“Monsters of Loch Lomond”, attenti ai mostri!

“Monsters of Loch Lomond”, guerra tra clan

Nella notte, spaventosi mostri arrivano, chi riuscirà a proteggere il proprio clan?


Monsters of Loch Lomond

“Monsters of Loch Lomond” ci porta in Scozia, sulle rive di un bellissimo lago dove però non si è mai troppo sicuri.

Di notte infatti dei terribili mostri sorgono dalle acque, invadendo gli spazi dei clan che abitano in quel luogo.

Bisognerà in qualche modo scacciarli e per farlo bisognerà innanzitutto conoscere la loro posizione, non sempre certa.

Le carte possono nascondere preziosi aiutanti ma anche tremendi mostri, chi riuscirà a sbarazzarsi di ogni pericolo?


COMPONENTI: “Monsters of Loh Lomond” è composto da sole carte, con mostri, effetti o aiutanti utili.


Monsters of Loh Lomond

“Monsters of Loch Lomond” è un gioco di carte ideato da Peter-Jan van der Veek e Robin Stokke per 2-6 giocatori, pubblicato dalla Little Rocket Games.

Nella piccola scatola c'è un mazzo di carte composto da 52 carte che possono rappresentare sia dei mostri che degli umani.

Su ogni carta c'è un valore in positivo o in negativo ed una eventuale azione legata al personaggio relativo.

C'è anche un mazzo di 20 carte bonus suddiviso in tre tipologie, ovvero cucciolo di mostro, bonus vittoria e pietra veggente.


PREPARAZIONE: “Monsters of Loch Lomond” si prepara facilmente offrendo un set di 4 carte ad ogni giocatore.


Monsters of Loh Lomond

Per cominciare a giocare, la prima cosa da fare è separate la carte bonus dal restante mazzo di carte.

Le carte bonus andranno suddivise per i tre tipi disponibili formando delle pile a lato del tavolo.

Il mazzo di carte andrà invece mescolato e ogni giocatore riceverà 4 carte da posizionare, senza guardarle, davanti a sé.

Le carte distribuite dovranno essere poste due in alto e due in basso davanti a sé ed ognuno potrà guardare in segreto solo le due della fila in basso.

Il mazzo restante andrà invece al centro del tavolo e verrà esposta la prima carta che andrà a rappresentare la pila delle Highlands aperte.

Lo scopo del gioco è quello di avere il minor numero di punti con le proprie carte al termine dei 4 round.


IL GIOCO: In “Monsters of Loch Lomond” bisognerà interagire con una nuova carta in ogni turno di gioco.


Monsters of Loh Lomond

Una partita dura esattamente 4 round di gioco, in cui ad iniziare è il giocatore più saggio, e dal secondo in poi chi griderà “saorsa” dando fine al round precedente.

Un giocatore, al proprio turno, potrà scegliere una delle tre possibilità per svolgere la propria azione.

Potrà pescare una carta coperta, guardarla in segreto e sostituirla con una delle proprie coperte, scartando quella che si va a sostituire.

Stessa cosa potrà essere fatta con una carta già scartata, sostituendola quindi ad una delle proprie coperte.

Ultima opzione è quella di pescare una carta coperta, scartarla direttamente ed attivare a quel punto la sua eventuale azione.

Le azioni permettono principalmente di scambiare carte con gli altri o di sbirciare le proprie o quelle degli avversari.

Scartando carte, i giocatori, incluso quello attivo, potranno utilizzare la tecnica dello “sciò” tentando di liberarsi di una propria carta.

Se infatti si pensa di sapere, tra le proprie carte coperte o quelle di un avversario, della presenza di una carta uguale a quella appena scartata, si potrà gridare sciò.

A quel punto c'è la verifica, se si tratta di una carta propria, uguale a quella scartata, si avrà davanti una carta in meno.

Se la carta mandata via con sciò è quella di un avversario, e la si manda via correttamente, a quell'avversario viene data una delle proprie carte.

Nel caso in cui lo sciò non sia corretto, girando quindi una carta differente da quella scartata, l'autore pescherà una nuova carta dal mazzo coperto.


"Saorsa" sarà la parola che un giocatore di "Monsters of Loch Lomond" potrà dire per far terminare un round

In qualunque momento del proprio turno, un giocatore potrà anche giocare una delle carte bonus ottenute tramite il potere di altre carte.

Il cucciolo di mostro permette di inserirlo nel clan di un avversario, la pietra veggente permette invece di guardare una qualunque carta coperta.

Quando un giocatore pensa di avere un numero di punti più basso degli altri, può, al proprio turno, dire “saorsa”.

Questo attiverà l'ultimo turno per tutti gli altri giocatori che non potranno però interagire con le carte di chi ha attivato la fine del round.

Dopo aver concluso il round, ognuno gira le proprie carte ed effettua un semplice conteggio dei punti, segnandoli su un foglio di carta.

Verrà poi eventualmente consegnato un bonus vittoria, se il giocatore che ha fatto terminare il round sarà effettivamente chi aveva meno punti.

Un nuovo round comincia con una nuova distribuzione delle carte, con la partenza del giocatore che avrà detto “saorsa” nel round precedente.

Dopo il quarto round, chi ha totalizzato il numero minore di punti sarà il vincitore che sarà riuscito a mettere in salvo il proprio clan dai mostri.


CONSIDERAZIONI: “Monsters of Loch Lomond” è un gioco in cui la memoria deve essere utilizzata al meglio.


Monsters of Loch Lomond

Sicuramente Loch Ness è uno di quei posti ricordati per qualcosa che probabilmente nemmeno esiste.

Un misterioso mostro dormirebbe sul fondo del lago, ma a quanto pare ce n'è un altro popolato da tanti esseri.


“Monsters of Loch Lomond” non presenta un solo mostro, ma un bel carnet da tenere a bada nel proprio range di carte

All'inizio del gioco si avranno davvero pochissime informazioni, visto che metà delle proprie carte sarà sconosciuta.

Solo due su quattro saranno note e bisognerà ricordarsele per il resto della partita visto che non si potrà più sbirciare.

Il fattore memoria è quindi sicuramente uno di quelli più importanti se si vuole avere modo di puntare verso la vittoria.

Ricordare che carte si avranno davanti sarà fondamentale per le varie fasi di gioco e per lo sviluppo dei turni.

La dinamica del turno è molto semplice e molto simile a quella de "L'impiccione", con tre scelte che in realtà si basano quasi tutte sulla stessa meccanica.

Di base si tenterà quindi di sostituire una delle proprie carte con quella scoperta degli scarti o con una al buio.

Oppure, prendendola al buio dal mazzo, si potrà decidere di attivare l'abilità di una carta che scompiglierà di certo le cose.

Le abilità permetteranno ovviamente di interagire con le carte pressochè dovunque, le proprie quelle degli altri e anche sugli scarti.


La memoria in “Monsters of Loch Lomond” sarà importante anche per il continuo spostamento di carte e la possibilità di scacciarle.

Cercare di capire dove si trovino determinate carte in qualunque fase del gioco è una cosa davvero molto utile.

Il motivo è nella possibilità di poter scacciare i mostri con l'azione gratuita e attuabile in qualsiasi momento, dello sciò.

In questo modo si farà una scommessa, quella di scoprire una stessa carta rispetto a quella scartata da chiunque.

Si rischia di prendere una nuova carta, ma si avrà anche la speranza di giocare con una di meno, limitando quindi la presenza di mostri.

Pochissime carte saranno esseri umani, creature quindi benevole che non tenderanno ad alimentare il punteggio.

Un fattore importante scovarli e tenerli, ma tenendo una carta al buio dal mazzo, si andrà subito a far drizzare le antenne degli altri che potrebbero desiderarla.

La parola Saorsa potrebbe arrivare da un momento all'altro e svelare le carte di tutti per poter passare ai punteggi.

Si potrà esclamare anche senza avere la certezza di avere meno punti rispetto agli altri, ma a volte rischiare aiuta gli audaci.

“Monsters of Loch Lomond” è un gioco con un'interazione fortissima in cui l'esercizio di memoria è imprescindibile.

Le belle illustrazioni su ogni carta aiutano a rendere l'esperienza ancora più coinvolgente e piena di pathos fino all'ultimo minuto.


Se volete avventurarvi tra i misteri di questo lato, prendete una copia di “Monsters of Loch Lomond” e urlate saorsa!

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