"Earthborne Rangers" arriva su Kickstarter
Il 27 Luglio 2021 è il giorno del lancio su Kickstarter di Earthborne Rangers
Un nome che non tarderà a far parlare di sé nel mondo degli appassionati di giochi da tavolo (e soprattutto dei Living Card Game).
Un gioco di carte espandibile dall’ambientazione fresca e insolita, con una forte componente narrativa e un inedito sistema Open World. Realizzato raccogliendo il meglio che capolavori come Arkham Horror: the Card Game e Marvel Champions hanno da offrire, questo titolo innova meccaniche classiche in modo ambizioso e assolutamente rivoluzionario.
Questo il primo ambizioso progetto della neo-costituita Earthborne Games, compagnia che ha tutto il potenziale di farsi strada tra i grandi del settore, e che siamo certi imparerete presto a riconoscere.
Earthborne Games è figlia di una serie di nomi arcinoti, che hanno contribuito alla fortuna di un colosso come Fantasy Flight Games.
Primo di tutti, un certo Head of Studio che risponde al nome di Andrew Navaro, e che nel corso dei suoi quindici anni presso l’editore americano ha apposto la sua firma a bestseller della caratura di Arkham Horror: the Card Game, Il Signore degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo e Marvel Champions.
Riconosciuto nel 2019 come una delle 100 figure più influenti nel mondo del game design, e già Studio Director di Chip Theory Games (publisher di Too Many Bones), Navaro non si è fermato.
Nel 2020 si è lanciato in una nuova avventura, fondando appunto Earthborne Games, dove ricopre i ruoli di Direttore Creativo e Artistico, con ruoli importanti nello sviluppare design, contenuto, grafica e illustrazioni, oltre che nella fiction del gioco.
La rosa di talenti che ha riunito per dare vita alla sua visione è stellare. Tra le fila di questo gruppo con sede nel Minnesota sono state riunite persone del calibro di:
I gemelli Adam e Brady Sadler (Descent: Viaggi nelle Tenebre, Le Case della Follia, Star Wars: X-Wing e Warhammer Quest), nel ruolo di Designer principali del gioco;
Andrew Fischer, (Arkham Horror: the Card Game, Marvel Champions, Star Wars: Legion, la nuova edizione del Gioco di Ruolo di Star Wars, Fallout, Fallout Shelter, Runewars, Il Signore degli Anelli: Viaggi nella Terra di Mezzo), nelle vesti di Designer;
Sam Gregor-Stewart (Rogue Trader e Black Crusade, Genesys e il Gioco di Ruolo de La Leggenda dei Cinque Anelli), a cui dobbiamo la Fiction del gioco e l’ambientazione;
Brooks Flugaur-Leavitt (Star Wars: Armada e Star Wars: X-Wing, Runewars) Designer e sviluppatore dei contenuti;
Evan Simonet (Arkham Horror: the Card Game, Marvel Champions e Star Wars: Legion) e Joe Banner, che hanno il compito di curare le illustrazioni del gioco (e nel caso di Simonet, anche il Design Grafico in generale).
Un team che non può lasciare indifferenti, e che da solo pone le basi per un gioco di altissima qualità.
Il gioco è tra i più innovativi della sua categoria, a partire proprio dalla premessa che sta dietro a tutta la produzione di Earthborne Rangers: figuratevi un gioco il cui messaggio – un messaggio ecologico ed ambientalista - si riflette nelle sue sue modalità produttive.
Dove cioè la morale alla base delle sue storie di equilibrio tra Natura ed homo sapiens non viene ferocemente tradita dalle logiche abbruttite e grigie del mercato.
Come ha spiegato lo stesso Andrew Navaro7, l’intento di questo progetto è anche dimostrativo: far vedere, cioè, che creare un gioco che sia allo stesso tempo bello e impegnato, sostenibile e di successo, è possibile e auspicabile per un futuro migliore per l’industria e il mondo in cui viviamo.
La produzione fa quindi del termine eco-friendly una bandiera e una missione.
Soprattutto perché prevederà materiali ecosostenibili e meccanismi di realizzazione trasparenti e il meno impattanti possibile, dall’inizio alla fine. Lo scopo è fare in modo che questo titolo pesi il meno possibile sul nostro mondo e (perché no?) apra la strada a una rivoluzione del settore, invogliando altre aziende a seguirne le orme.
Questo gioco non è solo bei slogan e buoni propositi. Earthborne Rangers, con le sue meccaniche, fa davvero pensare di stare viaggiando per un mondo diverso e inesplorato, in un futuro lontano dove la civiltà si è piegata fino ridare terreno al verde e alle sue creature.
Ogni carta e ogni decisione fanno pensare alle conseguenze delle nostre azioni sull’ambiente e chi lo abita: il gioco è stato pensato per creare un’esperienza al limite del ruolistico, e tutto – dalla presentazione, ai poteri, fino al modo in cui gli elementi di Earthborne Rangers interagiscono – fila e collima alla perfezione.
Si potrebbe dire, in modo naturale e allo stesso tempo rivelatore della grande mole di lavoro che è stata riversata in ogni dettaglio, per quanto piccolo e marginale possa sembrare.
Un ottimo esempio lo dà l’ambientazione, che è una vera e propria chicca: elementi sci-fi e naturalisti, tra post-apocalittico e fantasy, in un mix che restituisce un’esperienza nuova e difficilmente comparabile ad altro presente sul mercato.
Tra una dimensione naturale che pian piano si rigenera, e animali bio-ingegnerizzati per accelerare questo processo, la Terra del 4441 si apre di fronte ai vostri occhi in tutta la sua peculiarità. I giocatori, nel ruolo di Ranger, dovranno affrontare varie missioni all’ombra delle Montagne Rocciose, fra valli maestose, foreste lussureggianti, laghi cristallini e i resti di civiltà dalle tecnologie ormai dimenticate.
A voi decidere come approcciare le sfide che vi porranno davanti. E da questo punto di vista, vale la pena segnalare qualcosa di abbastanza insolito nel panorama dei giochi di carte cooperativi: i personaggi, in Earthborne Rangers, non sono giustizieri alle prese con un mondo da piegare alle propria volontà, ma parte integrante del fragile equilibrio che i secoli hanno ristabilito tra civiltà e natura. I giocatori sono chiamati a tenere bene a mente il loro ruolo: quello di custodi e protettori.
La filosofia del gioco, perfettamente dimostrata dalle sue meccaniche, non è quella del “noi contro il mondo”, ma un originale “noi E il mondo”.
Le scelte che vengono date al giocatore per superare gli ostacoli sono molteplici e del tutto dissimili tra loro: certo, sarà possibile attaccare la belva uscita dal folto della foresta, ma non è detto sia la scelta migliore.
Al contrario, il gioco incoraggia approcci alternativi a quello violento, e mette in discussione il facile dualismo bene-male: la natura, ci dice Earthborne Rangers, non risponde a questa logica, e anche per questo va rispettata.
Ma la storia non è confinata alle sola ambientazione e ai passaggi scritti: si muove anche attraverso i personaggi stessi e attraverso il loro mazzo, dove ogni carta ne rappresenta capacità ed equipaggiamento.
Questo perché l’elemento di deck building in Earthborne Rangers non è solamente un’aggiunta meccanica, ma entra a far parte della dimensione narrativa del gioco: tutto del proprio alter-ego passa attraverso le carte.
Alcune cose che il personaggio apprende, trova e scopre durante le sue avventure possono infatti prendere questa forma, consentendo al giocatore di espandere o variare il proprio deck, e quindi di scrivere la storia del proprio Ranger.
Anche durante la partita l’unione tra narrazione e gameplay è ben percepibile. Un esempio è dato dall’innovativo sistema della “Fatica”. Come lo stesso Navaro ha potuto raccontare in un’intervista, la stanchezza del Ranger prende la forma di carte che vengono scartate coperte dalla cima del mazzo.
Queste carte verranno messe in una pila separata alla quale si potrà attingere riposando, ossia attraverso elementi di gioco che prevedono questa possibilità.
E qui sta il bello: la stanchezza accumulata (come anche le ferite) non mette fine al gioco, ma si traduce nella necessità di fermarsi, e di far passare del tempo. In questo modo, i personaggi non escono mai veramente di scena, ma semplicemente prendono un momento per rimettersi in sesto.
Poi, passati alla giornata successiva, potranno tentare ancora di raggiungere i propri obiettivi… ma il tempo perduto in questo modo potrebbe avere delle conseguenze sulla storia. D’altronde la vita fa il suo corso e la natura non aspetta i nostri comodi.
Ambientazione, personaggi e scelte si sommano per creare un’esperienza open world dove tutto è completamente nelle mani del singolo e del gruppo di gioco. Proprio per questo, Earthborne Rangers si dimostra fresco e stimolante sia per partite in solitaria che fino a 4 giocatori.
Fantàsia Edizioni si occuperà della localizzazione di Earthborne Rangers in lingua italiana, e dire che i suoi membri sono orgogliosi di poter dare il loro apporto a questo progetto non rende per nulla l’idea dell’hype che sta percorrendo la compagnia.
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