"La Famiglia", il gioco di carte sui mafiosi italoamericani
Pericolosi ed affascinanti, i clan
italomericani che riescono a dirigere traffici illeciti, illegalità
a profusione e sempre in lotta tra loro innescando faide che si
protraggono per generazioni intere, rappresentano un tema piuttosto
diffuso all'interno di film e serie tv, ma anche nei giochi da tavolo
e “La Famiglia” rappresenta proprio la possibilità di nominare i
successori di una famiglia criminale nella New York anni '40 dopo
l'”addio alle scene” del bosso patriarca.
“La Famiglia” è stato pubblicato
dalla Gateongames e si tratta di un gioco per 2-4 persone ideato da
Thomas Mazzantini e Samuele Sai. La confezione ha un formato
piuttosto ridotto, ma dopotutto si tratta di un gioco di carte e al
suo interno troviamo per l'appunto un bel mazzetto di carte che
contiene una carta per designare il primo giocatore, una carta retata
che stabilirà la fine di ogni round, 8 carte pizzino che aggiungono
degli obiettivi alla partita e 45 carte con i vari personaggi, in più
copie, che potranno essere assoldati nel proprio clan: ogni carta
personaggio è contraddistinta da un livello di indagine, da un
colore, da una coppia di colori per una possibile associazione con un
altro personaggio, da un eventuale effetto che si attiverà quando
verrà giocata e da un numero di punti rispetto. A completare il
materiale troviamo una plancetta segnapunti e 8 cubetti colorati per
tenerne il conto.
Lo scopo del gioco è quello di fare
punti attraverso la creazione del proprio clan giocando le carte
personaggio in due file distinte, definite covi, che si creeranno di
fronte ad ogni giocatore, facendo attenzione all'arrivo della retata
che darà del filo da torcere al clan con la reputazione maggiore, e
quindi più visibile. Per il setup ci sarà bisogno di mettere al
centro del tavolo la plancetta segnapunti con i cubetti dei giocatori
sullo zero nella fila delle decine e delle unità, per poter così
avanzare agevolmente sul tracciato ad ogni conteggio. Si dovrà poi
prendere la carta retata e mescolarla insieme a 5 carte prese dal
mazzo dei personaggi per poi metterlo sotto al mazzo, mescolato a
parte, delle carte restanti: in questo modo nessuno saprà con
certezza quando spunterà la carta retata durante il gioco, essendo
posta random tra le ultime 5 carte. Da questo mazzo così creato
verranno date 3 carte ad ogni giocatore ed altre tre saranno messe in
fila al centro del tavolo: rappresenteranno i personaggi che si
troveranno in strada e che potranno essere agevolmente assoldati dal
nostro clan. Basterà poi mescolare le carte pizzino “prima della
retata” e “dopo la retata” separatamente, eliminarne una da
ogni mazzetto e girare la prima delle 3 rimanenti.
Il turno di ogni giocatore sarà molto
semplice, visto che dovrà semplicemente giocare una carta dalla
propria mano, prenderne una nuova dalle 3 presenti al centro del
tavolo e sostituirla con una nuova carta dal mazzetto per offrirne di
nuovo 3 al giocatore successivo che svolgerà le stesse azioni e così
via. Giocare una carta dalla propria mano vuol dire posizionarla in
uno dei due covi che verranno a crearsi di fronte ad ogni giocatore:
una carta può essere annessa ad un covo se il covo è vuoto oppure
se l'ultima carta messa in quel covo abbia alla base uno dei due
colori uguale al colore della carta che si vuole giocare. Dopo aver
verificato questo passaggio si mette in pratica l'eventuale azione
dettata dalla carta giocata per poi sceglierne, come detto, una dalla
strada per terminare il proprio turno. Il round continua in questo
modo fino a quando non sarà stata pescata la carta retata. A quel
punto vengono distribuiti i punti relativi alla carta pizzino “prima
della retata”, dopodichè si svolge l'effetto della retata che
tende a scoprire il covo con il totale di livello di indagine più alto
tra i due di ogni giocatore, obbligando a scartare tutte le carte che
lo compongono: sarà saggio dunque alternare bene le carte tra un
covo e l'altro per renderli abbastanza simili come punteggio, senza
sacrificare, dunque, carte di spessore. Dopo la perdita del covo si
consegneranno anche i punti per la carta pizzino “dopo la retata” e il totale dei punti rispetto e si porrà termine al round per iniziare poi il successivo. Una
partita a “La Famiglia” si svolge in tre round di questo tipo,
dopo i quali sarà decretato come vincitore il capoclan che avrà
ottenuto il punteggio complessivo più alto.
Nonostante si tratti di un gioco di
carte dalle meccaniche davvero immediate, visto che al proprio turno
si dovrà solo giocare e pescare, “La Famiglia” non si pone
affatto tra i titoli stupidi e semplici. Sarà necessario, anzi,
creare una certa strategia per dare vita a due covi più o meno
dotati della stessa somma di punti reputazione, ma anche alternati
come colori, visto che le azioni che permettono di svolgere le carte
possono anche permettere l'arresto immediato di tutti i personaggi di
un determinato colore dal covo di un giocatore avversario. Il lavoro
sul design delle carte di Valeria Favoccia è pienamente coerente con
lo stile dell'ambientazione e tutti i personaggi presenti sulle carte
fanno ben respirare l'aria mafiosa della New York anni '40, ma spesso
si avverte la sensazione che le carte siano quasi sempre le stesse e
sarebbe stato più divertente avere modo di giocare con ulteriori
personaggi e gestire così diverse nuove azioni. Avendo una meccanica
semplice e veloce, la durata dei tre round che compongono ogni
partita permette di avere una durata contenuta nella mezz'ora,
permettendo a “La Famiglia” di rivestire il ruolo di filler
carino da tirar fuori quando si vuole un giochino simpatico, con la
giusta dose di impegno ma senza essere affatto banale.
Commenti
Posta un commento