"Dragon Castle", il mahjong si evolve in gioco da tavolo



I giochi tradizionali sono da sempre un'attrattiva per molte persone. Nel tempo abbiamo imparato a conoscere anche quelli legati a culture molto lontane dalla nostra ed uno spicca fra tutti, soprattutto grazie ai giochini scaricabili da smartphone, ovvero il mahjong. Prendendo in prestito esattamente quella tipologia di tessere, si è recentemente affacciato nell'universo ludico “Dragon Castle” che sfrutta quelle tessere variopinte per la creazione di un boardgame da godersi in compagnia.

CONTENUTO
Dragon Castle” è un gioco competitivo portato in Italia dalla Ghenos Games e da Horrible Games, creato da Hjalmar Hach, Lorenzo Silva e Luca Ricci e perfetto per un range di giocatori che va da 2 a 4. All'interno della confezione troviamo loro: più di 100 tessere tipiche del mahjong tradizionale, in plastica, piacevolissime da maneggiare e suddivise in due tipologie differenti, ognuna divisa a sua volta in 3 colorazioni diverse, tutte brillanti e bellissime da vedere. Non manca ovviamente un bel tabellone finemente disegnato, accompagnato dalle quattro plancette su cui prenderanno posto i regni dei vari giocatori che verranno creati grazie all'acquisizione delle tessere. Belli da vedere e da maneggiare anche i 40 sacrari, ovvero i tipici tetti delle strutture nipponiche che serviranno per fare punti a fine partita e ben 85 tasselli punti vittoria da accumulare durante il gioco attraverso opportune azioni. Terminano l'elenco del contenuto una tessera primo giocatore in cartone, 4 utilissime carte riepilogo punti e azioni, 7 gettoni conto alla rovescia che si acquisiranno alle ultime battute di una partita e due mazzetti di carte disegnati col tipico stile dell'oriente antico: 10 carte spirito e 10 carte drago.

PREPARAZIONE
I giocatori più pigri avranno qualche difficoltà ad intavolare una partita di “Dragon Castle” perchè la preparazione è molto semplice ma particolarmente lunga, visto che bisognerà disporre le tessere seguendo le linee guida stampate sulla plancia principale (ce ne sono varie da utilizzare a seconda del numero di giocatori), prendendo spunto da quelle suggerite nel manuale, oppure, dopo aver effettuato un po' di pratica, anche disponendole in modo del tutto autonomo. Accanto al tabellone vanno disposti i sacrari e i punti vittoria in modo che, durante la partita, si possano prendere con facilità, si disporranno tutti i gettoni conto alla rovescia sull'apposito alloggiamento e coprendo le figure fino a raggiungere quella del numero di giocatori impegnati nella partita e si consegnerà una plancia personale e un sacrario ad ognuno dei partecipanti. Si dovrà, infine, selezionare anche una carta spirito e una carta drago dai relativi mazzetti, lasciando le altre per le partite successive: le prime daranno l'opportunità, al proprio turno, di svolgere un'ulteriore azione, mentre la carta drago assegnerà un modo nuovo di far punti durante la partita o a fine gioco.

IL GIOCO
Lo scopo del gioco è quello di dar vita al proprio reame sulla propria plancia acquisendo il maggior numero di punti, selezionando le tessere giuste e posizionando i sacrari nei punti più alti. Al proprio turno un giocatore deve obbligatoriamente svolgere un'azione tra le tre disponibili. Quella che sarà maggiormente selezionata sarà prelevare una coppia di tessere: la prima dovrà essere presa tra quelle poste più in alto sul tabellone, mentre l'altra si potrà prendere dove si vuole, ma dev'essere esattamente identica a quella appena prelevata. La seconda possibilità è quella di prendere una tessera, sempre dalla parte alta e prendere un sacrario da porre al lato della propria plancia, oppure scegliere l'ultima opzione, ovvero prendere sempre una tessera dalla parte alta del reame principale, scartarla e prendere un punto vittoria dal mucchietto. In ogni caso, dopo aver svolto una di queste azioni, il giocatore dovrà collocare le tessere appena prese sulla propria plancia, disponendole come meglio credere, sia sul piano base, sia su altre tessere già collocate, a patto che siano già girate: le tessere si girano quando almeno 4 dello stesso tipo (ovvero dello stesso colore, anche se raffigurano immagini o numeri differenti) siano tutte adiacenti, anche se disposte su piani diversi. 

A seconda della quantità di tessere da girare, si otterrà un certo numero di punti, facilmente consultabile sulla propria carta riepilogo e si avrà l'opportunità di collocare i sacrari: con le tessere gialle, verdi e rosse si potrà posizionare un tetto su una delle tessere appena girate, voltando le tessere blu e nere se ne potranno collocare ben due, mentre con le più rare tessere rosa, oltre a poter collocare due sacrari, si otterrà subito anche un punto vittoria. Il gioco continua in questo modo fino a quando non rimarrà solo il piano più basso di tessere: a quel punto entrerà in gioco una nuova opportunità, visto che un giocatore potrà anche decidere di non prelevare tessere, ma di prendere invece un tassello conto alla rovescia dal tabellone. Ogni tassello conto alla rovescia offrirà due punti vittoria e in più avvicinerà sempre di più i giocatori alla fine della partita, visto che, quando sarà visibile il punto esclamativo posto sull'ultimo tassello, si terminerà il giro corrente e si conteranno i punti. Sommando quelli ottenuti con la collocazione delle tessere durante la partita ai punti assegnati dai sacrari (maggiori in misura direttamente proporzionale al piano sul quale sono stati costruiti), ai gettoni conto alla rovescia e a quelli ottenibili attraverso le condizioni della tessere drago, sarà eletto vincitore chi avrà il totale maggiore.

CONSIDERAZIONI
Dragon Castle” ha come difetto la necessità di doversi impegnare un bel po' di tempo nella preparazione della struttura di tessere e, in alcuni momenti, anche una difficoltà nell'operazione di girarle sulla propria plancia se già incastrate tra altre posizionate adiacenti, ma questo nuovo modo di sfruttare le tessere del mahjong mette in luce un titolo semplice ed attraente, sia dal punto di vista visivo che del puro intrattenimento. La bellezza delle tessere e la necessità di maneggiarle rappresenta già un ottimo elemento e chi non si spaventerà con la presenza dei numerosi disegni, sarà rapito da una meccanica di gioco dinamica e interessante. “Dragon Castle” può offrire vari modi per immergersi nella partita: gli amanti dei solitari potranno decidere di fare il proprio gioco e non badare ai movimenti altrui, ma sarà saggio osservare il progredire dei propri avversari per il gusto o la necessità di soffiar loro le tessere evidentemente più interessanti, mandando a monte i piani per l'accumulo di golosissimi punti. La durata del gioco non è mai insostenibile, permettendo anche di fare più partite consecutivamente, ma avendo come requisito di fine partita la necessità di prelevare tutti i tasselli conto alla rovescia, saranno i giocatori stessi a stabilire quanto giocare grazie alle proprie azioni. Gli amanti del mahjong non potranno lasciarsi sfuggire questo gioiellino che interpreta in modo alternativo il classico orientale, mentre tutti gli altri troveranno un gioco leggero, piacevole da intavolare e perfettamente scalabile anche per un'avvincente sfida in coppia.

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