"No Pasaran", il solitario sulla guerra civile spagnola
“No Pasaran” vi porterà ai tempi della Spagna di Franco.
La Resistenza è nelle vostre mani, quanto potrete andare avanti a difendere il territorio?
Dopo la Guerra Civile Spagnola, un gruppo di persone
continuò le lotte prendendo il ruolo dei cosiddetti Maquis.
“No Pasaran” porta i giocatori proprio in quel periodo storico, nel ruolo di valenti difensore di valori come libertà e democrazia.
Un gioco pensato solamente per un giocatore che vedrà il
susseguirsi di missioni da portare a termine e nemici da sconfiggere.
Come utilizzare al meglio i propri maquis senza rischiare di
perderli negli aspri scontri che inevitabilmente terranno viva l’azione?
COMPONENTI: I Maquis di “No Pasaran” hanno due facce, quella nascosta e quella rivelata, ognuna con azioni e punti attacco differenti.
Nella scatola trovano posto semplicemente delle carte,
suddivise in varie tipologie, a cominciare da 32 carte nemico con un valore di
difesa ed un effetto.
Troviamo anche 8 carte civili, con un numero di persone
diverso, da 0 a 3 e una pratica carta aiuto che riepiloga lo svolgimento del
turno.
Abbiamo ancora 20 carte missione suddivise in 3 ere, con un
valore di guarnigione, uno di difesa ed un effetto, oltre ad un valore di punti
vittoria.
Presenti anche 6 carte spia che andranno ad intrufolarsi nel
mazzo di 24 carte maquis, che rappresenteranno il vero cuore del gioco.
Ogni carta maquis presenta lo stesso personaggio ma in due
versioni diverse, una nascosta e una rivelata, ognuna con un potere di attacco
ed un effetto diverso.
PREPARAZIONE: Le missioni di “No Pasaran” saranno sempre accompagnate da armate segrete e il giocatore potrà contare su 5 maquis a turno.
All’interno del mazzo dei nascosti si andranno ad inserire,
mescolando, tre carte spia, mentre il mazzo di carte missioni andrà diviso per
ere.
Quattro carte della prima era andranno casualmente
posizionate al centro dell’area di gioco, 3 di seconda era e 3 di terza
creeranno invece un mazzo a parte.
Il mazzo di carte nemici andrà ben mescolato e in base al
valore di guarnigione, ad ogni missione sarà abbinato un set di carte nemico
coperto.
Le 8 carte civili andranno mescolate e tenute a lato
dell’area di gioco e per cominciare basterà pescare le prime 5 carte dal mazzo
nascosti.
Lo scopo del gioco è quello di raggiungere il punteggio più
alto, tenendo a bada i nemici e portando a termine le missioni.
IL GIOCO: 4 fasi di gioco renderanno “No Pasaran” una sfida sempre più accesa tra maquis e nemici con tante missioni da portare a termine.
In questa fase, il giocatore potrà utilizzare carte maquis
dalla propria mano per contare sul loro valore di attacco e soprattutto sulla
loro abilità.
Le carte possono essere giocate se hanno la dicitura “pianificazione”,
a scelta dal lato nascosto o dal lato rivelato.
Dopo aver giocato le carte, si andrà ad indicare anche a
quale missione andranno associate, rivelando tutte le carte nemici abbinate.
Va chiarito che a seconda dell’uso andranno a finire in due
mazzi di scarto differenti, quello nascosto riutilizzabile, l’altro invece definitivamente
eliminato.
Non c’è limite al numero di carte che si possono giocare in questa fase, ma una volta soddisfatti, si procederà alla seconda, quella di attacco.
Si tratta di una fase molto simile alla precedente in cui si
dovranno necessariamente giocare tutte le restanti carte dalla propria mano.
Anche in questo caso le carte giocate sul lato nascosto
andranno poi a finire nel lato relativo, e quelle dal lato rivelato andranno
eliminate per sempre.
Tutti i punti di attacco ottenuti potranno essere divisi a
piacimento tra quelli necessari per soddisfare il valore della missione e
quello di annientare i nemici.
Si potrà scegliere liberamente se concentrarsi prima sui
nemici o prima sulla missione indistintamente.
Dopo aver usato anche tutte le proprie carte per l’attacco, si passerà alla terza fase di "No Pasaran", quella delle conseguenze.
Innanzitutto si andrà a verificare quanti civili saranno
stati persi: con 8 finiti nel cimitero, ovvero il relativo mazzo degli scarti,
la partita sarà persa.
Dopodichè si passerà al risultato della missione: sarà un
successo se i punti di attacco saranno serviti a raggiungere il livello
richiesto dalla carta.
In questo caso, la carta missione diventa un bottino e
garantirà quel numero di punti vittoria a fine partita, altrimenti la carta
andrà posta a faccia in giù.
I nemici non sconfitti associati alla carta attiveranno i
propri effetti di sopravvivenza per poi essere definitivamente scartati.
A questo punto ci sarà un bivio per il giocatore: terminare
la partita ed accontentarsi del proprio punteggio oppure continuare con un
nuovo round.
Continuando, si andranno a pescare nuovamente 5 carte maquis
e una nuova carta missione, se portata a termine con successo, sarà rivelata
con i nemici indicati.
La partita termina con successo, quando il giocatore sceglierà di fermarsi, contando il valore in punti vittoria delle carte missioni superate e ottenendo una valutazione secondo alcuni traguardi raggiunti.
Il gioco termina invece con una sconfitta se 8 civili
saranno stati uccisi o se anche una seconda missione non sarà stata portata a
termine, ma anche se si pesca una mano di sole spie.
Le spie rappresentano semplicemente delle carte senza valore
che andranno ad intasare la propria mano e che potranno essere scartate solo
con effetti di alcuni maquis.
CONSIDERAZIONI: Tema difficile quello di “No Pasaran”, un gioco che fa dell’ambientazione un suo fulcro fondamentale per una tosta sfida in solitario.
Non si tratta di certo di un periodo storico semplice quello preso in esame, fatto di difficoltà ma anche di tanto orgoglio e voglia di cambiare le cose.
Libertà e democrazia sono state due parole che hanno
generato voglia di battaglia e di superare paletti che potevano sembrare
invalicabili.
Parlare di questi aspetti è sempre importante, soprattutto
in un titolo come questo dove l’ambientazione diventa un fulcro fondamentale di
tutta l’esperienza di gioco.
“No Pasaran” infatti è un vero e proprio salto in un’epoca dura dove gli ideali fanno da sfondo a strategie da mettere in atto per puntare alla vittoria.
Il cuore pulsante del gioco è rappresentato dalle carte
maquis, versatili per loro natura, presentando una doppia faccia tra cui
scegliere la più adatta al momento.
Molte permetteranno di pescare nuove carte, altre
interagiranno col mazzo delle reclute per rimpolpare quello delle carte che
potranno girare.
Ovviamente molte saranno invece più forti in battaglia con
punti di attacco importanti oppure con moltiplicatori in base a dei parametri.
Le spie saranno una bella palla al piede purtroppo visto che
occuperanno un posto nella mano e renderanno meno efficace la propria armata.
Ogni carta avrà una coppia di effetti tra cui scegliere il
favorito per quello specifico turno, spesso andando in combo tra loro, o da
valutare in base al potere di attacco complessivo che si andrà ad avere.
Avere già una panoramica del valore di base della missione e
quello che si avrà come potenziale in mano in base ai maquis, orienterà
notevolmente nella scelta della missione da fare.
Spesso bisognerà fare delle scelte e magari, per evitare insuccessi nella missione, non combattere i nemici associati ad una carta.
Questo a volte non darà particolari danni, ma altre volte
infliggerà terribili perdite dal mazzo dei civili con conseguente rischio di
terminare la partita con un nulla di fatto.
Sono diversi quindi i fattori da tenere a bada per poter
accumulare punteggi elevati, andando a dover fare attenzione al proprio mazzo,
a ciò con cui si andrà ad interagire e ai punti attacco da sfoggiare.
Discorso magari semplice all’inizio, ma con l’andare avanti
delle ere, ci si accorgerà di quanto sia complicato tenere in piedi un manipolo
di eroi scaltri e volenterosi.
Il tema della speranza e della lotta, complice anche il bel
lavoro grafico di Albert Monteys, permette di immedesimarsi al meglio
all’interno di quell’epoca.
Un secondo regolamento introduce poi un set di missioni che
potrebbero diventare anche una specie di campagna vera e propria.
Si parla di specifiche preparazioni con carte definite, ma
anche qualche differenza a livello di compiti da portare a termine.
Dopo aver fatto pratica col gioco base, potrà essere un ottimo modo per proseguire l’esperienza, affacciandosi ancora di più nel difficile mondo della guerra spagnola.
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