"My Brother", lo stress di un trasloco diventa un gioco di carte
A molti di voi sarà probabilmente
capitato di doversi trasferire. Impacchettare tutte le proprie cose,
effettuare magari un viaggio intenso, mettere tutto a posto e
controllare che non si sia rotto niente sono delle attività
parecchio logoranti. Che dire poi della necessità di doversi rifare
una vita in una nuova città, senza amicizie, senza magari conoscere
bene il posto dove si va ad abitare e magari con un ragazzino in
famiglia molto sensibile agli imprevisti? Questo è il background di
un gioco di carte insolito e con una trama ben delineata che prende
il nome di “My Brother”.
CONTENUTO
“My Brother” è un gioco di carte
cooperativo che supporta da 1 a 4 giocatori, ideato da Irene Nappi e
pubblicato da Demoela in collaborazione con Ghenos Games: il gioco
propone una vera e propria storia reale in cui un giovane ragazzo si
trasferisce insieme alla propria famiglia e rimane invischiato in
questa stressante novità. Nella confezione troviamo principalmente
delle carte di vario tipo: ci sono carte azione per i 4 personaggi
che il gioco permette di interpretare, tutti membri di una famiglia,
ovvero la mamma, il papà, la sorella e il cugino di Eric che sarà
il personaggio non giocabile da tenere d'occhio durante ogni momento
della partita. All'interno della scatola troviamo anche 11 carte
evento che rappresenteranno anche un segnaturni per la fine della
partita, varie carte imprevisto che metteranno spesso i bastoni tra
le ruote ai nervi dei vari componenti della famiglia, un dado per
risolvere le carte azione e delle plancette dei vari personaggi che
rappresentano i livelli di stress personale e in relazione al povero
Eric, segnalati da appositi dischetti in legno.
PREPARAZIONE
Lo scopo del gioco è quello di
resistere per 11 turni, facendosi sconvolgere dai vari eventi che
necessariamente si incontrano dopo aver effettuato un trasloco e
tenendo d'occhio i valori di stress della plancetta di Eric perchè
sarà facile, a causa della sua sensibilità, fargli risentire molto
il galoppare degli imprevisti. Per iniziare il gioco bisognerà
mettere al centro del tavolo la plancetta di Eric su cui andrà posto
un segnalino sul livello di stress al numero zero e gli saranno posti
accanto il mazzetto di imprevisti ben mescolato e anche quello degli
eventi, lasciando però la carta contrassegnata col numero uno per
prima. Ogni giocatore sceglie un personaggio, interpretandone anche
più di uno, volendo, o lasciandoli non giocanti per tutta la
partita, metterà sullo zero il proprio marcatore di stress e
prenderà anche un mazzetto di carte azione in relazione al membro
della famiglia scelto.
IL GIOCO
Ogni turno di gioco inizia scoprendo la
prima carta del mazzo degli imprevisti e quella degli eventi: si
tratterà quasi sempre di modificatori del livello di stress dei
personaggi a causa di alcuni eventi, prevalentemente negativi, come
un poco fruttuoso incontro con una vicina o un weekend rovinato dalla
pioggia. Dopo aver sistemato i segnalini sulle proprie plance, si
passerà alla fase di selezione delle azioni: ogni giocatore, dal
proprio mazzetto personale, sceglierà segretamente una carta che
rivelerà quando tutti avranno concluso l'operazione. Sulle carte
azione sono segnati dei risultati ottenuti in base a dei tiri di dado
e saranno i giocatori stessi a decidere in che ordine compiere queste
azioni. La fortuna decreterà il risultato di ogni carta giocata che
andrà ovviamente a modificare i livelli di stress dei vari membri
del clan famigliare. Dopo aver fatto ciò, la carta andrà a formare
un mazzo di scarto personale che potrà trasformarsi di nuovo in
azioni giocabili solo quando si rimarrà con una sola carta in mano.
Qualora un giocatore dovesse superare il 10 sul tracciato del proprio
livello di stress, sarà costretto ad andare in fase di recupero, con
la possibilità, al turno successivo, di poter solo tirare un dado
per svagarsi ed abbassare la propria nevrosi, decidendo autonomamente
se tornare in gioco o rilassarsi ancora per un altro turno. La fase
di Eric imporrà un inevitabile avanzamento del tracciato di stress
del fanciullo in base a quello degli altri elementi della famiglia.
Se in questa fase Eric dovesse superare il 10, la partita sarà
inevitabilmente persa, evento che si verificherà anche se tutti i
giocatori dovessero andare in fase di recupero. Si vincerà invece la
partita e si tornerà a vivere col sorriso sulle labbra se dopo aver
svolto anche l'undicesimo turno, Eric non mostrerà segni di stress
troppo evidenti, rimanendo entro il 10 del proprio tracciato.
CONSIDERAZIONI
“My Brother” è un gioco
interessante essenzialmente per la sua storia e la sua tematica.
Siamo abituati ad impersonare avventurieri a caccia di tesori,
personaggi estrapolati dagli universi fantasy più pittoreschi, ma è
molto più raro essere semplicemente una madre o una sorella alle
prese con una situazione che prende spunto dalla vita reale per
divertirsi grazie ad un gioco di carte. Il valore sociologico di
questo titolo è sicuramente tangibile, visto che psicologicamente
tutto fila piuttosto liscio, dovendo integrare bene le azioni da
svolgere in base allo stress manifestato dagli altri membri della
famiglia, esattamente come se fossimo alle prese con le difficoltà
della vita di ogni giorno. I puristi del calcolo chiaramente
storceranno il naso di fronte all'inevitabile alea che sovrasterà
ogni turno: giocare una carta che, in teoria, potrebbe salvare una
situazione pericolosa, può trasformarsi invece in un terribile
scivolone solo a causa di un risultato del dado. Chi ama i
cooperativi troverà interessante voler sistemare al meglio le cose
attraverso una giusta strategia, pensando bene alla collettività con
la scelta personale delle azioni che avranno influenza sugli altri
giocatori. “My Brother”, per la sua natura, può essere giocato
anche in solitario, magari lasciando non giocanti alcuni personaggi,
trasformando il buonumore di Eric in una missione da portare a
termine a tutti i costi.
Pensate di riuscire a tenere stabile l'emotività del protagonista? Mettetevi alla prova seguendo questo link
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