"Peak Oil", petrolieri in un gioco da tavolo
Il petrolio, ancora oggi, è una
risorsa molto importante perchè è alla base di molte materie che
utilizziamo nella vita quotidiana. E' chiaro però che i disagi
ambientali e le vene petrolifere sempre più prese d'attacco non
rappresentano un beneficio per il pianeta, motivo per il quale si sta
provvedendo alla creazione di nuovi modi per ottenere energia. “Peak
Oil” mette i giocatori nei panni di uomini con le mani in pasta nel
settore petrolifero, ma con l'arguzia di farsi largo nell'ambito
delle nuove risorse di domani.
CONTENUTO
“Peak Oil”, realizzato da Tobias
Gohrbandt ed Heiko Gunter, proviene da una florida campagna
Kickstarter, ma il titolo per 2-5 giocatori è anche disponibile in
versione retail per la 2Tomatoes. Non è ancora disponibile
un'edizione italiana, ma quella internazionale possiede al suo
interno materiali in lingua inglese e francese, quindi giocabili
soprattutto da chi mastica una di queste lingue: basterà che almeno
un giocatore al tavolo capisca un idioma straniero per poter giocare
visto che tutte le carte saranno palesi.
All'interno della scatola
troviamo un tabellone piegato per metà con una mappa del mondo
stilizzata ed adattata, su cui sono evidenziati dei noti giacimenti
petroliferi e le rotte verso le raffinerie, oltre agli spazi per le
azioni, il mercato nero e le fonti di energia alternativa, oltre ad
un utile reminder per il setup di tutti i componenti in base al
numero di giocatori. Le carte sono presenti in varia tipologia,
ovvero quelle con il quartier generale di ogni giocatore, le carte
portfolio con una base di energie su cui fondare il proprio futuro
impero, carte crisi in 3 livelli diversi, così come le carte
consulente che, al contrario delle prime daranno gustosi bonus, carte
giacimento e carte start-up.
Come segnalini abbiamo 3 grandi dischi
per le raffinerie col numero di barili da trattare ad ogni azione
specifica e vari piccoli per le insidie nelle rotte che partono dai
giacimenti, oltre a 5 segnalini sicurezza che aiuteranno proprio in
questa fase. Ogni giocatore avrà un set di 4 pedine, ma solo due
saranno utilizzabili all'inizio, mentre non potevano mancare dei
piccoli barili di petrolio: 5 rossi, 5 gialli e ben 50 neri, oltre
ad un sacchetto in tela.
PREPARAZIONE
La preparazione di una partita di “Peak
Oil” sarà un po' complessa, ma basterà seguire il promemoria
comodamente stampato sulla plancia per poter procedere agevolmente.
Dopo aver aperto il tabellone sul tavolo servirà quindi collocare i
segnalini raffineria sui grandi spazi neri del tabellone, mentre
quelli di rischio sui cerchi più piccoli, senza badare al verso in
cui li si piazza, mentre i segnalini sicurezza andranno
momentaneamente posizionato a fianco della plancia.
Le carte
giacimento andranno mescolate e se ne estrarranno tante quanti sono i
giocatori, sulle quali verranno posizionati due bidoni di petrolio
ciascuna, posizionando poi le carte estratte sotto al mazzo e
piazzando le nuove prime tre sotto il lato in basso a sinistra del
tabellone, mentre sul lato opposto andranno posizionate 3 carte start
up dopo aver mescolato il relativo mazzo.
Ogni giocatore sceglie un
colore prendendo la relativa carta quartier generale, due delle
quattro pedine, un barile di petrolio e una carta portfolio da non
mostrare a nessuno, dopodichè, seguendo le indicazioni della plancia
si sistemerà tutto il resto, ovvero un certo numero di barili
gialli, rossi e neri da inserire subito nel sacchetto ed un certo
quantitativo di carte consulente da piazzare suddividendole nei 3
livelli disponibili, mentre tutte le carte crisi verranno
semplicemente disposte separatamente per il proprio livello.
Lo scopo
del gioco sarà quello di arricchirsi accumulando petrolio che
servirà però a finanziare la creazione di nuove centrali legate
alle meno minacciose risorse alternative per la produzione di
energia.
IL GIOCO
Durante il turno di una partita di
“Peak Oil”, un giocatore dovrà necessariamente svolgere le due
azioni obbligatorie, mentre potrà scegliere se effettuare la terza.
Come prima azione dovrà scegliere se spostare un suo agente o
svolgere l'azione di un agente già presente in uno degli spazi
presenti sul tabellone, mentre come seconda azione e facoltativamente
anche come terza, ma pagando ben 2 barili di petrolio, si potrà
svolgere solo l'azione di spostamento. L'azione di spostamento
permette la collocazione di una delle proprie pedine dal proprio
quartier generale ad un qualsiasi spazio azione del tabellone o
viceversa oppure uno spostamento da zona a zona del tabellone, con
l'attenzione di non svolgere lo spostamento inverso quando si compie
due volte quest'azione durante il proprio turno.
Effettuare un'azione
è invece possibile se si avrà la maggioranza, contando le pedine di
tutti i giocatori presenti, sullo spazio azione che si vuole
utilizzare, o almeno ci sia parità con un altro giocatore: nel primo
caso si potrà effettuare una o due azioni legate a quello spazio,
mentre nel secondo caso si dovrà necessariamente scegliere ed in più
si dovrà estrarre un barile dal sacchetto. Se il barile estratto
fosse nero, si dovrà collocare su uno spazio mercato nero in
relazione ad una delle nuove risorse energetiche a scelta, altrimenti
con un barile giallo o rosso si dovrà prendere una carta crisi
coperta o scoprire una posseduta qualora si possedesse già, salendo
di livello per ogni malus già acquisito: la differenza tra barili
rossi e gialli è che quelli rossi torneranno nel sacchetto, mentre i
gialli saranno definitivamente eliminati.
Le azioni permettono
nell'ordine di acquisire nuovi agenti o spostarli subito in un'altra
zona, di trivellare prendendo carte giacimento e piazzando barili
sulla mappa o di eliminare una crisi scoperta davanti a sé, di
investire in una start up acquistando una delle carte scoperte al
prezzo di tanti barili quanti saranno presenti al momento sulla
stessa zona della mappa o di finanziare una nuova forma di energia
spostando un proprio barile di petrolio. L'ultimo spazio è l'unico a
pagamento e permette di acquisire un consulente, salendo di livello
man mano che se ne acquisirà un secondo o un terzo o di spostare
tutti i barili del mercato nero nei relativi slot delle energie
alternative. Quinti spazi virtuali sono rappresentati dai giacimenti
stessi che permettono l'acquisizione di un numero di barili pari a
quello segnato sul token della raffineria che si vorrà raggiungere,
affrontando però i rischi dei token incontrati lungo la rotta,
limitando i danni utilizzando i segnalini sicurezza che permettono di
spostare token rischio o di capovolgerli.
La partita termina quando
l'ultimo barile nero sarà stato pescato dal sacchetto e a quel punto
si conteranno i punti: ogni giocatore moltiplicherà per ogni start
up il numero di barili presenti sulla nuova fonte di energia
rinnovabile, aggiungendo i simboli presenti sulle carte giacimento
acquisite durante il gioco. Ovviamente vincerà chi avrà utilizzato
meglio le proprie risorse convertendosi da magnate del petrolio in
pacifico ed ambientalista mentore delle nuove forme di energia.
CONSIDERAZIONI
“Peak Oil” è il classico gioco
molto più semplice da giocare che da spiegare, tanto che le azioni
possibili sono solamente 4, anche se suddivide in due sottoazioni
ciascuna, ad esclusione delle rotte petrolifere e basteranno per
creare la strada giusta verso la conversione da profittatori dell'oro
nero in candidi e facoltosi creatori di inediti modi di produrre
energia. La possibilità di svolgere le azioni solo nella prima fase
del proprio turno crea sicuramente un piccolo blocco iniziale, visto
che sarà necessario pensare nel turno precedente a prepararsi il
terreno giusto per quello successivo, in modo da avere la maggioranza
o quanto meno essere in parità, pur rischiando di ottenere una carta
crisi.
Allo stesso modo, gli altri giocatori potranno sfruttare la
prima o la seconda possibilità al proprio turno per piazzare uno dei
propri agenti proprio dove ci saremo collocati, in modo da diminuire
le possibilità di effettuare, quanto meno, entrambe le azioni avendo
la maggioranza su quella porzione di territorio. Quest'aspetto rende
“Peak Oil” un gioco decisamente strategico e piuttosto cattivo,
adatto quindi a coloro che amano mettere i bastoni tra le ruote ai
propri rivali, ma questo titolo piacerà anche molto a chi desidera
sempre trovare una forte aderenza tra il tema trattato e lo
svolgimento del gioco: nel pieno delle crisi petrolifere e dei
disastri ambientali che fanno scatenare gli amanti del verde e della
Terra, abbiamo di fronte un boardgame che strizza l'occhio
all'attualità come mai nessun altro, risultando anche coerente con
le varie azioni intraprese.
La possibilità di utilizzare i barili di
petrolio sia come risorsa base sia come puro denaro da convertire nei
finanziamenti verso una nuova fonte di energia rinnovabile rende
versatile questo tipo di materiale, snellendo così sia la presenza
dei componenti di gioco, sia il flusso della partita che risulta
sempre snella e scattante, nonostante il tema sia invece delicato ed
importante. La qualità delle carte non è eccelsa, unico punto a
sfavore per un gioco che invece presenta diversi punti positivi, come
una discreta originalità di fondo, un giusto mix di meccaniche note
come il push your luck e la collezione di set ed uno stile grafico
pulito ed essenziale che ben si adatta a ciò che “Peak Oil”
offre.
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