“Ding!, scartate tutte le carte”

“Ding!”, questa parola la ricorderete

Ogni volta che una carta potrà essere giocata, urlatelo e fate la vostra mossa.


Ding!

Il regolamento in breve di “Ding!” parla chiaro ed ammette anche quale sia la palese fonte di ispirazione alla sua base.

Recita ufficialmente: “Si gioca come quell'altro gioco famoso che si chiama come un numero” rendendo palese da dove proviene il tutto.

Diciamolo pure, la meccanica di gioco è proprio quella di “Uno”, ma c'è qualcosa che lo rende decisamente diverso.

Nonostante le similitudini siano schiaccianti, sono le modalità che cambiano e che rendono questo gioco molto divertente, vediamo quali sono.


COMPONENTI: “Ding!” è composto da 81 carte numerate in 9 colori differenti, ma ognuna con una azione da tenere d'occhio.


Ding!

“Ding!” è un gioco di carte ideato da Kasper Lapp per 2-7 giocatori e pubblicato da Studio Supernova.

Nella scatola si trova un mazzo composto da 81 carte suddivise in 9 set di colori differenti, ognuno con carte che vanno da 1 a 9.

La particolarità sta nel fatto che su ognuna delle carte, sarà anche scritta una possibilità, un'azione, un evento.

Per fare qualche esempio, potrebbe esserci scritto “qualcuno sbadiglia” oppure “le due carte in cima sono gialle”.


PREPARAZIONE: Basterà distribuire carte ad ogni giocatore di “Ding!” per poter già cominciare a giocare.


Ding!

Per iniziare a giocare bisognerà seguire la semplicissima preparazione del gioco che comincia dal mescolare l'intero mazzo di carte.

Il mazzo andrà al centro del tavolo e ad ogni giocatore andrà distribuita una mano composta da 8 carte.

Un'altra carta invece verrà girata dal mazzo e posizionata accanto, come prima carta del mazzo degli scarti.

Lo scopo del gioco sarà ovviamente quello di rimanere senza carte in mano.


IL GIOCO: Le carte di “Ding!” si scarteranno se messe su carte con numero uguale, colore uguale o se si attiva l'azione relativa.


Ding!

Il gioco ha le stesse identiche regole che tutti i giocatori di “Uno” conoscono per il modo in cui scartare le carte.

Al proprio turno infatti si potrà scartare una carta se quella sul mazzo degli scarti avrà il suo stesso colore.

Stesso discorso ovviamente se la carta in cima al mazzo degli scarti dovesse mostrare lo stesso numero di quella che vogliamo giocare.

Ma in questo titolo c'è anche un altro modo per poter scartare una delle proprie carte ed è ciò che lo rende divertente e ovviamente diverso.

Non necessariamente al proprio turno, anzi, un giocatore potrebbe urlare “Ding!” e scartare una delle proprie carte.

Questo sarà possibile quando, indipendentemente dal colore o dal numero sulla carta, andrà ad attivarsi l'evento descritto sulla carta stessa.

Bisognerà quindi stare attenti a tutti i vari aspetti descritti sulle carte per poterle giocare con il giusto tempismo.

Se un giocatore urla il titolo del gioco, bisognerà bloccare tutto e lasciargli giocare la sua carta sul mazzo degli scarti.

Dopodichè la partita continua dal giocatore successivo a quello che ha appena scartato tramite azione, quindi sovvertendo il classico ordine di turno.

Ovviamente bisognerà verificare se il requisito che ha permesso di giocare la carta si sia davvero manifestato o meno.

In caso contrario, oltre a riprendere la carta stessa, se ne prenderà anche un'altra dal mazzo di pesca.

Pescherà una carta extra anche un giocatore che, al proprio turno non avrà carte di pari colore o numero a quella presente sul mazzo degli scarti.

La partita termina, ovviamente, quando un giocatore non avrà più carte nella propria mano, in qualunque modo abbia potuto scartarle.


CONSIDERAZIONI: “Ding!” è un “Uno” con quel qualcosa in più dove il livello di attenzione deve essere massimo


Ding!

E' giusto e onorevole che il gioco stesso abbia dato lustro a quella che è evidentemente la sua fonte di ispirazione.

Era troppo palese non dichiarare fin dal principio che “Uno”, il famoso gioco di carte fosse la base da cui partire.


“Ding!” offre quel qualcosa in più che lo rende diverso dal gioco a cui è ispirato, e trasformandolo nel suo valore aggiunto.

Se un gioco prende troppo da un titolo già presente sul mercato, allora non ha molto senso di esistere in molti casi.

Quando un gioco è già disponibile nei negozi, e magari è già diventato un successo, per quale motivo presentarne una copia?

L'unico motivo potrebbe essere quello di aggiungere quel qualcosa in più che possa fare davvero la differenza.

Ed effettivamente il caso è proprio questo, nonostante la base si presenti esattamente nello stesso identico modo grazie al quale “Uno” è diventato famoso.

La meccanica super semplice del gioco di carte più diffuso al mondo rimane sempre un mordente fondamentale per avvicinare anche il giocatore occasionale.

Motivo per il quale, anche questo titolo, ha le carte in regola per essere un gioco tappabuchi assolutamente perfetto.

Spiegare di poter scartare una carta per numero o colore uguale permette di intavolarlo con qualsiasi tipo di pubblico.

Ma è quel qualcosa in più di cui parlavamo che può fare davvero la differenza e che rende diverso questo titolo.


I requisiti indicati sulle carte di “Ding!” sono divertenti ed effettivamente tutti realizzabili in una comune partita.

La parte divertente del gioco alla fine non è riuscire a scartare la carta con i numeri e i colori identici.

Si tratta di fare la massima attenzione alle carte della propria mano e ai requisiti che bisogna attendere di vedere realizzati.

Alcuni dipendono dal mazzo di carte, quindi bisogna fare attenzione a come sia composto e quali ultime carte possano essere scartate.

Infatti alcuni requisiti riguardano la presenza di carte di un colore in cima o magari di differenze numeriche tra le ultime due carte scartate.

I requisiti divertenti riguardano invece quello che può riguardare le persone al tavolo e quello che fanno.

Ci sono carte scartabili se qualcuno è vestito di viola, se qualcuno si gratta o sbadiglia, se si alza, se parla di qualcosa nello specifico.

Nulla vieta di istigare magari qualcuno a fare esattamente quella cosa solamente per poter giocare quella carta!

Diventa quindi una specie di metagioco in cui attendere, oltre alla carta da scartare in modo naturale, quella da mandar via fuori dal proprio turno, per un requisito rispettato.

Sono 81 requisiti tutti diversi, che sarà meglio non illustrare prima proprio per il gusto di scoprirli giocando, ampliando così il divertimento quando se ne presenterà l'occasione di scarto.

Per questa sua peculiarità, “Ding!” si presenta come una deliziosa alternativa ad “Uno”, perfetta come la sua fonte di ispirazione, per gruppi trasversali di giocatori e non.


“Uno” non vi basta più e cercate alternative? Con una copia di “Ding!”, il divertimento è assicurato!

Commenti

Post popolari in questo blog

"Exploding Kittens", il gioco di carte coi gatti bomba

"Bananagrams", il gioco di parole più veloce che ci sia

"Dany", il party game gioca con la psicologia