"Take That", attenti ai numeri doppi!
E' un vero peccato che molti amino
giocare solo con le canoniche carte francesi o quelle relative alle
varie regioni d'Italia senza invece conoscere un buon bagaglio di
opportunità che invece sono offerte dal vastissimo, e in Italia
purtroppo ancora semisconosciuto, mondo dei giochi da carte moderni.
Ad esempio “Take That”, un divertente ed appassionante gioco di
carte ideato da Andreas Spies e Reinhard Staupe, per 2, 3 o 4
giocatori, che è stato pubblicato dalla
“Nürnberger-Spielkarten-Verlag” ma che purtroppo non ha ancora
una sua versione italiana: poco male però visto che il gioco è
totalmente indipendente dalla lingua e potrete quindi acquistarlo in
versione straniera senza alcun tipo di problema.
Il contenuto della scatola è composto
semplicemente da 79 carte che racchiudono numeri dal 12 al 98: alcuni
sono colorati in arancio, altri in azzurro, ma ciò non cambia nulla
del loro valore, al contrario invece delle carte dal doppio numero,
quindi 22, 33, 44 e così via, che hanno il terribile sfondo della
grossa rana che troneggia sulla copertina di gioco e che
rappresenteranno il pericolo più atroce per chi vorrà mettersi al
tavolo per una partita a “Take That”.
Il setup prevede che 8 carte vengano
distribuite ad ognuno dei giocatori e vengano collocatele altre
coperte al centro del tavolo a formare un mazzo di pesca. Al proprio
turno un giocatore dovrà semplicemente giocare una carta dalla
propria mano: questa carta (a parte la prima che verrà posizionata
senza seguire alcuna regola) dovrà essere collocabile tra le 10
esattamente prima o esattamente dopo l'ultima carta già presente
nella fila, quindi ad esempio se ci fosse un 64 si potrebbe giocare
qualunque carta compresa nell'intervallo che vada dal 54 al 74. Se il
giocatore di turno non dovesse avere la carta che possa rispettare
questa regola, sarà costretto a prendere tutte le carte della fila
che varranno purtroppo punti negativi: un punto per ogni carta
semplice ma ben cinque punti negativi per ogni carta dal numero
doppio e con la rana sullo sfondo nero!
Il giocatore di turno ha però anche
una fantastica opportunità al suo turno, ovvero giocare una carta
che sia esattamente lo specchio di una già presente nella fila: per
fare un esempio pratico, il giocatore di turno potrebbe giocare un 56
se a terra è già presente un 65. Così facendo, il giocatore
preleverà la carta giocata e quella a specchio già presente sulla
fila di gioco e inizierà a creare un mazzetto a parte di carte a
faccia in su: ogni carta ottenuta in questo modo rappresenterà un
punto positivo.
Se le regole base possono sembrare
parecchio semplici e quasi banali, “Take That”, che non ha
ovviamente nulla a che fare con la celeberrima boyband, riesce a
coinvolgere e addirittura a dar vita ad un minimo di strategia
nell'ordine con cui giocare le carte dalla propria mano: avendo un
range piuttosto ampio nella scelta del numero da piazzare a terra, se
la nostra mano è composta da carte abbastanza alte, sarà
preferibile giocare qualcosa che tenda ad aumentare il valore
dell'ultima carta, sperando quindi che al proprio giro si rimanga più
o meno intorno a quei numeri per poter giocare con salvezza una nuova
carta.
Non brillerà per avere una grafica
accattivante e non ci troviamo di fronte ad un gioco imperdibile
grazie ad una meccanica innovativa e particolare, ma nonostante ciò
“Take That” è perfetto come filler di fine serata dopo un
giocone più pesante ed impegnativo, lasciando le quattro persone col
cervello già ben messo a dura prova dall'ennesimo cinghialone, alle
prese con un giochino non stupido ma leggero nella misura giusta.
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