“Non si può più dire niente”, sono tutti indignati

“Non si può più dire niente”, polemici alla riscossa

Basta aprire un qualunque social e ci si ritrova davanti una polemica, siete pronti a fomentarle?

Non si può più dire niente

Chi di voi non ha almeno un profilo su uno qualunque dei social che esistono al mondo, dedicati alla fotografia o ai temi pubblici?

Spesso capita di scorrere la propria bacheca e di assistere a vere e proprio bufere mediatiche su temi più o meno caldi.

Da quello che succede in politica fino agli avvenimenti di cronaca, dalla televisione agli scoop più scottanti, tutti parlano di tutto.

Perchè allora non giocare proprio sui luoghi comuni delle bacheche bollenti e dare e cercare di individuare il tema principale di cui si parla?


COMPONENTI: Le carte immagine di “Non si può più dire niente” rappresentano, in modo più o meno riconoscibile, temi molto discussi della nostra società.


Non si può più dire niente

“Non si può più dire niente” è il nuovo gioco di Immanuel Casto e Dario Massa per 4-12 giocatori, pubblicato da Studio Supernova.

Nella scatola trovano posto 72 carte immagine: su ognuna si trova l'illustrazione legata ad un tema scottante, dal bacio tra Fedez e Rosa Chemical fino all'abuso di chirurgia estetica.

Una carta si e una carta no andranno ad orientare le 80 carte indizio che sono idealmente dei commenti ai temi caldi e riportano anche un numero.

Stuzzicanti le carte ruolo, che sono ben 17 e si va dal classico cittadino indignato fino al troll, passando per il cittadino onesto: ogni ruolo ha uno scopo definito sulla stessa carta.


PREPARAZIONE: In “Non si può più dire niente” le carte indizio e le carte immagine saranno le uniche cose da preparare per giocare


Non si può più dire niente

Per iniziare a giocare basterà mescolare separatamente il mazzo di carte immagine e quello di carte indizio e posizionarli al centro del tavolo.

Un giocatore verrà designato come primo ingenuo e gli saranno consegnate le carte si e no, mentre gli altri pescheranno 6 carte indizio a testa.

Tutti i giocatori, tranne l'ingenuo, dovranno pescare anche una carta ruolo tra quelle disponibili in base alla configurazione consigliata per il numero di giocatori.

A discrezione del gruppo, si potranno anche affidare carte ruolo indipendentemente dai consigli dati dal regolamento.

Lo scopo del gioco è quello di soddisfare gli obiettivi del proprio ruolo, manche dopo manche, mentre l'ingenuo dovrà tentare sempre di indovinare il tema segreto.


IL GIOCO: Indovinare il tema scottante di “Non si può più dire niente” è lo scopo del giocatore di turno, alias l'ingenuo.


Non si può più dire niente

Ogni giocatore guarda la propria carta ruolo in segreto e l'ingenuo dovrà chiudere gli occhi per qualche secondo.

Uno dei giocatori estrarrà una carta immagine, la farà guardare a tutti i giocatori con gli occhi aperti e poi ne pescherà altre 5, esponendo le 6 carte casualmente sul tavolo.

L'ingenuo potrà aprire gli occhi e, a partire dal giocatore alla sua sinistra, ognuno dovrà giocare, a turno, una delle proprie carte indizio.

La carta potrà essere posta sotto la carta si o sotto la carta no, in base all'indizio offerto, se inerente o meno la carta tema che l'ingenuo dovrà indovinare.

La scelta della carta indizio e la sua collocazione cambieranno anche un po' in base al ruolo che si sta interpretando.

I cittadini indignati voteranno in modo che l'ingenuo possa indovinare il tema segreto, i troll invece vorranno l'esatto contrario.

Se l'ingenuo avrà le idee chiare, potrà tentare di dare la sua risposta e indicare il tema tra i 6 esposti sul tavolo.

Se non dovesse essere invece sicuro, potrà capovolgerne uno, sperando di non beccare quello da individuare, per permettere ai giocatori un nuovo giro di indizi.

Nel caso si indichi o si capovolga la carta da indovinare, cittadini onesti ed ingenuo avranno perso, mentre i troll avranno vinto, esatto contrario invece indovinando il tema.

Per iniziare un nuovo round basterà passare il ruolo di ingenuo al giocatore alla sinistra del precedente e ripetere la procedura di scelta del tema.

I giocatori pescheranno anche nuove carte indizio per partire sempre da una mano di 6 e seguendo poi le regole già descritte.

Una partita completa termina quando tutti i giocatori avranno interpretato per una volta il ruolo di ingenuo.


CONSIDERAZIONI: “Non si può più dire niente” è un gioco irriverente, ideale per farsi quattro risate sui temi più scottanti della società.


Non si può più dire niente

Il mondo dei social ormai non è quasi più fatto per ritrovare il vecchio compagno di scuola o l'amico che non si vede da tanto tempo.

Tutto si è trasformato nella piattaforma dove il cittadino medio si diverte a lanciare i propri insulti e scatenare la propria ira.


“Non si può più dire niente” mette in luce questo fenomeno prendendolo in prestito per un gioco da tavolo divertente e malizioso.

Si sa che un personaggio come Immanuel Casto non avrebbe mai potuto produrre un gioco politically correct.

La sua vena ironica e vagamente cinica sono perfettamente tangibili anche in questo nuovo progetto che si allontana però dalle meccaniche viste nei suoi lavori precedenti.

In questo caso infatti non ci sono prostitute da mettere in gioco o cuccioli da coccolare, ma ci troviamo di fronte ad una struttura da party game.

Idealmente potrebbe dire di avere una sorta di evoluzione di “Similo” prendendo però in considerazione dei temi della società di oggi.

Le carte immagine spaziano sotto praticamente tutti gli aspetti possibili, dai casi televisivi fino a temi da sempre divisivi per il mondo.

Questi saranno i temi segreti che gli ingenui di turno dovranno tentare di indovinare attraverso le carte indizio.

Immanuel Casto e Dario Massa, per il loro gioco pescano a piene mani dalle polemiche che si scatenano quotidianamente sui social.

Per le carte indizio sono stati usati molti termini che sono diventati di uso comune e che frequentemente appaiono come commenti sotto i vari profili social.

Da “modella presso se stessa” a “siamo un paese di vecchi”, ogni indizio sembra estratto dall'uso comune del mondo 2.0.

Ovviamente da questi indizi e dal loro uso, dovrà venir fuori una direzione mirata verso il tema da indovinare.


I ruoli di “Non si può più dire niente” fanno la differenza e instraderanno le scelte dei giocatori nell'uso degli indizi.

Se un giocatore è l'ingenuo, buona parte degli altri giocatori interpreterà invece il cittadino indignato che vorrà aiutare l'ingenuo nel suo compito.

Ma ci sono anche altri ruoli che andranno a cambiare un po' le carte in tavola e ad aggiungere più pepe alle partite.

Deve sempre esserci almeno un troll, quello che comunemente è definito come colui che da fastidio nel mondo social.

In questo contesto andrà controcorrente e vorrà depistare l'ingenuo andando a cercare il modo di orientare la sua scelta verso altro.

Ci sono anche altri ruoli che possono entrare in gioco, in special modo quando il numero di giocatori sale.

Ad esempio il radical chic che ha l'obbligo di giocare la carta col valore più alto dalla mano, ma sempre con lo scopo di aiutare l'ingenuo.

O il blastatore che, nel caso l'ingenuo sbagli, può tentare di individuare il troll impedendogli quindi di vincere il round.

Esiste sempre uno o più vincitori di round ma non esiste un vero vincitore di partita a meno che non si faccia un totale finale in base al numero di round svolti.

Resta il fatto che questo titolo sia fatto semplicemente con lo scopo di divertire e di intrattenere in modo irriverente, sfruttando la polemica.

Tutto si basa sull'ironia dei temi illustrati e degli indizi scritti, combinandoli in modo talvolta irresistibile.

Spesso il vero scopo del gioco va in secondo piano proprio per le risate che, nel gruppo giusto, possono sbocciare spesso utilizzando i componenti di gioco.

Questo è il punto a favore di questo party game che è adatto a gruppi di non giocatori e a chi ama i giochi un po' sopra le righe.


Vi ha sempre solleticato lo stile istrionico di Immanuel Casto? Allora prendete una copia di "Non si può più dire niente" e date via alle polemiche!

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