"One Card Dungeon", un dungeon in una carta

“One Card Dungeon” è ciò che il titolo dice!

Un vero e proprio dungeon crawler in solitario condensato in una sola carta.


One Card Dungeon

Quando si parla di dungeon crawler, solitamente si fa riferimento ad un labirinto infinito di stanze misteriose e di porte da aprire.

Tabelloni giganteschi fanno da sfondo a questa tipologia di giochi che interessa ormai da tempi immemori gli appassionati di tutto il mondo.

Se vi dicessimo che in “One Card Dungeon” tutto è invece racchiuso semplicemente in una carta di modeste dimensioni?

Non riuscireste a credere assolutamente a questa notizia, eppure è la realtà dei fatti: una carta e qualche dado rappresentano tutto ciò che serve.

Ben dodici stanze da esplorare in sequenza, mostri via via più forti da abbattere e addirittura classi di eroi tra cui scegliere, cosa volere di più?


COMPONENTI: Incredibile ma vero, “One Card Dungeon” si esprime semplicemente con una carta dungeon e una manciata di dadi colorati.


One Card Dungeon

“One Card Dungeon” è un gioco da tavolo di Barny Skinner per un solo giocatore, pubblicato da LittleRocket Games come uno dei tre titoli della Blue Collection.

La scatola molto compatta racchiude pochissimo materiale, incredibile quando sia ridotto per un gioco appartenente a questo genere.

Abbiamo infatti una carta dungeon che mostra mura, punti di partenza di mostri ed eroe e caratteristiche del mostro della stanza.

Presente poi una manciata di dadi, ovvero un dado avventuriero, tre dadi energia, 4 dadi mostro e 4 dadi abilità.

Le differenze tra questi dadi sono semplicemente nei colori, rispettivamente verde, nero, rosso e bianco, ma si tratta di canonici d6.

Come materiale extra ci sono due carte classe a doppia faccia ed un blocchetto per salvare la partita segnando tutte le caratteristiche utili.


PREPARAZIONE: Posizionare dei dadi di partenza sopra e accanto alla carta rappresenterà gli unici step da seguire per immergersi in “One Card Dungeon”.


One Card Dungeon

Per cominciare a giocare bisognerà piazzare il dungeon al centro del tavolo, ovvero la semplice carta che dovrà essere posta con il mostro ragno in basso a sinistra.

Dopodichè bisognerà posizionare i 4 dadi bianchi in corrispondenza delle caratteristiche poste in basso della carta dungeon.

I primi tre dadi saranno impostati su valore 1 e l’ultimo su valore due, mentre il dado avventuriero verde andrà posto sulle scale in basso a sinistra della carta dungeon.

Sui numeri 1 in bianco della carta andranno invece posti i due mostri, ovvero i dadi rossi, con la facciata 2 verso l’alto.

Lo scopo del gioco sarà quello di addentrarsi nel dungeon e sconfiggere i mostri nelle 4 stanze che separano l’eroe dalla preziosa reliquia che vuole conquistare.


IL GIOCO: Quattro fasi andranno a comporre ogni turno di “One Card Dungeon”, con la fase eroe e poi con la fase dei mostri.


One Card Dungeon

Ogni partita sarà composta da un certo numero di turni composti da fasi ben distinte: la fase energia, la fase avventuriero, la fase movimento dei mostri e quella dell’attacco dei mostri.

Durante la fase energia si andranno a tirare i 3 dadi neri che dovranno essere abbinati ai primi 3 valori dei espressi dai dadi bianchi piazzati in fase di preparazione.

La somma dei due dadi così abbinati andrà a creare, per quel turno, le caratteristiche su cui potrà contare l’avventuriero.

Il primo valore rappresenta la velocità, ovvero di quanto si potrà muovere, il secondo l’attacco, ovvero la propria forza e il terzo rappresenta la difesa.

L’ultimo dado, quello bianco, rappresenta invece la gittata ma rimarrà semplicemente del valore espresso dal dado bianco, senza abbinarsi ad alcun dado nero.

Dopo aver scelto come gestire gli abbinamenti tra dadi bianchi e dadi neri, si passerà alla fase avventuriero in cui spendere i punti energia a disposizione.

I punti movimento si potranno utilizzare per muoversi: ortogonalmente si andranno a spendere due punti movimento, tre per uno spostamento in diagonale.

Non si potrà mai finire nella stessa casella di un mostro e nemmeno su una casella occupata da un muro.

I punti attacco potranno essere spesi per infliggere danno ad un mostro che sia presente nell’arco della propria gittata.

La gittata va considerata un po’ come per il movimento, quindi ortogonalmente con un valore di due e in diagonale con un valore di 3.

Per infliggere danno, bisognerà raggiungere il valore di difesa del mostro, espresso dal valore sotto lo scudo della carta dungeon.

Raggiungendo questo valore, l’avventuriero andrà a decurtare un punto vita al mostro, andando a cambiare la faccia del dado rosso con un valore in meno.

Ovviamente i mostri da attaccare dovranno essere presenti entro una linea di vista, quindi senza essere coperti da porzioni di muro.

La prossima fase da svolgere sarà quella dei mostri in cui i dadi rossi andranno a spendere i propri punti proprio come l’avventuriero.

Il giocatore dovrà spostarli, uno per volta, in modo che tentino di raggiungere, seguendo la strada più veloce, l’avventuriero.

Dopodichè, ogni mostro attaccherà: la somma dei valori di attacco andrà divisa per il valore di difesa del round dell’eroe per stabilire quanti punti vita andrà a perdere.

La perdita di punti vita andrà indicata, come per i mostri, andando a cambiare la faccia del dado verde, segnando gli adeguati valori in meno.

Se l’avventuriero dovesse perdere tutti i suoi punti vita, la partita finisce con la sconfitta dell’eroe, altrimenti si ripartirà da capo con le fasi con un altro turno.

Quando tutti i mostri saranno stati eliminati, il livello in corso sarà terminato e l’avventuriero potrà fermarsi per riposare.

Il riposo permette al protagonista di recuperare tutta la sua salute spostando il dado verde sulla faccia 6 o aumentare uno dei suoi 4 parametri di uno.

Dopo aver riposato, l’avventuriero dovrà affrontare il prossimo livello in sequenza, andando ad impostare la stanza con il suo posizionamento e quello dei mostri.

Dopo aver superato anche il dodicesimo livello, si potrà mettere le mani sullo scettro di M’Guf-yn, prezioso trofeo come premio.

Volendo si può anche giocare impersonando una classe specifica come avventuriero, scegliendo la preferita tra le 4 disponibili.

Paladino, barbaro, ranger e mago offriranno delle abilità uniche da utilizzare una volta per turno o per livello a seconda delle caratteristiche.


CONSIDERAZIONI: Ardito obiettivo quello di “One Card Dungeon”, eppure riesce a condensare nei suoi pochissimi componenti, un vero e proprio dungeon crawler.


One Card Dungeon

Se qualcuno vi dicesse che un dungeon crawler può essere condensato in una piccola scatolina che reazioni potreste avere?

E se vi dicessero che si andranno ad esplorare addirittura dodici stanze e che si potranno interpretare quattro differenti eroi per vivere l’avventura?

Incredibile, certo, ma è tutto vero, grazie a “One Card Dungeon” che permetterà di vivere quest’esperienza con pochissimi elementi.

La scatolina che fa parte della Blue Collection, permetterà di avere pressochè sempre a disposizione un dungeon da esplorare grazie alle sue ridotte dimensioni.

Servirà un quadratino di spazio per poter ospitare la carta e pochi dadi esterni e tuffarsi in questa incredibile prova.

L’atmosfera vuole un po’ essere quella di un videogioco anni ’80, in cui i pixel erano più che visibili, ma ben tangibile la voglia di avventura.

La grafica volutamente spartana mette immediatamente il giocatore in quell’epoca, e risulta coerente con la scelta minimal dei componenti.

Dadi colorati, come per magia, si andranno a trasformare in mostri, punti caratteristica e in un eroe senza macchia e senza paura.

Molto piacevole la possibilità di affrontare i dungeon nei panni di eroi ben definiti, ognuno con un’abilità differente da sfoggiare nei vari livelli.

Gli amanti dei solitari avranno di certo pane per i loro denti con "One Card Dungeon", visto che ben 12 livelli non sono di certo facili da portare a termine.

La possibilità di riposare dopo ogni successo sicuramente offrirà ristoro, ma scegliere tra un aumento di caratteristica o salute al massimo non sarà di certo semplice.

La gittata e gli attacchi sono dei valori da tenere strettamente sott’occhio, perché faranno la differenza in caso i mostri si avvicinino troppo.

Riuscire a tenerli a bada permetterà di ottenere meno danni, ma con attacchi troppo deboli, difficilmente perderanno punti vita.

Tuffarsi nei vari livelli di gioco potrebbe anche essere una sequenza di azioni porterà via un po’ di tempo, proprio per questo corre in soccorso il blocchetto.

Segnando le varie caratteristiche si potrà letteralmente mettere in pausa la partita per poterla riprendere appena si avrà modo di farlo.

Chi ama esplorare dungeon e vedersi protagonista di combattimenti furiosi contro mostri a suon di caratteristiche, troverà con questo gioco degli stimoli interessanti.

Da non giocare spesso magari, perchè potrebbe peccare di ripetitività, ma si potrà avere un gioco ridotto come spazio e componenti che assicura però una enorme emozione.


Vi capiterà mai più di finire in un videogioco anni ’80 con la possibilità di esplorare 12 dungeon di difficoltà crescente? Allora perché non approfittare di una copia di “One Card Dungeon”?

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