“Onitama”, un duello elegante
“Onitama”, una sfida tra maestri e discepoli
Un maestro e 4 discepoli compongono il cast di uno scontro scacchistico.
Gli spiriti guida delle scuole di arti marziali sono la fonte di ispirazione per nuove mosse e nuovi attacchi.
Proprio in un tempio nascosto, due maestri, con 4 discepoli a testa, vogliono sfidarsi scambiandosi le mosse a disposizione.
I movimenti sinuosi sono dedicati ad animali più o meno leggendari: chi sarà il maestro capace di portare al successo il proprio clan?
COMPONENTI: L'elegantissimo piano di gioco di “Onitama” è un tappetino da srotolare per poter iniziare subito la sfida.
Nella scatola dalla forma particolare e che si apre come un libro, troviamo un elegantissimo tappetino che funge da plancia di gioco.
Sul tappetino sono disegnate delle caselle per formare uno schema 5x5 con due caselle ai lati opposti dove è posizionato il tempio iniziale.
Ci sono poi due set di pedine, un maestro e 4 discepoli per i due colori disponibili, rosso e blu.
Chiudono la lista dei componenti 16 carte mossa, dedicate ad animali come il granchio, il drago o la mantide.
Su ogni carta c'è un colore di riferimento alla base, tra rosso e blu e uno schema che indica un punto di partenza in nero e vari in grigio.
PREPARAZIONE: In “Onitama” gli schieramenti iniziali delle pedine sono ai lati opposti della griglia disegnata sul tappetino.
La pedina maestro andrà posa sulla casella tempio, quelle discepolo sulla sua stessa fila, a formare uno schieramento.
Il mazzo di carte mossa andrà mescolato e due verranno consegnate ad ogni giocatore, disponendole di fronte a sé scoperte. Ne varrà poi estratta un'altra per designare il primo giocatore.
La carta mostrerà un colore: il giocatore di quel colore sarà il primo e la carta andrà collocata accanto al piano di gioco, sul lato destro.
Lo scopo del gioco è quello di “mangiare” il maestro avversario o collocare il proprio maestro nella casella tempio dell'avversario.
IL GIOCO: In “Onitama” basterà scegliere una delle due mosse a disposizione e spostare uno dei propri pezzi.
La carta selezionata indicherà una serie di spostamenti disponibili da fare: il quadratino nero indicherà il punto di partenza da cui il pezzo scelto si muoverà.
I quadratini grigi saranno invece i possibili punti di arrivo rispetto alla posizione della pedina selezionata.
Le pedine avversarie potranno essere scavalcate rispetto allo spostamento che si vorrà fare, ma non si potrà mai terminare il movimento su una casella che contiene una propria pedina.
Sarà invece utile terminare il movimento su una casella dove si trova una pedina avversaria perchè sarà “mangiata” ed eliminata dal tabellone.
Dopo aver eseguito la propria mossa, la carta utilizzata andrà posizionata sul lato sinistro del tabellone e ruotata di 180 gradi in modo che appaia dritta all'avversario.
In compenso la carta posta sulla destra diventerà una nuova carta personale, facendo tornare a due quelle disponibili per la scelta del turno successivo.
I giocatori si avvicenderanno con questa scelta di mossa e la sua esecuzione fino a quando uno dei due non avrà raggiunto uno dei due requisiti di vittoria.
Si vince andando a posizionare, con una delle proprie mosse, il proprio maestro sulla casella tempio dell'avversario oppure mangiando la pedina maestro dell'avversario con una delle proprie.
CONSIDERAZIONI: “Onitama” è un elegantissimo gioco per due dal puro sapore scacchistico, con un'ambientazione molto evocativa.
Ed è anche normale visto che questo tipo di scenario affascina e rende possibile pescare a piene mani da un'infinità di tradizioni affascinanti.
“Onitama” porta i giocatori in quei templi antichi in cui si perfezionano le mosse delle arti marziali con una raffinata sfida per due giocatori.
Il sapore è di quelli scacchistici in senso stretto, visto che anche qui abbiamo una griglia e un set di pedine a disposizione.
Non ci sono differenze sostanziali tra l'una e l'altra se non per la presenza di un maestro e discepoli, che però possono essere mossi indipendentemente dalla propria identità.
Non si avranno mai delle mosse fisse da fare, poiché i movimenti dipendono da una delle due carte a disposizione.
Le carte però non saranno fisse, visto che dopo averne utilizzata una, questa passerà all'avversario in un turno successivo.
Questa procedura, per un occhio molto attento, potrebbe dar vita ad una serie di strategie volte a capire le intenzioni dello sfidante.
Capire le sue disponibilità come caselle di destinazione, chiaramente tenderà a permettere una scelta più saggia, quanto meno su dove spostare il proprio maestro.
Si tratta quindi di un tipo di gioco vagamente asimmetrico, ma con una sequenza di mosse che gireranno di continuo.
Avendo poi 16 differenti schemini dati dalle carte, la varietà tra una partita e l'altra può considerarsi piuttosto alta.
Due modi di vincere in “Onitama”, uno più aggressivo e l'altro invece più orientato verso una strategia di movimento.
Avendo due tipologie di vittoria da poter raggiungere, i giocatori potranno puntare subito su una o magari cambiare le cose in corso d'opera.
Una vittoria più aggressiva la si ha puntando diretti verso il maestro avversario e tentando di finire con una pedina sulla sua casella.
Ovviamente, poterlo spostare renderà più ostico fare calcoli precisi su un modo, in più turni, di andarlo a stanare.
Più basato su una strategia di movimento invece il posizionamento del proprio maestro sulla casella tempio avversaria.
Si tratterà di un lungo cammino prima di raggiungere quella postazione, e bisognerà farlo anche dosando bene i luoghi di arrivo delle carte a disposizione.
Chiaramente l'avversario dovrà tentare in tutti i modi di non far arrivare all'altro una carta mossa adatta allo scopo.
Ma anche di ostacolare l'avanzata del maestro che potrebbe finire sulla casella tempio lasciando poco scampo.
“Onitama” è un gioco dalla durata anche piuttosto breve, visto che ogni partita si assesta più o meno su un quarto d'ora di tempo.
La sua eleganza, sia come ambientazione che come struttura, permettono di poterlo considerare come uno dei più piacevoli giochi per due giocatori in circolazione.
La natura scacchistica lo rende perfetto per gli amanti dei giochi tradizionali e le regole snelle lo rendono digeribile anche per chi non si diverte spesso con i giochi da tavolo.
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