"Belratti", artisti e galleristi contro il falsario
Un autore di croste vuole infilarsi a
tutti i costi in una galleria d'arte, vi tocca impedirglielo!
Anche se non potete sfoggiare una
velleità artistica ed una capacità magistrale nel distinguere
un'opera originale da una fasulla, con “Belratti” potrete, in
qualche modo, darvi da fare affinchè nel prestigioso museo in cui i
giocatori dovranno esporre alcuni pezzi importanti, non saltino fuori
delle vere e proprie croste che l'artista falsario del titolo
insisterà a far apparire nel bel mezzo di una collezione preziosa.
Volete mettervi alla prova come artisti o come talentuosi esperti
d'arte?
I COMPONENTI: In “Belratti” le
opere d'arte sono oggetti di varia natura, tra i più comuni al mondo.
“Belratti” è un titolo di Michael
Loth per 3-7 giocatori pubblicato dalla Mogel-Verlag; non esiste al
momento una versione italiana del gioco, ma sarà tranquillamente
giocabile anche nella sua versione estera per l'assenza totale di
testo sui componenti di gioco. La scatola è di quelle piccole e
tascabili dei classici giochi di carte di stampo tedesco ed infatti,
al suo interno, troveremo semplicemente tante carte in formato
piccolo. Otto saranno le carte personaggio che offriranno dei ruoli
al team, ovvero gli artisti e i galleristi, oltre al famigerato
Belratti, 4 carte rappresentano i jolly, ovvero dei bonus che
utilizzabili durante i vari round e ben 168 sono invece dei dipinti,
o meglio degli oggetti del tipo più svariato: si andrà da utensili
di uso comune fino al cibo.
PREPARAZIONE: Dividersi in due squadre
dai ruoli distinti è la prima fase di gioco
Per iniziare una partita di “Belratti”
andrà innanzitutto formata la postazione centrale composta dalla
carta Belratti, sotto la quale saranno esposte le 4 carte jolly a
faccia in su. Il mazzo delle carte dipinto va ben mescolato e
andranno consegnate alcune carte ai giocatori in base al numero di
partecipanti. Le carte ruolo invece andranno distribuite, partendo da
quelle col gatto gallerista e continuando l'assegnazione alternandole
con quelle del gufo artista, fino a che ogni giocatore non ne
possiederà una. Lo scopo del gioco è quello di collaborare al
meglio col gruppo di gioco al fine di portare un buon numero di
opere vere all'interno della galleria prima che Belratti riesca ad
infilare 6 dei suoi dipinti all'interno del museo.
IL GIOCO: Una perfetta sintonia tra
team degli artisti e di galleristi sarà il segreto per il successo
in “Belratti”
Per dare inizio ad una partita di
“Belratti” occorrerà innanzitutto girare le prime due carte del
mazzo dipinti, che sarà intanto stato collocato accanto alle carte
jolly al centro del tavolo, per mostrare i due temi validi per quel
round di gioco. A questo punto tutti i giocatori che fanno parte
della squadra dei gatti galleristi dovranno concordare un numero di
opere da piazzare in mostra affini ai due temi scoperti: il numero da
concordare deve necessariamente andare da 2 a 7 e non si potrà in
alcun modo conversare con l'altro team di artisti per organizzarsi il
gioco.
Dopo aver deciso un numero di opere, la squadra dei gufi
artisti dovrà quindi scegliere un certo numero di carte dalla
propria mano, in base a quello deciso dai galleristi, per soddisfare
la missione del round: chiaramente le carte scelte dovranno essere
inerenti alle immagini suggerite dai due temi in corso. Ogni artista
può giocare un qualunque numero di carte, accordandosi coi suoi
colleghi, senza mai farle vedere, ma si dovrà necessariamente
giocare quel numero di carte tra tutti gli appartenenti alla squadra.
Quando saranno state individuate le carte da mettere in gioco, si
piazzeranno al centro del tavolo coperte e si pescheranno, sempre
coperte, le prime 4 carte dal mazzo dei dipinti, mescolando tutte le
opere tra loro per poi scoprirle.
Toccherà, a questo punto,
nuovamente al team dei galleristi che dovrà confrontarsi per
selezionare le immagini scelte dagli artisti, associarle ai temi del
round e scartare le croste che Belratti sta tentando illecitamente di
infilare in mostra. Dopo aver fatto la propria scelta, gli artisti
comunicheranno i risultati, ponendo come punti positivi le carte
abilmente individuate e ben collocate sotto i temi corretti, mentre
saranno semplicemente scartate le carte non assegnate al tema
corretto e varranno invece come punto per Belratti le carte false che
non sono state giocate dagli artisti, ma pescate dal mazzo, che i
galleristi avranno erroneamente collocato accanto ad uno dei temi.
Durante i round di gioco sarà possibile anche giocare le carte jolly
per avere, ad esempio conferme dagli artisti o giocare carte in meno
in caso di difficoltà: queste carte saranno ripristinabili e quindi
riutilizzabili solo dopo aver realizzato un round perfetto, ovvero
aver indovinato un certo numero di quadri veri, collocandoli
perfettamente accanto ai temi in corso.
Per preparare il nuovo round,
le carte ruolo saranno scalate di un posto, trasformando quindi un
artista in un gallerista e viceversa, e facendo pescare ad ogni
ex-artista nuove carte per riportare la propria mano ai valori
iniziali. Il gioco termina quando Belratti avrà realizzato 6 punti
portando i suoi quadri in mostra e valutando l'andamento della
partita secondo una tabella che premierà chi avrà totalizzato più
di 30 punti e affibbiando meriti sempre minori con un numero
inferiore di opere individuate.
CONSIDERAZIONI: Un pizzico di fortuna
ed una grande apertura mentale serviranno per rendere gustosa una
partita con questo piccolo gioco.
In una scatolina così piccola sono
contenute circa 180 carte, un numero davvero impressionanti viste le
dimensioni che permettono comodamente di portare con sé “Belratti”
ad ogni occasione. Difficile trovare con questa soluzione un
cooperativo che permetta di supportare un numero così vasto di
giocatori: un titolo quindi da evidenziare per le peculiarità che
difficilmente si trovano sul mercato. “Belratti” però si fa
notare per la grandissima varietà di disegni presenti sulle varie
carte dipinto che il gioco offre: visto l'enorme numero è davvero
difficile che i gufi artisti avranno due volte di seguito le stesse
carte da abbinare ai due temi proposti, rendendo quindi questo titolo
piuttosto longevo e rigiocabile.
La possibilità di cambiare identità
turno dopo turno permette ai giocatori di non fossilizzarsi in un
solo ruolo, ma di giostrare attivamente tra la capacità inventiva
nell'abbinamento delle immagini alla perspicacia necessaria per
individuare quelle pensate dal team amico, scacciando le croste del
ratto protagonista: quest'opportunità fa di “Belratti” un gioco
dalla forte carica comunicativa ed empatica, in cui è necessario
quindi immedesimarsi nello spettro creativo degli altri giocatori e
carpire le idee lanciate con abbinamenti spesso folli. Le risate che
spesso scaturiscono dalle accoppiate create dagli artisti
rappresentano una delle chicche che questo titolo offre: riuscire a
risalire ad un pensiero strano ma tutto sommato giusto, da parte di
un giocatore, quando non si hanno in mano le immagini giuste da
abbinare, non possono che far scatenare l'ilarità del gruppo.
Ovviamente il gioco offre la sua parte migliore con un buon numero di
giocatori: con pochi partecipanti, il flusso di gioco risulta un po'
fiacco, mentre già a partire dai 5 appassionati d'arte si può
trovare la chiave giusta per godere dell'attrattiva di questo titolo
piccino ma che offre enormi opportunità di divertimento.
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