"Dany", il party game gioca con la psicologia
Tante voci nella sua testa da tenere a
bada per non impazzire. Uno stile minimal molto onirico è alla base
di “Dany”, un interessante party game decisamente fuori dal
comune.
Dany è probabilmente una persona
disagiata: nella sua testa possono trovare posto fino a sette diverse
identità, sette voci differenti che rimbombano senza sosta e che in
qualche modo si coalizzano per prendere il sopravvento sulla
personalità originale dell'individuo. Dany, però, è pronto a
resistere di fronte a questa minaccia e dovrà tentare di restare
nell'ombra per riuscire a rimanere sveglio e sano, sconfiggendo
queste voci anomale. Con uno stile molto particolare, “Dany” si
affaccia nel regno dei party game offrendo spunto per temi
particolarmente delicati.
COMPONENTI: Tutto quello che è
contenuto nella candida confezione è un mucchio di carte, divise per
tipo, ma tra cui spiccano le carte memoria ricche di disegni molto
particolari.
“Dany” è un gioco da tavolo di
Phil Vizcarro e Antoine Baillargeau per 3-8 giocatori pubblicato in
Italia da Dal Tenda. La piccola confezione quadrata contiene diverse
tipologie di carte, a cominciare dalle 8 carte personalità su cui
spiccano le 7 identità fantasma che Dany custodisce dentro di sé,
oltre a quella sua originale. Le 5 carte scelta sono semplicemente
numerate da 1 a 5, le 37 carte idea mostrano elenchi di 5 temi spesso
molto simili tra loro e le 60 carte memoria rappresentano il vero
fulcro del gioco e riportano dei disegni molto strani, tutti in
bianco e nero, che si prestano molto ad essere “lavorati” dai
giocatori.
PREPARAZIONE: Assegnare i ruoli sarà
il primo passo per iniziare una partita che vedrà Dany contro tutti,
ma avrà solo 30 carte memoria per poter portare a termine il suo
compito.
Per iniziare una partita a “Dany”
bisognerà innanzitutto preparare i mazzi di carte, quindi estrarre
tutte le carte idea e mescolarle bene, fare la stessa cosa,
separatamente con le 5 carte scelta e pescare solo 30 delle 60 carte
memoria per formare il mazzo con cui giocare.
A seconda del numero di
giocatori si prenderà lo stesso numero di carte personalità,
includendo anche quella di Dany e segretamente andrà distribuito un
ruolo ad ogni giocatore: ognuno scoprirà quindi se si ritroverà ad
essere una voce nella testa di Dany oppure lo stesso protagonista. Lo
scopo del gioco cambia a seconda del proprio ruolo: Dany dovrà far
sbagliare l'individuazione di 3 temi mentre le voci dovranno
indovinarne 6 per vincere.
IL GIOCO: Serve molta fantasia e
creatività per svolgere il proprio turno in una partita di “Dany”,
ma per fortuna le carte memoria si prestano molto a questo compito.
Al proprio turno, un giocatore prende
il ruolo di personalità attiva e dovrà pescare e mostrare una carta
idea a tutti i giocatori: questa proporrà i 5 temi sui quali
discutere, ma solamente uno sarà quello valido e sarà individuato
dalla prima carta scelta pescata e vista segretamente solo da chi è
di turno.
Pescando 7 delle carte memoria dal mazzo, la personalità
attiva dovrà sceglierne un numero a piacere per far capire agli
altri giocatori quale delle 5 parole in elenco sulla carta tema sia quella indicata dalla carta scelta: le
carte possono essere utilizzate nei modi più creativi, ovvero
mostrandole una vicina alle altre, capovolgendole, usarle per coprire
una parte di una carta e così via.
Dopo una discussione tra i
partecipanti, si tenterà di individuare la parola esatta, ma sarà
soltanto il giocatore alla destra di quello attivo, definito come
personalità dominante, ad avere l'ultima parola sulla definizione da
dichiarare per la valutazione: dopo aver espresso la propria
preferenza, si andrà quindi a rivelare la parola esatta.
Nel caso in
cui la parola sia stata individuata, la carta idea andrà collocata
al centro del tavolo in rappresentanza di un punto per le voci,
mentre in caso contrario sarà Dany a ricevere un punto. Dopo ogni
turno, vengono scalati verso destra i ruoli di personalità attiva e
dominante, le carte non utilizzate dal giocatore di turno tornare nel
mazzo di carte memoria che va rimescolato ogni volta e si continua
con una nuova manche.
Il gioco può terminare in 3 casi: se le voci
riescono ad indovinare 6 parole da altrettante carte idea, vincono
automaticamente il gioco, mentre nel caso in cui non ci siano
abbastanza carte memoria per offrirne 7 al giocatore di turno o nel
caso in cui si sbaglino 3 parole dalle carte idea, c'è il “rischio
che Dany possa vincere da solo la partita, ma le voci, a quel punto
avranno un'ultimissima chance di vittoria.
Potranno infatti discutere
apertamente per tentare di beccare il giocatore col ruolo di Dany,
puntando il dito contro i giocatori che ritengono sospetti: qualora
Dany riuscisse a rimanere in incognito, potrà gioire della sua
vittoria, altrimenti le voci potranno festeggiare la supremazia sulla
vera personalità del protagonista.
CONSIDERAZIONI: “Dany” è un party
game che gioca con la psicologia e riesce a coinvolgere i giocatori
attraverso temi anche delicati ed un'atmosfera adulta e originale per
un gioco del genere.
Qualcuno potrebbe definirlo come una
sorta di “Dixit” più minimal, vista la presenza di carte che
mostrano delle immagini e una votazione da effettuare, ma quello che
offre “Dany” è qualcosa di particolarmente diverso dagli altri
giochi simili, se non altro per i temi e per lo stile con i quali il
titolo si affaccia nell'ormai affollato universo ludico.
Siamo
abituati ormai a party games in cui carte con belle immagini siano
all'ordine del gioco, come ad esempio un “When I Dream” che fa
proprio del tema onirico la sua bandiera, ma “Dany” si dimostra
originale per avere la disponibilità di carte che possano in qualche
modo cambiare il modo di vedere questi giochi, allontanandosi da un
certo stile legato più alla fanciullezza e al carino a tutti i
costi, per avvicinarsi ad immagini più forti, come frequenti nudi e
strambe figure che spiccano nell'imperante bianco e nero.
Lo stile
minimal di alcune immagini si presta molto bene alla necessità, da
parte dei giocatori di turno, di dover lavorare proprio con quelle
immagini, spesso totalmente fuori contesto rispetto alla parola da
far indovinare ai colleghi, ma con la necessità di dover sfruttare
fantasia e creatività per poter scucire quel punto in più per la
propria fazione o per la propria vittoria in singolo.
I ruoli
nascosti danno un bel pepe all'intera partita: trovandosi solo contro
tutti, Dany avrà davvero un compito arduo da portare a termine,
primo fra tutti quello di rimanere nell'ombra e agire senza essere
notato dagli altri, approfittando di momenti di defaillance di una
voce poco preparata o di un indizio suggerito in modo troppo poco
attento da parte di un ingenuo rivale.
Sfruttare solo 30 delle 60
carte memoria, sempre in abbinamento alle diverse carte idea,
permette a “Dany” di offrire anche una buona rigiocabilità,
seppur sia chiaro come dopo un po' si possa sentire il bisogno di un
cambiamento che, si spera, possa giungere con un'espansione che vada
a rinfrescare sia le carte memoria che quelle idea.
Coinvolgente e
originale nella profondità dei temi su cui si andrà a discutere,
“Dany” rappresenta una sorprendente novità nel panorama dei
party game, offrendo quel qualcosa in più ad un tavolo composto da
adulti curiosi di mettersi alla prova tra argomenti delicati e la
voglia di sfoderare una creatività inaspettata.
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