"Frutta fatata", il legacy più succoso
C'era una volta un bosco bello fitto in cui tantissimi animali abitavano. Non solamente i più classici animali che si possono immaginare tra tronchi d'albero e radure spaziose, ma tante golose creature stregate dalla presenza di una moltitudine di frutti con i quali possono essere preparati dei succulenti succhi. Questa, a grandi linee, è l'ambientazione di “Frutta fatata”, un titolo che appartiene ai giochi legacy, vera e propria moda del momento.
CONTENUTO
“Frutta fatata” è arrivato in edizione italiana grazie alla Giochi Uniti e si tratta di un titolo per 2-5 giocatori realizzato da Friedemann Friese che, dopo aver entusiasmato i suoi estimatori con una schiera di numerosi titoli, tra cui l'altisonante “Alta Tensione”, ha voluto dedicarsi al mondo dei legacy, ovvero quei giochi che riprendono nel punto esatto in cui termina la partita precedente, rendendo dunque stabili le modifiche fatte partita dopo partita.
All'interno della scatola troviamo 240 carte luogo, suddivise in mazzetti da 4 per ogni numero e riportano un animale di riferimento, un prezzo in frutti da pagare per poter essere convertita in succo e un'azione da svolgere, 60 carte frutta suddivide nei 5 previsti dal gioco e 10 mix che presentano accoppiate dei frutti già presenti sulle altre carte. Completano la dotazione alcuni token frutta, jolly e doppio turno, oltre a segnalini animale sia in legno che in cartone.
All'interno della scatola troviamo 240 carte luogo, suddivise in mazzetti da 4 per ogni numero e riportano un animale di riferimento, un prezzo in frutti da pagare per poter essere convertita in succo e un'azione da svolgere, 60 carte frutta suddivide nei 5 previsti dal gioco e 10 mix che presentano accoppiate dei frutti già presenti sulle altre carte. Completano la dotazione alcuni token frutta, jolly e doppio turno, oltre a segnalini animale sia in legno che in cartone.
PREPARAZIONE
Per iniziare la prima partita di “Frutta fatata” è essenziale essere molto attenti con le carte luogo: sono infatti già perfettamente in ordine e pronte per essere utilizzate, quindi non andranno assolutamente mescolate, ma i 3 mazzetti nei quali sono suddivise andranno semplicemente impilati in modo da avere la numerazione dei luoghi perfettamente consequenziale.
Accanto al mazzo luoghi andrà posto quello dei frutti, che sarà invece da mescolare bene e da cui ogni giocatore prenderà due carte, creando così una mano iniziale di due frutti. Dal mazzo luoghi si prendono le prime 24 carte che vengono poste al centro dell'area di gioco formando 6 mazzetti da 4 carte, ognuno composto da un luogo che abbia un numero, in questo caso da 1 a 6. Ogni giocatore sceglie poi un animale e ne prende sia il segnalino in cartone, che servirà come identificativo, sia quello in legno che fungerà invece da pedina da spostare sulle varie location della foresta.
Durante la prima partita, alcuni componenti come la pedina ladro, le carte mix e i doppi turni non entreranno ancora in gioco, lasciando la scoperta del loro utilizzo ad una fase più avanzata del gioco.
Accanto al mazzo luoghi andrà posto quello dei frutti, che sarà invece da mescolare bene e da cui ogni giocatore prenderà due carte, creando così una mano iniziale di due frutti. Dal mazzo luoghi si prendono le prime 24 carte che vengono poste al centro dell'area di gioco formando 6 mazzetti da 4 carte, ognuno composto da un luogo che abbia un numero, in questo caso da 1 a 6. Ogni giocatore sceglie poi un animale e ne prende sia il segnalino in cartone, che servirà come identificativo, sia quello in legno che fungerà invece da pedina da spostare sulle varie location della foresta.
Durante la prima partita, alcuni componenti come la pedina ladro, le carte mix e i doppi turni non entreranno ancora in gioco, lasciando la scoperta del loro utilizzo ad una fase più avanzata del gioco.
IL GIOCO
“Frutta fatata” è un legacy, ciò significa che dopo aver terminato una partita si potrà ricominciare direttamente da quel punto creando una sorta di modalità campagna, segnando dei punti in base alla vittoria o all'ultimo posto assegnato e tenendo i luoghi scoperti fino a quel momento, senza dover ricominciare dall'inizio.
Al proprio turno, un giocatore deve necessariamente spostare la propria pedina da un luogo all'altro tra quelli scoperti e quindi in gioco: se spostandosi si sceglie di finire sulla carta già occupata da qualcun altro, bisognerà offrire una delle proprie carte frutta, se disponibili, a quei giocatori. Una volta scelta la carta di destinazione, il giocatore avrà una scelta: avendo i frutti utili per pagarne il costo, si potrà prendere la carta stessa, girarla e porla davanti a sé, mettendo in gioco una nuova carta dal mazzo luogo, che andrà a rimpolparne uno già esistente o a creare addirittura una nuovo.
Seconda opzione per il giocatore di turno è invece lo svolgimento dell'azione suggerita dalla carta che, nella maggior parte dei casi, ha a che fare con la pesca o lo scambio di carte frutta, utili appunto per poter, in futuro, acquistare succhi convertendo le stesse carte luogo. Non c'è molto altro da sapere riguardo il turno di gioco, e questo sembra rendere poco appetibile e piuttosto semplicistica una partita di “Frutta fatata”, ma le azioni dei luoghi in gioco, l'interazione costante e il tener sotto controllo le giocate e l'ubicazione degli altri, risulterà assolutamente importante.
Il gioco termina alla fine del turno nel quale un giocatore avrà acquisito il numero di succhi richiesto in base alle condizioni di fine partita per il numero di giocatori al tavolo e, a seconda della modalità di gioco, sarà necessario dover segnare un punteggio: 2 punti al/ai vincitori, un punto a tutti gli altri e nulla per chi sarà arrivato all'ultimo posto. La campagna terminerà quando non saranno più disponibili carte utili per poter giungere alla vittoria, a meno che non si scelga di giocare solo per il gusto di una partita veloce con i primi luoghi del setup iniziale.
Al proprio turno, un giocatore deve necessariamente spostare la propria pedina da un luogo all'altro tra quelli scoperti e quindi in gioco: se spostandosi si sceglie di finire sulla carta già occupata da qualcun altro, bisognerà offrire una delle proprie carte frutta, se disponibili, a quei giocatori. Una volta scelta la carta di destinazione, il giocatore avrà una scelta: avendo i frutti utili per pagarne il costo, si potrà prendere la carta stessa, girarla e porla davanti a sé, mettendo in gioco una nuova carta dal mazzo luogo, che andrà a rimpolparne uno già esistente o a creare addirittura una nuovo.
Seconda opzione per il giocatore di turno è invece lo svolgimento dell'azione suggerita dalla carta che, nella maggior parte dei casi, ha a che fare con la pesca o lo scambio di carte frutta, utili appunto per poter, in futuro, acquistare succhi convertendo le stesse carte luogo. Non c'è molto altro da sapere riguardo il turno di gioco, e questo sembra rendere poco appetibile e piuttosto semplicistica una partita di “Frutta fatata”, ma le azioni dei luoghi in gioco, l'interazione costante e il tener sotto controllo le giocate e l'ubicazione degli altri, risulterà assolutamente importante.
Il gioco termina alla fine del turno nel quale un giocatore avrà acquisito il numero di succhi richiesto in base alle condizioni di fine partita per il numero di giocatori al tavolo e, a seconda della modalità di gioco, sarà necessario dover segnare un punteggio: 2 punti al/ai vincitori, un punto a tutti gli altri e nulla per chi sarà arrivato all'ultimo posto. La campagna terminerà quando non saranno più disponibili carte utili per poter giungere alla vittoria, a meno che non si scelga di giocare solo per il gusto di una partita veloce con i primi luoghi del setup iniziale.
CONSIDERAZIONI
E' innegabile come quella del legacy sia ormai la moda del momento. Giochi in cui è necessario valutare bene le scelte da svolgere perchè si ripercuoteranno nella partita successiva sono il nuovo imperativo del mondo ludico. Se volete assaggiare cosa voglia dire legacy senza però avere a che fare con qualcosa di fortemente impegnativo e senza dover molestare i componenti di gioco, “Frutta fatata” è sicuramente il gioco adatto.
La sua peculiarità è proprio la possibilità di poter scegliere liberamente se svolgere una partita singola come se si trattasse di un comune gioco di piazzamento, oppure di iniziare una vera e propria campagna con i luoghi da modificare in base a quelli man mano acquistati dai giocatori, sia per convenienza, sia per strategia, visto che eliminando un luogo si renderà inutilizzabile anche la sua abilità da quel momento in avanti.
Qualora si cambiasse il cast di giocatori o se si volesse interrompere una campagna per poter giocare con qualcun altro, si potrà utilizzare il comodo schemino presente sull'utile glossario di gioco per poter segnare i luoghi disponibili senza aver paura di dimenticare elementi essenziali per il proseguimento della struttura legacy. Il glossario spiega perfettamente la funzione di ogni carta: alcune sono piuttosto immediate, mentre per altre è alquanto utile avere qualche informazione in più sull'effettiva meccanica, rendendo quindi pari a zero anche la presenza di dubbi tirando fuori nuovi luoghi dal grosso mazzo di pesca.
L'interazione tra i giocatori, durante una partita di “Frutta fatata” è assolutamente fortissima: è quasi impossibile passare un turno senza avere ripercussioni per alcune azioni svolte dagli altri, per cui è comunissimo doversi scambiare alcune carte, averne alcune in richiesta, accettare eventuali proposte da altri e così via, e ciò rende nulli i tempi morti del gioco, dovendo sempre essere partecipi anche durante i turni altrui.
“Frutta fatata” si presenta bene anche dal punto di vista grafico, con uno stile fumettoso perfettamente coerente col tipo di gioco e con lo stile generale del progetto che, per la sua natura, può abbracciare un target di riferimento piuttosto ampio, a patto non si cerchi un legacy troppo impegnativo o che racchiuda sorprese più sconvolgenti di una nuova azione da scoprire al momento della rivelazione di una nuova carta luogo.
La sua peculiarità è proprio la possibilità di poter scegliere liberamente se svolgere una partita singola come se si trattasse di un comune gioco di piazzamento, oppure di iniziare una vera e propria campagna con i luoghi da modificare in base a quelli man mano acquistati dai giocatori, sia per convenienza, sia per strategia, visto che eliminando un luogo si renderà inutilizzabile anche la sua abilità da quel momento in avanti.
Qualora si cambiasse il cast di giocatori o se si volesse interrompere una campagna per poter giocare con qualcun altro, si potrà utilizzare il comodo schemino presente sull'utile glossario di gioco per poter segnare i luoghi disponibili senza aver paura di dimenticare elementi essenziali per il proseguimento della struttura legacy. Il glossario spiega perfettamente la funzione di ogni carta: alcune sono piuttosto immediate, mentre per altre è alquanto utile avere qualche informazione in più sull'effettiva meccanica, rendendo quindi pari a zero anche la presenza di dubbi tirando fuori nuovi luoghi dal grosso mazzo di pesca.
L'interazione tra i giocatori, durante una partita di “Frutta fatata” è assolutamente fortissima: è quasi impossibile passare un turno senza avere ripercussioni per alcune azioni svolte dagli altri, per cui è comunissimo doversi scambiare alcune carte, averne alcune in richiesta, accettare eventuali proposte da altri e così via, e ciò rende nulli i tempi morti del gioco, dovendo sempre essere partecipi anche durante i turni altrui.
“Frutta fatata” si presenta bene anche dal punto di vista grafico, con uno stile fumettoso perfettamente coerente col tipo di gioco e con lo stile generale del progetto che, per la sua natura, può abbracciare un target di riferimento piuttosto ampio, a patto non si cerchi un legacy troppo impegnativo o che racchiuda sorprese più sconvolgenti di una nuova azione da scoprire al momento della rivelazione di una nuova carta luogo.
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