"Four Senses", giocare senza vedere è possibile


C'è qualcosa del classico Tris, in teoria anche un po' di Forza 4, ma bisogna giocare completamente al buio affidandosi solamente al tatto! Ecco la particolarità di “Four Senses”.


Non è la prima volta che un gioco da tavolo obblighi i giocatori a privarsi di un senso fondamentale come la vista. Già il particolarissimo “Nyctophobia” portò i giocatori nelle atmosfere horror di un vero e proprio inseguimento con un pazzo criminale armato e pronto ad uccidere, ma questa volta ci troviamo invece di fronte ad un più pacato puzzle game che può ricordare il classico Tris o anche un po' Forza 4 per una questione di altezze e relazioni tra i vari componenti, ed anche qui avremo a che fare con un gioco che bisognerà provare restando completamente al buio senza poter vedere mai nulla!

COMPONENTI: Ovviamente ogni componente del gioco è piacevole da toccare e facilmente riconoscibile, compresi gli spazi vuoti della bellissima plancetta in legno che sono in ceramica.

“Four Senses” è un gioco da tavolo di Mitsuo Yamamoto per 2 o 3 giocatori e pubblicato da Helvetiq, distribuito in Italia da Manicomix. La confezione è di cartone con un'apertura molto particolare ed elegante, diversa da quella classica dei giochi in scatola, e al suo interno custodisce una bella plancia formata da una serie di buchi 4x4 che sul fondo hanno una parte in ceramica colorata come se fosse una scacchiera. 

Oltre alla plancia, nella confezione troviamo anche 24 pezzi in legno suddivisi in 8 pezzi pieni ad un livello, praticamente dei dischetti, 8 pezzi forati ad un livello, quindi quasi come se fossero delle ciambelline e 8 pezzi a due livelli che mostrano una faccia piena ed una forata. Chiudono la lista dei componenti 3 mascherine di stoffa, un po' come quelle che alcune persone indossano per dormire senza avere il fastidio della luce.

PREPARAZIONE: Posizionare i pezzi dello stesso tipo adiacenti tra loro permetterà facilmente di poter reperire quelli desiderati anche senza l'uso della vista, ma solo del tatto.

Per iniziare a sfidarsi in una partita di “Four Senses” occorrerà piazzare al centro del tavolo la plancia completamente vuota e posizionare accanto ad essa, creando dei piccoli agglomerati, i vari pezzi del gioco, dividendoli per tipo. Basterà poi consegnare una mascherina ad ogni giocatore per poter dimenticare di utilizzare la vista nell'arco della partita e iniziare la competizione. Lo scopo del gioco è quello di battere l'avversario o gli avversari creando nel proprio turno una delle 3 combinazioni che permettono la vittoria.

IL GIOCO: Nessuno di noi è abituato a giocare senza vedere nulla, eppure in “Four Senses” bisogna fare proprio questo stimolando soprattutto il senso del tatto ad ogni turno.


Al proprio turno, un giocatore dovrà poggiare una mano sul tavolo e tastare i mucchietti delle tre tipologie di pedine disponibili, sceglierne una e collocarla in uno dei buchi della plancia di gioco. In ogni foro sarà possibile inserire anche due pedine a patto che la prima inserita non sia quella composta da due pezzi, mentre questa tipologia di pedine è legalmente piazzabile anche in un buco dove fosse già presente uno degli altri tipi, ma per l'appunto solo se inserita per seconda. 

Chiaramente tutte queste operazione dovranno avvenire con la mascherina indossata, quindi senza alcuna possibilità di affidarsi al senso della vista, ma di gestire il tutto rigorosamente col tatto, tastando le pedine e tutti gli spazi liberi o occupati della plancia di gioco. 

Ovviamente il pezzo da inserire dovrà essere scelto nel tentativo di raggiungere uno dei requisiti di vittoria che sono tre possibili: uno si raggiunge allineando tre pezzi identici nella stessa fila, anche se fossero posizionati su altezze diverse, il secondo traguardo possibile è allineare 4 pezzi allo stesso livello senza badare alla loro tipologia mentre il terzo assegna la vittoria a chi riesce a creare una scala di pezzi in fila che partono dal primo livello, passando per il secondo e raggiungono il terzo tramite il posizionamento di un pezzo alla base e uno a due livelli poggiato superiormente. 

Chi pensa di aver posizionato correttamente un ultimo pezzo per raggiungere uno di questi tre obiettivi di vittoria dovrà dirlo per far togliere la mascherina a tutti e passare alla verifica, assegnando dunque la vittoria in caso positivo. 

Avendo la necessità di giocare totalmente al buio, è possibile che un giocatore faccia la propria mossa senza accorgersi di aver vinto: se il giocatore successivo dovesse rendersene conto, potrà a quel punto aggiudicarsi la vittoria soffiandola all'avversario dimostrandosi più attento agli spazi della plancia. 

In caso si giochi in 3, ci sarà un'assegnazione di punteggi su 3 manche: saranno offerti 5 punti al vincitore, nessun punto a quello che lo precede perchè in teoria potrebbe averlo aiutato a raggiungere la vittoria con una mossa poco furba e 3 punti all'altro giocatore.

CONSIDERAZIONI: “Four Senses” è qualcosa di completamente diverso da quello che c'è sul mercato e permette di accedere al gioco anche a chi ha purtroppo dei veri problemi di vista.


E' stupefacente quello che “Four Senses” può offrire a chi decide di attivare la sfida che propone: praticamente nessun altro gioco, ad eccezione del thriller ludico intitolato “Nyctophobia” prevede una totale immersione nel buio per vivere l'intera partita, eppure proprio affidarsi a tutti gli altri sensi è la chiave per poter giocare a questo titolo

Idealmente pensato per chi ha dei seri problemi di vista, il gioco tramite la mascherina offre ovviamente una proposta originale ed alternativa anche a chi non deve portare nemmeno un paio di occhiali, vivendo l'esperienza molto particolare di dover contare solamente su quello che il tatto suggerisce e mappare idealmente la plancia di gioco secondo quello che le proprie dita suggeriscono. 

Potrebbe sembrare un gioco facile toccare semplicemente dei gettoni in legno perfettamente sagomati e riconoscerne quindi le fattezze, ma la complicazione arriva quando entrano in ballo le altezze diverse per aver sovrapposto due pezzi e doverli anche considerare in relazione a quelli che sono accanto per raggiungere i requisiti di vittoria. 

Se per uno basterà semplicemente mettere in fila 4 pezzi dello stesso tipo, anche ad altezze diverse, sarà molto più complesso invece dover gestire le altezze degli altri obiettivi, offrendo quindi al tatto un ruolo davvero importante nel riconoscere non solo i pezzi ma anche la distribuzione nei fori della plancia.

Probabilmente “Four Senses” nasce come un puro gioco uno contro uno, ma la possibilità di introdurre un terzo giocatore per una sfida ancora più accesa può offrire uno scenario diverso ed alternativo al classico testa a testa tra due giocatori, visto che bisognerà attendere ben due turni prima dell'arrivo del proprio e meditare strategicamente sulla mossa da fare in base a quello che due avversari potranno svolgere, senza quindi tentare di avvantaggiarne troppo uno. 

I materiali naturali sono perfetti per quello che il gioco impone, con pedine perfettamente riconoscibili attraverso scanalature ben evidenti al tatto: questo rende l'impatto col gioco davvero immediato, permettendo ai giocatori di doversi concentrare solo sugli obiettivi di vittoria senza distrazioni a causa di un erroneo riconoscimento di un pezzo. 

“Four Senses” è insomma qualcosa di veramente originale: se in qualche modo potrebbe essere accomunato al classico tris, come il divertente “Nodraw”, il gioco offre in realtà molto di più, grazie ai dislivelli delle pedine e ovviamente all'inedita prova al buio che gli sfidanti saranno invitati a svolgere.

Difficilmente troverete in commercio un gioco più originale di questo e con dei componenti naturali di grandissimo pregio. Mettetevi alla prova e giocate pure senza poter vedere acquistando una copia di "Four Senses" cliccando su questo link.

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