“Kifakè”, il gioco dei cosi
“Kifakè”, capitan coso deve essere scelto.
Tanti cosi e tante domande che meritano una risposta, ma sarà all'unanimità?
Questi cosi sono anche protagonisti di una ricerca, fatta domanda dopo domanda sotto vari aspetti particolari.
Ovviamente ognuno andrà a farsi la propria idea, seguendo un istinto, un ragionamento, un possibile spiraglio dall'immagine.
I cosi selezionati dovranno poi tornare in esame per scegliere Capitan Coso, il leader indiscusso che sarà così eletto!
COMPONENTI: In “Kifakè” i giocatori faranno la conoscenza di incredibili cosi, personaggi assurdi illustrati sulle carte.
Nella scatola ci sono 70 carte coso a doppia faccia, che non sono altro che carte con illustrazioni assurde di personaggi dalle fattezze più sgangherate o particolari.
Le 46 carte domande a doppia faccia pongono appunto quesiti su vari argomenti, talvolta accompagnati da un'illustrazione.
Sono 8 i set di gettoni voto composti da 6 tessere, ovviamente ogni set è di un colore diverso che i giocatori potranno scegliere.
Sei i gettoni segnaposto che evidenzieranno i cosi di ogni round e 8 i gettoni sintonia che sanciranno gli errori che potranno essere commessi.
PREPARAZIONE: “Kifakè” può essere settato con 3 diversi livelli di difficoltà per l'individuazione di Capitan Coso.
Il mazzo di carte coso andrà mescolato e i le prime 6 carte andranno poste esattamente sotto ogni segnaposto.
Anche il mazzo di carte domande andrà mescolato e posizionato sul tavolo accanto ai 6 cosi esposti.
Ogni giocatore sceglie un set di gettoni voto in base al colore da tenere davanti a sé e andrà scelto il livello di difficoltà per la partita.
In base alla volontà di avere una partita facile, normale o difficile e in base al numero di giocatori, saranno messi a disposizione per il gruppo un certo numero di gettoni sintonia.
Lo scopo del gioco è quello di individuare capitan coso tra i sei prescelti dalle varie votazioni che si susseguiranno nei vari round.
IL GIOCO: “Kifakè” richiede ai giocatori delle votazioni per indicare un personaggio in base alla domanda del round.
La prima cosa da fare per attivare il round è leggere la prima domanda posta sulla carta in cima al relativo mazzo.
Le domande possono essere dei tipi più svariati, come sapere chi odia un certo colore o chi scappa quando vede un topo.
Tutti leggeranno la domanda e senza fare commenti dovranno scegliere, tramite i gettoni voto, il coso a cui riferirsi tra i 6 esposti.
Quando tutti avranno scelto, andranno a rivelare il gettone selezionato e andrà verificato il risultato.
Se i giocatori avranno votato con una maggioranza assoluta uno dei cosi, allora il round sarà stato vinto e il coso in esame sarà messo da parte e sostituito da uno nuovo dal mazzo.
Qualora sia stata raggiunta addirittura l'unanimità con i voti esposti, il gruppo guadagnerà un gettone sintonia.
Nel caso in cui, invece, non sarà stata raggiunta una maggioranza assoluta, il round sarà perso, così come uno dei gettoni sintonia.
I cosi, in questo caso, rimarranno dove sono, e il nuovo round comincerà con una nuova domanda da leggere e una nuova votazione da fare.
Dopo aver svolto round per poter mettere da parte 6 cosi, questi andranno a sostituire quelli esposti sotto i segnaposto.
Lo scopo ora diventa quello di eleggere all'unanimità Capitan Coso sempre rispondendo tramite segnalini voto ad una domanda.
Se c'è l'unanimità, la partita viene vinta, altrimenti rimarranno in gioco solamente i cosi che hanno ricevuto voti, si scarterà un segnalino sintonia e la domanda per svolgere un altro round.
La partita viene quindi vinta se si raggiunge l'unanimità per eleggere Capitan Coso o viene persa in un qualunque momento in cui, perdendo un round, termineranno i segnalini sintonia.
CONSIDERAZIONI: “Kifakè” è un party game che si basa molto sulle associazioni e conquista con la sua atmosfera assurda.
In questo caso bisognerà eleggere un capitano, ma decisamente sui generi, individuandolo domanda dopo domanda.
Le assurde domande di “Kifakè” conquisteranno per la loro ironia e per i giri mentali che dovranno fare i giocatori.
Partiamo dal presupposto che i personaggi di questo gioco sono irrimediabilmente assurdi per le loro fattezze.
Non tutti sono umani, anzi, molti sembrano agglomerati di elementi strani oppure appartenenti al regno animale ma in chiave fantastica.
C'è un simil Babbo Natale, c'è una sorta di serpente, c'è addirittura un uomo che sembra semplicemente uno scarabocchio.
Sei di questi esemplari saranno sempre esposti in ogni round e saranno gli “indiziati” riguardo la domanda che viene posta.
Un altro mazzo di carte mostra infatti un quesito che dovrebbe condurci ad una scelta, ma dettata esclusivamente dalla nostra fantasia.
Chi potrebbe dimenticarsi il proprio nome? Chi potrebbe essere la destinazione favorita di una mosca? Chi ha un certo oggetto come ricordo di infanzia?
Domanda che ovviamente non hanno una risposta plausibile ma che i giocatori dovranno inventarsi, immaginando quelle degli altri.
Il bello di “Kifakè” è proprio sapere cosa frulla nella testa dei propri amici e che scelte potrebbero fare.
I cosi del gioco non hanno una vera identità, ma le loro fattezze potrebbero in qualche modo dare qualche idea.
Solamente l'impatto visivo dovrà in qualche modo tentare di orientare la risposta verso solo uno dei personaggi esposti.
La fantasia sarà l'unico filo conduttore verso quella che potrebbe essere la risposta più plausibile tra le sei possibili.
Ovviamente la speranza sarà quella che almeno la maggior parte delle altre persone al tavolo la pensi allo stesso modo.
Non si potrà commentare ovviamente la relazione tra domanda e personaggio prima di esibire i vari voti.
Questo potrebbe inevitabilmente arrivare a pilotare le votazioni degli altri e quindi a rendere il round alterato.
Dopo aver votato però, che il round sia stato vinto o perso, sarà divertentissimo poter conoscere le relazioni inventate da tutti i giocatori.
Capire perchè un giocatore avrà scelto un certo personaggio sarà di certo la fonte di inevitabili risate al tavolo.
“Kifakè” esteticamente ha un look che vira irrimediabilmente verso l'assurdo, sia per i cosi che per le domande.
Il mood del gioco è sicuramente quello della follia e della fantasia, del concetto astratto e della possibilità di lavorare di fantasia.
Le immagini dei cosi sono le più disparate, proprio per poter far nascere nei giocatori qualche idea sulla loro identità attraverso qualche elemento.
Troviamo quindi un alieno tutto occhi così come un vaso con le radici come gambe o ancora qualcosa che potrebbe essere spuntato da un film dello studio Ghibli.
Le domande saranno altrettanto assurde e con una risposta ovviamente non immediata, ma a cui bisogna arrivarci per una strana deduzione.
Possiamo lasciarci guidare da un particolare, da un'idea, da una previsione di come gli altri risponderanno.
Se la natura di collaborativo imporrà una missione comune, lo scopo del gioco reale sarà quello di strappare tante risate.
E nella sua natura di party game, “Kifakè” sicuramente riesce nell'intento, se si gioca con un gruppo scanzonato per farsi quattro risate in semplicità.
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