"Indago", bluff e contrattazione per diventare vicerè
In “Indago” un vicerè assassinato
ed una schiera di pretendenti alla sua carica tentano di entrare nei
favori del re svelando il mistero: mai però fidarsi dei consiglieri,
perchè possono sempre bluffare!
Tragedia alla corte: il vicerè è
stato assassinato ed un manipolo di valorosi uomini tenterà di
scoprire l'assassino ricevendo indizi, rivolgendosi direttamente ai
propri consiglieri, ma non è mai saggio fidarsi ciecamente dei
propri sottoposti visto che, anche in cambio di favori, potrebbero
non mantenere le promesse fatte. “Indago” è un gioco dove il
bluff e i cambi di programma sono all'ordine del giorno.
COMPONENTI: Tante carte con 3 diverse
tipologie di indizio, i ruoli dei giocatori ed un utilissimo
blocchetto segnapunti rappresentano gli essenziali materiali di gioco
di “Indago”.
“Indago” è un titolo di Gianluigi
Giorgetti per 4-6 giocatori prodotto da A Tutto Tondo. La scatola ha
un'apertura molto particolare visto che per raggiungere gli elementi
di gioco bisognerà aprirla come se fosse una scatola di fiammiferi:
un originale sistema che rende piacevole il primo impatto con
“Indago”. Al suo interno troviamo un utilissimo blocchetto
segnapunti, essenziale dopo ogni turno di gioco ed un mazzo di carte.
Tra queste troviamo 42 carte indizio suddivise nelle 3 tipologie
previste dal gioco, ovvero tracce, testimoni e deduzioni, nonché 6
carte personaggio con cui gestire i turni in cui si vestirà i panni
di indagatore e 6 carte identificative che rappresentano
semplicemente il personaggio appartenente ai vari partecipanti.
PREPARAZIONE: In “Indago” bisognerà
armarsi di 4 carte indizio e scegliere un primo indagatore per dar
via alla partita, anche se il requisito fondamentale sarà lo spirito
di contrattazione.
Per iniziare una partita di “Indago”
andrà prima di tutto distribuita una carta ruolo ad ogni giocatore,
insieme alla propria carta identificativa nonché 4 carte dal mazzo
indizi sapientemente mescolato: queste carte non vanno assolutamente
mostrate agli altri giocatori e rappresenteranno la prima mano con la
quale prender parte alle contrattazioni.
Basterà solo scegliere un
giocatore che per primo vestirà il ruolo di indagatore, lasciando il
ruolo di consiglieri a tutti gli altri per iniziare con le danze. Lo
scopo del gioco sarà quello di accumulare punti vittoria tentando di
carpire gli indizi migliori dai propri consiglieri quando si
interpreta l'indagatore, mentre come consiglieri sarà utile
contrattare al meglio per beneficiare dei maggiori introiti dalla
propria carta giocata.
IL GIOCO: Contrattare e spesso bluffare
sono le due fondamentali arti che serviranno per eccellere durante
una partita di “Indago”, sia nei panni di consiglieri che di
indagatori
Durante il proprio turno, l'indagatore
chiederà espressamente ai propri consiglieri delle carte che abbiano
come simbolo quello che appare sulla propria carta personaggio. A
quel punto, si aprirà una variegata contrattazione con i consiglieri
per ottenere ciò che si desidera. Tutti i consiglieri devono dare
una carta all'indagatore, ma ovviamente prima di farlo, potranno
abilmente contrattare, specificando, senza mai mostrare la carta in
questione, la bontà di ciò che si stia offrendo: sulle carte ci
sono dei numeri che rappresentano i loro valori ed è quindi
auspicabile dall'indagatore avere quelle più alte del tipo
ricercato.
Ogni consigliere deve anche tentare di entrare nelle
grazie dell'indagatore per ottenere uno dei primi posti nella fila di
carte che si creerà distribuendo quelle offerte dai vari giocatori.
Dopo la contrattazione, che può avere una durata casuale decisa dai
giocatori, l'indagatore prenderà le carte di ognuno, accompagnate
dalla carta identificativa per non mescolarne la proprietà e
sceglierà in che ordine piazzarle, dopodichè sceglierà se giocare
in fiducia o in sospetto: nel primo caso, lascerà la propria carta
personaggio nel verso originale, altrimenti la girerà al contrario
modificando le tipologie di indizio ricercate che saranno sempre le
due rimanenti rispetto al lato in fiducia.
Dopo averlo fatto, una per
volta, girerà le carte ricevute nell'ordine esatto in cui ha deciso
di piazzarle, decidendo quando fermarsi, quindi anche senza girarle
necessariamente tutte. I punteggi cambiano rispetto al lato della
carta personaggio dell'indagatore, infatti quest'ultimo riceverà i
punti di ogni carta dell'indizio richiesto più un bonus di un punto,
mentre perde i punti segnati da carte indizio sgradite.
I consiglieri
che hanno giocato una carta indizio gradita che viene girata,
guadagnano invece l'ammontare dei punti della carta stessa ed anche
quelli presenti su tutte le carte dello stesso tipo girate in seguito
per quel turno. Chi ha invece giocato una carta sgradita non
guadagnerà punti nell'immediato, ma ne prenderà per il valore di
ogni carta sgradita giocata dopo la sua in quel turno.
Nel caso in
cui invece, l'indagatore abbia giocato in sospetto, il concetto
rimane uguale, ma senza il bonus di un punto per gli indizi graditi,
mentre i consiglieri guadagnano punti solo in relazione al valore
delle carte girate dello stesso tipo dopo la propria. Dopo aver
segnato i punti di ognuno, si scarteranno tutte le carte giocate, i
consiglieri ne pescheranno una nuova e il ruolo di indagatore passerà
al giocatore alla sinistra di chi l'ha interpretato per ultimo. La
partita termina dopo un numero prefissato di turni, in cui almeno
ogni giocatore abbia fatto l'indagatore, ma è consigliabile fare
almeno due giri ciascuno, e incoronando nuovo vicerè chi sarà
riuscito ad accumulare il maggior numero di punti.
CONSIDERAZIONI: Avendo il bluff e la
contrattazione come elementi importantissimi, “Indago” può
essere il titolo ideale per una fetta di persone e poco adatto per
altri gruppi di gioco.
“Indago” non è un gioco per tutti:
per la sua natura molto particolare, che si fonda completamente sulla
menzogna, sulla convenienza, sulla necessità di bluffare e di
contrattare nel modo giusto, si manifesta infatti la perfetta
possibilità, per un gruppo di giochi, di esibire le proprie arti
recitative e di amministrazione delle carte, così come
l'inadeguatezza di altri giocatori nel gestire una meccanica che
potrebbe non piacere a tutti.
Chi ama divertirsi con le bugie giocose
e con la possibilità di mettere i bastoni tra le ruote agli altri in
modo subdolo e perfido, troverà in “Indago” una fonte costante
di divertimento grazie alla necessità di farlo per poter agognare
alla vittoria: promettere anche favori per partite successive o
riguardo situazioni non inerenti strettamente al gioco sono delle
possibilità previste addirittura dal regolamento.
Per l'indagatore,
la scelta di giocare in modo fiducioso o sospetto incarna anche una
possibilità di bluff oltre la contrattazione: difficile che ogni
giocatore abbia esattamente la stessa tipologia di indizio a lui
gradita e giocare in modo sospetto potrebbe accrescere i guadagni,
pur evitando il bonus di un punto a carta. “Indago” non è però
solo un gioco di bluff, visto che anche la memoria può vantare un
posto d'onore: conoscendo bene la quantità di carte per ogni
tipologia, sarà più facile, dopo un certo numero di giri, avere
un'idea sulle carte ancora in circolazione, limitando così anche la
capacità di mentire ai consiglieri che vorranno fregare l'indagatore
a tutti i costi.
Se “Indago”, nei gruppi meno caciaroni e in cui
si apprezzano meglio titoli riflessivi e dotati di altre meccaniche,
potrebbe apparire un po' fuori luogo, il gioco può offrire il meglio
anche in compagnia di non giocatori che potranno deliziarsi con
recitazioni ad arte, con l'aiuto di un giocatore più esperto per
tener d'occhio il sistema di punteggio non esattamente immediato.
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