"Matterhorn", la scalata del Cervino più cattiva che ci sia
Quasi 4500 metri di montagna
rappresentano da sempre una delle mete preferite degli scalatori: da
oggi sarà possibile arrivare sulla sua sommità anche grazie ad un
gioco da tavolo, “Matterhorn”.
Il Cervino è una delle vette più
importanti che abbiamo in Italia e che condividiamo con il Canton
Vallese in Svizzera. Addirittura uno snack al cioccolato, il famoso
Toblerone, deve al suo contorno frastagliato la sua forma tipica, ma
ovviamente risulta una meta prediletta per gli alpinisti più esperti
che si inerpicano sui suoi fianchi per raggiungere la sommità. Nella
tranquillità della vostra casa sarà possibile ripercorrere queste
gesta da professionisti grazie a “Matterhorn”. E non terrete a
bada le bastardate durante la partita!
COMPONENTI: Cinque dadi e un tabellone
che rappresenta la montagna da scalare sono gli elementi principali
che sono inclusi nella confezione di “Matterhorn”.
“Matterhorn” è un gioco da tavolo
dell'italianissimo Leo Colovini, per 2-4 giocatori, pubblicato da
Helvetiq e distribuito in Italia da Manicomix. All'interno della
confezione rosso fuoco troviamo un tabellone che rappresenta il
Cervino ed è composto da file numerate da 5 a 12, 8 pedine
personaggio, due per colore, ben 40 segnalini che da un lato mostrano
il simbolo azione mentre dall'altro raffigurano un ostacolo, nonché
5 dadi, vero motore del gioco.
PREPARAZIONE: Il posizionamento
iniziale delle proprie pedine potrebbe fare la differenza per
iniziare bene la scalata verso il successo in “Matterhorn”.
Per iniziare a giocare dovrete
innanzitutto posizionare il tabellone al centro del tavolo e creare
una riserva di segnalini ostacolo raggiungibile da tutti. Tirando un
dado, sarà possibile individuare il primo giocatore che potrà
posizionare i sue due scalatori su una casella della fila più bassa
del tabellone e a seguire anche tutti gli altri giocatori, in senso
orario, svolgeranno la stessa operazione. Com'è facile immaginare,
lo scopo del gioco sarà quello di portare sulla vetta della montagna
entrambi i propri scalatori prima degli avversari.
IL GIOCO: Usare bene i dadi per
svolgere il maggior numero di azioni al proprio turno sarà quello
che tenteranno di fare tutti i giocatori impegnati nella scalata del
Cervino.
Al proprio turno, un giocatore dovrà
tirare tutti i 5 dadi e valutare il risultato seguendo il meccanismo
che caratterizza questo gioco: i valori che appaiono più volte sulle
facce dei dadi, vengono momentaneamente messi da parte e non
conteggiati, mentre si calcolerà quindi solamente la somma dei dadi
il cui numero è presente una sola volta. Se una casella di quella
fila fosse disponibile, il giocatore può posizionare un segnalino
dal lato azione su una casella a scelta di quella fila, ma se il
risultato dovesse essere un numero più basso del 5, quindi della
fila più alta, oppure più alto del 12, quella più bassa, dovrà
necessariamente fare qualcosa per sistemare la faccenda.
Ciò che si
può fare è eliminare definitivamente per quel turno uno o più
dadi, andando quindi a modificare il risultato di quella mano, nel
tentativo di poter piazzare un segnalino azione. Se si andrà a
piazzare un segnalino nella stessa fila in cui si trova almeno uno
scalatore, allora il giocatore di turno potrà svolgere
immediatamente un'azione bonus a sua scelta e dopo ogni piazzamento
sarà possibile scegliere se fermarsi o continuare, tirando di nuovo
i dadi ancora non eliminati e tentare di posizionare un nuovo
segnalino, a patto che non si utilizzi per due volte la stessa fila.
Se il giocatore sballa, nel senso che non potrà mettere un segnalino
in alcuna fila col tiro di dadi eseguito, dovrà girare subito tutti
i segnalini piazzati sul lato ostacolo senza svolgere alcuna azione,
ma avendo come premio di consolazione la possibilità di collocare un
ostacolo in qualunque punto voglia. Se il giocatore invece sceglie di
fermarsi, può svolgere un numero di azioni pari al numero di
segnalini collocati in quel turno, rigirandoli sul lato ostacolo.
Le
azioni possibili sono lo spostamento di una delle proprie pedine
scalatore di uno spazio in una casella adiacente in qualunque
direzione, lo spostamento di una pedina avversaria in linea retta o
verso l'altro oppure la rimozione di un ostacolo dal tabellone. Il
gioco termina appena un giocatore avrà posizionato sulla vetta della
montagna entrambi i suoi scalatori.
CONSIDERAZIONI: Vivace e cattivo,
“Matterhorn” impregna la sua operazione di scalata con una serie
di bastardate da offrire ai propri avversari pur di
rallentarne la corsa.
Lo sport dovrebbe essere puro e leale,
così come la benefica aria di montagna che si dovrebbe respirare sui
fianchi del Cervino, ma a giudicare dalle cattiverie che sarà
possibile rifilare agli avversari durante una partita di
“Matterhorn”, le cose non sono esattamente così, quanto meno in
questo gioco da tavolo.
Spostare pedine avversarie, collocare
ostacoli nei punti più delicati per rendere più ostica e faticosa
la scalata dei propri rivali saranno delle operazioni all'ordine del
giorno durante la partita, ma saranno anche quegli elementi che
rendono più piccante e vivace l'intera esperienza di gioco.
Ovviamente, avendo i dadi come mezzo da utilizzare per svolgere il
proprio turno, è essenziale dover tener conto di un notevole fattore
fortuna: se alcuni giocatori potranno eseguire dei tiri perfetti
capaci di garantire un buon numero di azioni da svolgere a fine
turno, altri potranno invece faticare molto per poter piazzare i
segnalini nelle caselle del tabellone.
E' chiaro che va considerato
anche un certo limite personale nelle possibilità offerte dai dadi
nel proprio turno: eliminandone diversi e non avendo l'opportunità
di utilizzare più di una volta la stessa fila, sarà necessario
stimolare al massimo la propria sorte nella speranza di massimizzare
ogni mossa.
Eliminare un dado doppio, rendendone quindi calcolabile
un altro con la stessa faccia è ad esempio una mossa astuta che
tante volte potrebbe salvare un giocatore da un turno nullo in cui
sballare potrebbe sembrare l'unico triste epilogo: solo con
l'esperienza si possono scoprire delle piccole chicche che renderanno
la scalata più agevole grazie alle molte azioni a disposizione.
Nonostante gli altri giocatori debbano attendere i turni, a volte,
parecchio lunghi dei propri avversari più fortunati che tireranno i
dadi più volte, il downtime non è estenuante, visto che la sorpresa
del nuovo risultato ogni volta terrà col fiato sospeso l'intero
gruppo di gioco, facendo assaggiare coinvolgimento e partecipazione
per l'intera partita.
Con la sua durata totale che si assesta intorno
alla mezz'oretta, con il suo look minimal ma efficace e con il brio
delle piacevoli cattiverie da regalare durante i turni di gioco,
“Matterhorn” è una bella proposta da intavolare con gli amici e
col quale, magari, mettere alla prova qualche rapporto un po'
traballante.
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