“Deathmatch Arena”, una vera battaglia fantasy

“Deathmatch Arena”, ne vincerà solo uno.

Un dungeon maledetto sarà il campo di battaglia di gruppi di eroi di varie classi.


Deathmatch Arena

Gli eroi che ci sono appartengono ai classici canovacci dello stile fantasy a cui i giochi di ruolo ci hanno sempre abituato.

Quindi abbiamo un mago, un chierico, un paladino, un guerriero, un assassino, un monaco e così via per le varie classi.

C'è anche un dungeon suddiviso in tre livelli, ma a quanto pare questi eroi sono più interessati a menarsi tra loro che a conquistare bottini.

Solamente un giocatore, capitano di un gruppo di tre eroi ne uscirà vincente, chi sistemerà a dovere gli altri?


COMPONENTI: Le carte di “Deathmatch Arena” sono tantissime suddivise in vari mazzi, da quelli eroe a quelli dei dungeon.


Deathmatch Arena

“Deathmatch Arena” è un gioco da tavolo creato da Fabrizio Boe Gualdoni per 2-8 giocatori e pubblicato da Tambù.

Nella confezione si trovano vari mazzi di carte, a cominciare con quello dello shop con vari prodotti da acquistare con il relativo prezzo e l'abilità.

I mazzi dungeon sono suddivisi in tre tipologie, quello comune, quello raro e quello epico, differenziati dalla potenza degli oggetti e dei boss.

Sono ben 24 i mazzi di carte eroe, ognuno composto da 9 carte, con una di riferimento del personaggio e la sua dotazione.

Abbiamo infine vari gettoni moneta in 3 tagli differenti, un dado a 6 facce e 24 dadi vita a dieci facce.


PREPARAZIONE: Ogni giocatore di “Deathmatch Arena” sceglierà tre eroi con cui condurre la propria partita.


Deathmatch Arena

Per cominciare a giocare bisognerà suddividere i mazzi dei dungeon creando tre mazzi in base alle tipologie al centro del tavolo da tenere coperti.

Le carte shop andranno mescolate e saranno esposte 5 accanto ai mazzi dei dungeon, tenendo il mazzo shop al loro fianco.

Ogni giocatore prende 3 dadi vita, ne lancia uno e a partire da chi ha tirato il valore più alto, si andranno a scegliere i propri eroi.

Se ne sceglierà uno alla volta prendendo la carta principale su cui piazzare uno dei dadi, l'arma epica e il resto del mazzo.

Si potranno scegliere gli eroi desiderati a patto di avere nel proprio trio al massimo un curatore, nessuna limitazione per le altre categorie.

Ognuno andrà a pescare una mano di 4 carte prendendole a piacere dai mazzi degli eroi scelti.

Lo scopo del gioco è quello di rimanere l'unico giocatore con almeno uno dei propri eroi ancora in vita.


IL GIOCO: Due sono i punti azione che i giocatori di “Deathmatch Arena” potranno sfruttare per poter svolgere il proprio turno.


Deathmatch Arena

Al proprio turno ogni giocatore ha a disposizione due punti azione da suddividere in una o due tra le azioni disponibili.

Un'azione è quella di giocare una delle proprie carte abilità: le carte sono semplici e costano un punto azione o speciali e ne costano due.

Si tratta spesso di possibilità di danneggiare gli avversari, talvolta anche effettuando colpi critici usando il dado a 6 facce.

Dopo aver svolto questa azione, il giocatore potrà, pescare, alla fine del proprio turno, liberamente dai mazzi dei propri eroi fino a tornare con una mano di 4 carte.

Con un punto azione si potrà pescare una carta da uno dei dungeon: al loro interno ci sono tre tipologie di carte.

Le creature magiche sono nemici che attaccheranno automaticamente e sarà molto pericoloso beccarli perchè decurteranno semplicemente i punti vita di un eroe.

I potenziamenti sono carte che forniscono quasi sempre un bonus temporaneo ad uso singolo da inserire nel proprio inventario.

I tesori sono dei potenziamenti speciale che permettono di ottenere soldi, ovvero le monete che saranno utili con l'azione di acquisto.


Con le monete ottenute in “Deathmatch Arena”, i giocatori potranno acquistare gli oggetti esposti nello shop.

Con questa azione si pagheranno le monete indicate sulla carta che si desidera comprare che entrerà a far parte del proprio inventario.

Come azione libera, c'è anche la possibilità di utilizzare le carte del proprio inventario seguendo il testo della carta stessa.

Con le azioni si andranno a decurtare i punti vita degli eroi avversari: quando un eroe morirà non sarà più utilizzabile.

Il suo proprietario dovrà disfarsi delle carte relative dalla propria mano e non potrà più sfruttare quel personaggio.

La partita termina quando in gioco sarà rimasto solamente un giocatore ad avere almeno un eroe ancora in vita.

Il gioco prevede anche delle varianti per ridurre la durata della partita evitando alcune classi ed eliminando determinate carte dallo shop e dai dungeon.


CONSIDERAZIONI: Un fantasy puro “Deathmatch Arena” in cui le battaglie tra protagonisti sono il vero cuore del gioco.


Deathmatch Arena

L'universo fantasy è ricolmo di stereotipi e di canovacci che ormai sono utilizzati in ogni modo possibile da qualunque tipo di prodotto.

I personaggi di spicco, i dungeon intricati e le creature che popolano questi mondi sono perfettamente contenuti anche in questo titolo.


“Deatchmatch Arena” è un vero e proprio tuffo nel mondo fantasy attraverso le classi dei personaggi e i loro oggetti di riferimento.

Innanzitutto va sottolineato che la quantità di materiale presente nella scatola è davvero molta, visto che si parla di oltre 300 carte.

Tantissimi gli eroi a disposizione, suddivisi in trittici di 8 classi differenti, ognuno con un proprio mazzetto personale.

Appena 9 carte in realtà, ma efficaci per caratterizzare al meglio ogni soggetto, dal cacciatore alla guardia nera, passando per l'occultista.

Ricchi di elementi anche i dungeon che in realtà non sono veri e propri luoghi fisici da esplorare, ma rappresentano il maggior elemento di fortuna del gioco.

Pescare una carta dungeon è infatti una sorta di roulette russa: può andare molto bene pescando un oggetto da inventario o un prezioso bonus.

Ma potrebbe andare anche molto male visto che si potrà incontrare un mostro o un boss che danneggerà pesantemente il proprio party.


I combattimenti di “Deatchmatch Arena” non si svolgono con i dadi, essi serviranno solo a tener conto dei punti vita.

Niente duelli quindi con confronti di risultati di dado, ma semplicemente abilità di carte giocate che andranno a danneggiare i valori di vita degli avversari.

Le carte potranno avere gli effetti più disparati e tutti pienamente coerenti con la classe del personaggio a cui fanno riferimento.

Riuscire ad acquistare gli oggetti più utili dal mercato può essere un'ottima scelta per poter spendere i propri punti azione.

Con i soldi guadagnati dalle esplorazioni nei dungeon si potranno ottenere degli ottimi potenziamenti che potrebbero fare la differenza.

Anche l'utilizzo delle carte ottenute nelle scorribande nei labirinti, che si potranno attivare in svariati momenti anche fuori dal turno, son sempre da tenere d'occhio.


Una pecca di “Deathmatch Arena” è la durata della partita che talvolta potrebbe essere davvero troppo lunga.

Complice la presenza di personaggi con abilità curative e con alcuni oggetti che permetteranno di recuperare punti vita, nessun danno è per sempre.

Talvolta i personaggi riusciranno anche miracolosamente a rinascere rendendo di nuovo disponibile le proprie qualità.

Se questo ovviamente è un ottimo bonus per i proprietari dei personaggi in questione, lo è meno per la durata della partita.

Specialmente con tante persone al tavolo, visto che il gioco supporta addirittura 8 giocatori in contemporanea, rischia di trasformare la partita in una esperienza estenuante.

Proprio per questo motivo sono state introdotte delle varianti che eliminano tutti quei modi di ripristinare i punti vita, rendendo quindi più breve le partite.

“Deathmatch Arena” è una vera battaglia campale generale di stampo american rivolta ad un pubblico molto appassionato di fantasy.

Aspettatevi tutto quello che gli amanti del genere cercano: pozioni, armi, personaggi emblematici, dungeon ricolmi di boss e spesso pura fortuna cui sbattere contro.

Chi apprezza questo genere di gioco, troverà dunque un ottimo modo di respirare l'atmosfera fantasy, a patto di fare i conti con delle durate talvolta fin troppo estese.

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