"Carcassonne", il piazzamento tessere più classico che ci sia
Siete dei gamer di vecchia data e volete trascorrere una serata insieme agli amici con un gioco che non richieda troppa concentrazione ma che possa garantire del serio divertimento e quel pizzico di strategia che non guasta? Avete al tavolo dei neofiti che non hanno mai preso in mano dadi o carte che non appartenessero a Monopoly o Taboo? In entrambi i casi un titolo interessante, ormai classico intramontabile dei giochi da tavolo “moderni”, può essere la giusta risposta per offrire una serata piena di sano divertimento.
Si parla di “Carcassonne”, titolo ideato da Klaus-Jurgen Wrede che supporta dai 2 ai 5 giocatori per partite che girano intorno alla mezz'oretta e che ormai ha diversi annetti alle spalle, visto che il suo primo vagito risale all'ormai lontano 2000, edito dalla “Hans im Gluck” e fregiato dell'onorevole Spiel des Jahres l'anno dopo grazie alla sua buona dose di tranquillità e di astuzia. Il contenuto della scatola è composto semplicemente da una manciata di meeples, ovvero omini da distribuire ai giocatori che hanno selezionato un determinato colore per giocare e un bel po' di tessere, vero cuore del gioco, con cui si andrà a comporre la città medievale di Carcassonne che, per l'appunto, offre il titolo allo stesso boardgame: sulle tessere saranno presenti vari elementi, come strade, città e monasteri che saranno utilizzati per fare punti in vario modo.
Dopo aver piazzato la tessera iniziale, come il setup suggerisce, ciò che un giocatore dovrà fare, sarà semplicemente prendere una delle tessere coperte, che nel frattempo saranno state impilate (magari in diverse pile, visto che le 71 tessere del gioco difficilmente resteranno in piedi in un'unica pila!) e tentare di collocarla accanto ad una già presente sul piano di gioco: la regola è ovviamente quella di far combaciare le porzioni di territorio alla tessera alla quale verrà annessa la nuova, quindi città con città, strada con strada ecc. Dopo aver collocato la tessera, il giocatore potrà anche utilizzare uno dei suoi meeples per diventare “padrone” di quella porzione di territorio. Si riscatteranno due punti per ogni tessera che comporrà una città completamente chiusa, quando si collocherà l'ultima tessera per completarla, così come un punto per ogni tessera quando una strada avrà dei confini ben delimitati, mentre si incasseranno ben 9 punti se un monastero sul quale avremo piazzato un nostro omino, trasformandolo in monaco, riuscirà ad essere circondato completamente dalle tessere. Se un giocatore è già presente in quella città o su quella strada, un avversario potrà tranquillamente applicare tessere per aumentarne la dimensione, ma essendo già occupata la zona, non potrà piazzare un proprio meeple, consegnando così preziosi punti al giocatore proprietario. Il bello di “Carcassonne” è però quella dose di cattiveria che farà tentare una vera e propria condivisione, se non un esproprio di punti, con un semplice stratagemma: se piazzando tessere si riuscirà ad unire la propria strada o la propria città a quella di un avversario, andandone dunque a formare un'unica via o un gran paesello, ci si dividerà i punti in armonia; se però un giocatore riuscirà con lo stesso trucco a piazzare un secondo omino, avendo la maggioranza, incasserà tutti i punti lasciando a bocca asciutta l'avversario!
Quest'aspetto particolare di “Carcassonne” non sarà facilmente padroneggiato da chi non ha quasi mai avuto a che fare con giochi da tavolo in cui una punta di strategia sia necessaria per riuscire a sfiorare la vittoria, ma sarà l'ingrediente fondamentale per donare al gioco il gusto giusto per saziare anche i palati più esigenti e bisognosi di un minimo di movimento di materia grigia per sopraffare il proprio nemico. La pesca alla cieca delle tessere ovviamente dispensa un fattore fortuna davvero grande che potrebbe far storcere il naso ai maniaci della programmazione, ma proprio per questo motivo, delle simpatiche regole fatte in casa suggeriscono la pesca di 2 o 3 tessere iniziali in modo da avere almeno una scelta sul quadratino da collocare, rimpinguando la propria mano ad ogni giocata fatta.
Ad ogni partita verrà fuori un reame differente dal precedente, donando una certa varietà allo scenario, pur offrendo chiaramente lo stesso tipo di interazione, ma per chi si annoia presto, “Carcassonne” può annoverare una serie di espansioni che aumentano di molto l'interesse verso un titolo che, giocato spesso, potrebbe annoiare. Da “Locande e cattedrali” che aggiungerà un sesto giocatore ed un nuovo modo di far punti con le città fino alla “Principessa e il drago” tale da rendere più favoleggiante l'intera esperienza di gioco, sono davvero numerose le espansioni dedicate a questo titolo che può vantare anche diverse versioni stand alone, ovvero giocabili senza avere il titolo base, ambientate nella selvaggia Amazzonia, nel furioso Far West o addirittura nell'universo tanto amato di Star Wars, ogni volta introducendo delle differenze alle meccaniche di base.
“Carcassonne” è disponibile, anche in Italia grazie alla “Giochi Uniti”, in una versione meglio disegnata e quindi più moderna, acquistabile anche in uno scatolone Big Box che contiene un buon numero di espansioni tali da tenervi impegnati per un bel po' di tempo: ricordatelo quando avrete bisogno di un gioco che non occupi molto tempo (a meno che non decidiate di giocare con molte espansioni tutte insieme) e che possa introdurre nuovi adepti al magico mondo dei giochi da tavolo.
Per divertirvi con "Carcassonne", seguite questo link
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