"Crocevia del carbone", l'intenso gioco di carte di "Coal Baron"
Non estraevano esattamente del carbone,
eppure le gesta più simpatiche che possiamo associare al lavoro in
miniera e tutto ciò che ne consegue, è stato da sempre associato ai
sette nani di disneyana memoria, intenti a canticchiare allegri e
contenti, lasciando a casa la svampita Biancaneve indaffarata con le
sue faccende domestiche tra uccellini e scoiattoli. Da qualche mese
c'è un nuovo modo di divertirsi col carbone ed il suo trasporto
grazie a “Crocevia del carbone” di Wolfgang Kramer e Michael
Kiesling, un titolo adatto per 2-4 giocatori disponibile anche in
versione italiana grazie alla “Cranio Creations”.
In realtà “Crocevia del carbone” è
un po' la Eva nata da una costola di Adamo, in quanto può
considerarsi la versione gioco di carte di “Coal Baron”, meglio
conosciuto in terra teutonica come “Gluck Auf”, ma capace di
condensare in un'oretta di gioco una meccanica di piazzamento
lavoratori e di collezione set che non farà storcere il naso nemmeno
ai più accaniti appassionati del gioco da tavolo più corposo e
pomposo da cui deriva.
Nella scatola che è un vero paradiso
per i maniaci dell'ordine, grazie ai suoi scomparti perfettamente
allineati e adatti a contenere tutto, troviamo tantissime carte che
verranno utilizzate come basi su cui piazzare i nostri lavoratori
che, indovinate?, sono anch'essi rappresentati da carte! In più
avremo una plancetta per ognuno dei giocatori che rappresenta dei
binari su cui piazzare i carrelli pieni di carboni e i treni che li
porteranno in luoghi differenti, nonché un blocchetto segnapunti che
faciliterà molto la conta dei punti finali e, ovviamente, la
verifica del vincitore assoluto della partita.
Il setup è particolarmente laborioso,
visto che ogni mazzetto di carte dovrà essere mischiato
singolarmente e distribuito sul piano di gioco andando a formare un
tabellone di un classico gioco da tavolo di stampo europeo: ogni
mazzetto rappresenterà un'azione da svolgere (in questo caso, quasi
sempre una carta da prelevare da quello stesso mazzetto) e ciò sarà
possibile piazzando sulla relativa sezione uno dei nostri lavoratori.
La regola importante da seguire è che in ogni porzione bisogna
necessariamente posizionare un lavoratore (o una somma di carte
lavoratori) che sia esattamente maggiore di uno rispetto all'ultimo
piazzato in quella sezione: se nessuno ha già effettuato un'azione
per quel turno, allora dovremo piazzarci una carta lavoratore che
abbia il numero 1, se invece ci fosse stato già un lavoratore con il
numero 3, per svolgere quell'azione avremmo dovuto giocare una carta
lavoratore con il numero 4 e così via. Le azioni riguardano tutte le
manovre che ogni giocatore dovrà fare per ottenere carrelli di
carbone, vagoni e locomotive che comporranno i treni per il loro
trasporto, carte ordinazione che permetteranno ai treni di partire
verso una destinazione, carte quota che daranno punti extra se
associati alle relative carte ordinazione di cui sopra, carte
obiettivo che saranno molto utili per ottenere numerosi punti a fine
partita se adeguatamente soddisfatte, carte bonus da utilizzare
durante i turni per svolgere azioni supplementari o giocare ulteriori
lavoratori ed infine carte azione che permettono di passare il
carbone dai carrelli ai vagoni o di spedire carichi relativi a
locomotive di un certo tipo. Un turno è composto da un certo numero
di azioni svolte da ogni giocatore fin quando si avranno carte
lavoratore da piazzare sulle varie porzioni dell'area di gioco e
tutta la partita si svolge esattamente in questo modo per un numero
prefissato di turni che cambia in base al numero di giocatori.
“Crocevia del carbone” è un gioco
apparentemente ostico e complicato, che necessita sicuramente di una
partita di prova per poter essere padroneggiato nel modo migliore, ma
che offre un'esperienza di gioco davvero soddisfacente e
coinvolgente. Il numero di azioni da poter svolgere durante il
proprio turno è davvero numeroso e quindi difficilmente si rimarrà
senza nulla da fare, ma ciò non ferma la “cattiveria” tra
giocatori che può manifestarsi prelevando una carta da un mazzetto
(la prima carta da prelevare di ogni sezione è sempre scoperta) che
sicuramente potrebbe servire ad un avversario o utilizzando un'azione
accrescendo il numero di carte lavoratore necessarie pur di poterla
usare di nuovo. Non è immediato imparare il meccanismo mediante il
quale svolgere tutte le azioni in un certo ordine e rispettando tutti
i limiti (ad esempio piazzare i carrelli di carboni nei vagoni che
recano lo stesso simbolo che, a loro volta, si piazzano solo su
binari prefissati), ma poi scatta subito la voglia di migliorarsi ed
ottimizzare tutte le azioni da svolgere per poter far partire più
treni contemporaneamente e accumulare preziosi bonus: è chiaro che
far partire i treni fa avere punti, ma ci si può anche concentrare
su un basso numero di partenze che però abbiano carrelli di carbone
più redditizi oppure puntare sulle carte obiettivo che offrono punti
in base al numero di carte destinazione di un certo tipo, oppure al
tipo di locomotive utilizzate, specializzandosi dunque in un certo
settore e moltiplicando non poco i punteggi bonus di fine partita.
“Crocevia del carbone”, al
contrario di molti altri giochi di carte nati da giochi da tavolo
veri e propri, non fa rimpiangere nemmeno un po' il suo antenato,
grazie ad una durata snella che si assesta intorno all'oretta, ma
coesistente con un coinvolgimento molto forte ed una meccanica
semplice ma assolutamente intrigante.
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