“Cosca”, allarghiamo la famiglia
“Cosca”, mafiosi a confronto
Membri della malavita cercano di occupare il posto del boss a suon di aste e dadi
Per una volta infatti mettiamo da parte canonici lavoratori, animali antropomorfi, paesaggi da fiaba, per gettarci nel torbido.
Il boss dei boss ha lasciato il posto che ovviamente tutti vorranno occupare, ma per farlo bisogna convincere la gente che conta a stare dalla propria parte.
I dadi inizieranno a svolgere il lavoro sporco, ma poi se più famiglie vorranno lo stesso membro, un'asta sarà la chiave giusta per vincere.
COMPONENTI: “Cosca” ha diversi elementi come dadi speciali e carte mafioso con i giorni lavorativi e i requisiti per assoldarli.
All'interno della confezione ci sono 6 schede città che rappresentano un simbolo di dado ed un abilità relativa.
Sono 20 le carte mafioso, con l'illustrazione del personaggio, i giorni lavorativi e i requisiti per poterlo ottenere come simboli di dado o risorse.
Come risorse ci sono 50 segnalini banconota e 35 segnalini pistola, nonchè 55 cappelli, ovvero 5 set da 11 che distinguono i 5 colori dei giocatori.
Non manca un segnalino proiettile e un marcatore giorno finale, nonché 5 segnalini villa e 5 schermi protettivi con i reminder del turno.
Infine ci sono 29 dadi speciali che hanno, su ogni faccia, dei simboli specifici riconducibili alle carte città e alle carte mafioso.
PREPARAZIONE: Le schede città di “Cosca” sono posizionate in un certo ordine e le prime carte mafioso si affacceranno sul tavolo
Per iniziare a giocare bisognerà posizionare, una accanto all'altra, in un ordine specifico, le schede città come indicato dal regolamento.
La carta calendario andrà posta accanto ad essere col proiettile che indica il giorno della settimana in cui si gioca e il segnalino di fine settimana sul giorno subito prima.
Ogni giocatore riceve uno schermo, un segnalino banconota ed uno pistola, 3 dadi, i cappelli di un colore a scelta e un segnalino villa.
I restanti dadi andranno a creare una riserva generale, così come tutti i segnalini banconota e pistola.
Le carte mafioso andranno mescolate e ne verranno girate tante quanti sono i giocatori al tavolo, lasciando il mazzo coperto accanto ad essere.
Lo scopo del gioco sarà quello di assoldare il maggior numero di carte mafioso alla fine della settimana.
IL GIOCO: “Cosca” si compone di una fase di dadi in cui attivare le città e poi una fase di conquista dei personaggi, spesso a suon di aste.
Ogni turno si compone di varie fasi, nella prima, che ovviamente non si attua al primo turno, si cambia giorno spostando il proiettile sulla carta settimana.
I giocatori poi prenderanno i dadi guadagnati, ovvero tre di base, più uno per ogni dado sul proprio segnalino villa ed uno su ogni mafioso controllato che lavora in quel giorno specifico.
Dopo aver recuperato i dadi, ognuno li sistema girandoli sulle facce desiderate con lo scopo di attivare le schede città e assoldare le carte.
Quando tutti avranno fatto la propria scelta, si alzeranno gli schermi e si riveleranno a tutti le proprie selezioni.
La fase seguente è quella di attivazione delle carte che può essere svolta quasi tutta in contemporanea.
Questa fase permette di ottenere nuovi segnalini, per esempio la banca permette di ottenere una banconota per ogni simbolo dollaro sui propri dadi.
L'armeria, attivabile col simbolo pistola, di pagare una banconota per ottenere al suo posto un segnalino pistola.
L'ippodromo non è aperto ogni giorno, solo in quelli indicati e per ogni ferro di cavallo permette di ottenere due banconote.
Il club permette, con un'icona bicchiere, di posizionare una banconota su un mafioso controllato, per poter lottare ancora per il suo controllo, se qualcun altro tentasse di appropriarsene.
Con l'icona villa, si piazzerà un nuovo dado sul segnalino villa, che permetterà di averne quindi uno in più al turno successivo.
Le auto invece innescheranno una gara tra i giocatori: solo chi ne avrà in maggioranza, anche a pari merito, prenderà una banconota e una pistola.
Oltre ad attivare i luoghi, i dadi di "Cosca" permetteranno anche di assoldare nuovi personaggi nella propria gang
Con gli stessi dadi che hanno attivato le schede città, i giocatori avranno creato anche delle combinazioni per attrarre i personaggi delle carte.
Ogni personaggio infatti richiede di avere un certo tipo di icone visibili, ma anche altri tipi di requisiti.
Per esempio avere dadi uguali a quelli di un altro giocatore, oppure avere meno o più segnalini banconota o pistola rispetto agli altri.
Per ogni requisito soddisfatto, si posizionerà un proprio cappello sotto la carta relativa, per poi passare alla risoluzione.
Se sotto una carta ci sarà solo un cappello, quel segnalino passerà sopra la carta: quel giocatore sarà il boss per quel personaggio.
Nel caso in cui ci fossero più cappelli sotto la stessa carta, allora sarà innescata una fase d'asta tra i giocatori interessati.
Verranno rese palesi le risorse disponibili tra i contendenti che dovranno fare una puntata stringendo un certo ammontare di banconote e/o pistole in mano.
Quando i giocatori in sfida avranno scelto, mostreranno la puntata e si confronterà ciò che è stato messo in gioco.
Ogni segnalino pistola varrà tre punti, uno invece per le banconote: chi avrà puntato di più sistemerà il proprio cappello sulla carta e l'altro lo scarterà.
In caso di pareggio, i cappelli rimarranno sotto per una nuova sfida nel turno successivo, in ogni caso le risorse puntate saranno perse da entrambi.
In ogni nuovo round si girerà una nuova carta che farà entrare in gioco un nuovo mafioso da assoldare.
Ovviamente anche un mafioso con un cappello di un altro proprietario potrà tranquillamente essere conquistato, cambiando boss di riferimento ad un turno successivo.
La partita termina dopo aver svolto sette turni e dichiarando vincitore il giocatore che avrà più cappelli sulle carte mafioso.
CONSIDERAZIONI: “Cosca” ha un meccanismo interessante sull'uso dei dadi che vanno conciliati per due fasi differenti.
Si fa da anni la lotta alle mafie, e invece qui ci troviamo proprio in un gioco in cui capeggiare nuovi membri della malavita.
“Cosca” presenta un'ambientazione atipica per un gioco in cui i dadi hanno una doppia valenza molto interessante.
Hanno osato quindi gli ideatori del gioco e l'editore nel mettere in commercio un gioco di cui di certo si può discutere.
Al di là del tema scelto, quello che interessa è senza ombra di dubbio la meccanica di gioco che appare molto interessante.
Si tratta infatti di un gioco di gestione dadi che si miscela, ad un certo punto, ad un meccanismo di aste.
I dadi fungono una doppia veste nel gioco, visto che le stesse combinazioni scelte dovranno fruttare per l'uso delle schede, ma anche per partecipare alla fase di associazione di nuovi membri.
Bisognerà quindi pensare bene a che tipo di simboli mostrare per ottenere i giusti segnalini, ma anche di partecipare alle giuste sfide.
Concentrarsi su delle carte che si vorrebbero tantissimo, ma senza poi avere i materiali per vincere eventuali sfide, sarebbe una disfatta annunciata.
Stesso discorso nel recuperare tanti segnalini banconota e pistola per poi non avere modo di farli fruttare in nuovi dadi e più possibilità di mantenere il dominio fino alla fine sulle carte.
Le schede città possono fruttare banconote e pistole in quantità a seconda dei simboli relativi ai propri dadi.
Ovviamente più dadi si avranno, più facilmente si potranno ottenere nuovi elementi da sfruttare poi nelle aste.
In questo modo però chi si troverà un pochino più avanti nell'avere già molti adepti, si troverà sempre un filo avvantaggiato rispetto agli altri.
Motivo per il quale, un discorso di gruppo potrà forse fare la differenza nel tentativo di togliere il primato ad un leader.
Dopotutto stiamo sempre parlando di un gioco sulla malavita, che sfizio ci sarebbe senza qualche accordo da fare a discapito degli altri?
“Cosca” può vantare una buona rigiocabilità per una buona serie di carte mafioso che cambieranno i requisiti necessari da mostrare
Le 20 carte mafioso non entreranno mai tutte in gioco, motivo per il quale, sarà sempre abbastanza varia ogni nuova partita.
Non tutti si concentreranno infatti su semplici combinazioni di dado da mostrare alzando il proprio display.
Alcuni infatti avranno a che fare col numero di segnalini posseduti dopo la fase città, bisognerà quindi anche calibrare bene le prese in quella fase.
O ancora avere qualcosa in comune con quanto giocato dagli altri, innescando quindi anche un gioco di intuito sulle possibili mosse altrui.
Se la fase delle schede città può essere svolta in contemporanea, è con le aste che si entra nel vivo del gioco e dell'interazione.
Già in tre il gioco può girare abbastanza bene, ma è di certo in 4 o 5 giocatori che renderà al meglio sotto ogni profilo.
Avere tanta carne al fuoco, ben 5 giocatori che si sfideranno per poter ottenere quanto desiderato, darà sempre molto pepe alla partita.
“Cosca” è un gioco dall'animo più strategico di quanto possa dare a vedere, in cui ogni mossa va pensata e studiata.
Intuito e strategia sono due doti che i giocatori dovranno avere se vorranno essere i principi della malavita ed assoldare le persone giuste in famiglia.
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