza di ogni elemento previsto.
Potrebbe essere assente un affiliato, cambiando quindi i
numeri che serviranno per poter ottenere i punti di maggioranza.
Ma magari potrebbe essere anche una delle carte città ad
aver preso il largo, rendendo inutile fin dall’inizio aggiudicarsi le altre, ma
nessuno potrà saperlo!
“District Noir” è un gioco di carte che in qualche modo può
incarnare un sapore anche scacchistico per il palleggiare di carte nelle file.
La doppia possibilità di vittoria dona pepe e in vari momenti del gioco e la velocità delle
partite rende questo titolo una sfida rapida e piacevole.
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