"Fuga dal Manicomio", dieci episodi di una escape room da tavolo (NO SPOILER)


Una vera escape room che si presenta quasi come una serie tv divisa in 10 episodi: ecco come si presenta “Fuga dal manicomio”. Due stagioni ricche di enigmi e di colpi di scena.


Ormai conosciamo bene cosa vuol dire essere reclusi, visti i terribili eventi che hanno caratterizzato questi primi mesi del 2020, ma stemperando un po' la tensione di questo periodo, andiamo a parlare di qualcosa che, in qualche modo, può essere coerente con quanto stiamo vivendo, visto che di fuga da un posto chiuso si parla. “Fuga dal manicomio” è un gioco diviso in due scatole in cui si affronteranno ben 10 escape room, 5 per confezione, tutte in qualche modo legate tra loro. Ognuna racconterà le vicende di alcuni personaggi che si ritroveranno rinchiusi a North Oaks, un centro di igiene mentale: siete pronti ad aiutarli a fuggire risolvendo incredibili enigmi?

COMPONENTI: Come ogni escape room da tavolo insegna, all'inizio non conoscerete quanti e quali siano i componenti di gioco, tutti chiusi in buste misteriose.

“Fuga dal manicomio” è un gioco ideato da Martin Nedergaard Andersen, Alexander Peshkov, Ekaterina Pluzhnikova, pensato da vivere in solitario o per un numero consigliato di 6 giocatori al massimo per vivere al meglio l'esperienza e pubblicato totalmente in italiano da dV Giochi

“Fuga dal manicomio” è una confezione che include due differenti scatole, ognuna contenente materiale per vivere cinque differenti escape room da tavolo. Complessivamente il contenuto è il seguente: due mazzi di carte principali che contengono 130 carte per la prima parte e 163 per la seconda, due mazzi supplementari che contengono 6 carte per la parte uno e 15 per la seconda, valide come alternative che potrebbero andare a sostituire quelle principali, 29 buste misteriose che rappresentano vari ambienti di gioco e che nascondono altro materiale che ovviamente non è possibile rivelare senza spoilerare, 2 planimetrie che rappresentano l'area in cui si svolgerà ogni azione, 6 libretti di suggerimenti e con le soluzioni di ogni enigma, nonché due elenchi dei componenti che serviranno, dopo aver vissuto appieno il gioco, per rimettere a posto ogni componente utilizzato in vista di una nuova partita per un altro gruppo.

PREPARAZIONE: Anche qui siamo in linea con le escape room da tavolo, visto che si potrà entrare subito nel vivo dell'azione senza avere una fase di setup particolarmente articolata.

La prima dichiarazione che il manuale presenta a chi si approccia con “Fuga dal manicomio” riguarda l'ambiente vetusto in cui si svolgerà l'azione di gioco, suggerendo di conseguenza di abbandonare ogni gingillo elettronico, visto che, al contrario di molti altri esponenti del genere, non si avrà bisogno di app o aiuti tecnologici per entrare nel vivo del gioco, ma potrebbero invece essere utili carta e penna da procurare per segnare appunti o come aiuto per la risoluzione di alcuni enigmi. 

Tutto ciò che occorrerà fare per iniziare a giocare, sarà piazzare la planimetria al centro del tavolo, in modo che ognuno avrà una piena visione delle stanze che compongono il manicomio e prendere dalla scatola i mazzi base e supplementare per la “stagione” che ci si appresta a giocare

Ogni mazzo è composto da carte ordinate perfettamente in linea decrescente e recanti sul dorso un numero a 4 cifre: ovviamente non andranno viste per nessuna ragione per evitare di ottenere informazioni non richieste. Tenendo i libretti dei suggerimenti e delle soluzioni a portata di mano e segnando l'orario in cui l'avventura parte si potrà iniziare a giocare.

IL GIOCO: La risoluzione degli enigmi porterà ad un conseguente avanzamento nella narrazione. Servirà essere pronti a far lavorare bene la mente e non solo per risolvere ogni quesito.


Ogni partita con “Fuga dal manicomio” si potrà iniziare con la lettura della carta che indica l'episodio che si vuole vivere, andando ovviamente in ordine numerico: per la prima avventura servirà quindi leggere la carta 0001. 

Le carte che si andranno a scoprire potranno essere di vario tipo, ovvero degli oggetti che potrebbero servire nell'immediato oppure recanti l'icona di una mano e quindi da portare con sé e utilizzabili in futuro, oppure si andrà a leggere un testo che andrà a specificare dettagli della trama che riguarderà il personaggio protagonista della vicenda legata a quel particolare episodio del gioco, oppure elementi utili per un rompicapo da risolvere per poter procedere con l'avventura. 

Molto spesso le carte stesse indicheranno la lettura di un'altra carta numerata: basterà quindi trovarla nel mazzo ordinato numericamente e leggerla ad alta voce per fornire nuove informazioni a tutti i partecipanti. 

Molto spesso ci si muoverà nelle stanze della struttura, ma non tutte saranno aperte: ogni busta contenuta nella confezione del gioco rappresenterà una delle stanze del manicomio e sarà anche necessario ispezionarla bene per poter capire in che modo entrare.

A volte l'enigma sarà poco palese ma in realtà ben dichiarato sulla busta stessa, mentre altre volte sarà necessario utilizzare degli oggetti già in proprio possesso per poter procedere: in qualunque caso, la risposta sarà un codice a 4 cifre che sarà anche il numero della carta da cercare nel mazzo. 

Qualora la carta ci fosse, si dovrà girare e verificare che sia la soluzione esatta all'enigma relativo (sarà la carta stessa a fornire l'informazione), ma se non troverete la carta numerata che cercate, bisognerà segnare una penalità sul foglio su cui è stato segnato l'inizio della partita

Qualora pensiate di essere bloccati di fronte ad un enigma, il libretto dei suggerimenti potrà fornire un primo o un secondo aiuto più incisivo, mentre quello delle soluzioni presenterà direttamente il piatto pronto permettendovi di procedere nella storia: ovviamente quest'ipotesi sarà da prendere in considerazione soltanto se avrete dei seri dubbi sul modo in cui risolvere un enigma, ma è consigliabile scervellarsi in tutti i modi prima di ricorrere a questo sistema per andare avanti. 

Risolvendo gli enigmi e leggendo varie carte, si andrà pian piano verso la naturale conclusione della storia: il gruppo di gioco se ne accorgerà leggendo la parola “continua...” alla fine del testo di una carta, ponendo fine all'episodio di un personaggio e offrendo l'opportunità di mettere il gioco in pausa prima di tornare ad affrontare il manicomio con un nuovo personaggio, fino al naturale epilogo dell'avventura con la decima storia contenuta nella seconda scatola.

CONSIDERAZIONI: Una vera e propria collezione di escape room collegate tra loro in cui oltre ad una serie di enigmi fuori dal comune, risulta interessante ed incisivo tutto il contesto narrativo.


Ormai siamo abituati al mondo delle escape room da tavolo, visto che negli ultimi anni, approfittando del fenomeno “fisico”, molte case editrici hanno offerto le proprie proposte agli appassionati di enigmi ed indovinelli, ma mai si erano sfiorati i limiti che invece “Fuga dal manicomio” accarezza piacevolmente. 

Il gioco infatti esce un po' dal classico seminato attraverso vari punti di vista: quello che si nota immediatamente è un'evidente serialità che contraddistingue questo prodotto rispetto agli altri esponenti del genere, permettendo al gruppo di gioco di sentirsi appieno nel vivo di una serie tv

Questo è legato ad un secondo aspetto fondamentale del gioco, ovvero la narrazione: il protagonista della vicenda è a conti fatti il manicomio stesso che legherà in qualche modo la vita di 5 diversi personaggi che si andranno a conoscere con le situazioni che si manifesteranno nella prima scatola e che si andranno poi ad approfondire con la seconda: ciò rende l'esperienza di gioco quanto più vicina ad una vera e propria serie tv appassionante per il piccolo schermo. 

A rendere ancora più vivace questa prospettiva ci pensano dei naturali bivi che la storia stessa proporrà ai giocatori: fin dai primi episodi infatti sarà necessario fare delle scelte che, in qualche modo, andranno a cambiare le cose all'interno del manicomio. 

Ciò andrà fatto sostituendo una delle carte del mazzo principale con una dello stesso numero appartenente a quello secondario: l'aspetto interessante è che ciò potrebbe cambiare anche i binari della vicenda di un altro personaggio che incapperà in una stessa stanza in un secondo momento, cambiando inevitabilmente delle cose. 

Essendo una escape room da tavolo, la domanda più importante riguarda gli enigmi: come sono i puzzle che si dovranno risolvere per poter proseguire con le vicende di “Fuga dal manicomio”? 

Anche sotto questo aspetto, il gioco si difende davvero bene, andando a bypassare gli enigmi canonici che spesso si possono trovare in altri titoli di questo settore e andando a coinvolgere i giocatori in senso più ampio: impossibile scendere troppo nei particolari senza incappare in qualche fastidioso spoiler, ma spesso sarà necessario ampliare i propri orizzonti, pensare in modo diverso ed essere particolarmente attenti a delle cose per poter proseguire tranquillamente nella vicenda. 

La sensazione principale, non avendo un timer che scorre su un'app, è quella di potersi sedere comodamente e dedicarsi in modo totale all'enigma presentato, senza fretta, scrutando ogni elemento a disposizione, ispezionando al meglio una busta che rappresenta una porta da aprire per visitare una nuova stanza e gioire dalla scoperta di nuovi elementi in essa contenuti che potranno servire per degli scopi futuri o potranno rappresentare qualcosa di utile nell'immediato. 

“Fuga dal manicomio” è un piacevolissimo diversivo rispetto alle canoniche escape room da tavolo, probabilmente qualcosa che va davvero molto vicino a quelle classiche da vivere fisicamente, con la splendida idea di condire tutta la serie di enigmi di una storia che non è un mero filo rosso appiccicato ad una fredda serie di puzzle, ma un vero lavoro narrativo che sarà piacevolissimo da seguire, proprio come un bel lavoro di sceneggiatura.

Puoi acquistare il gioco a questo link


Commenti

Post popolari in questo blog

"Exploding Kittens", il gioco di carte coi gatti bomba

"Bananagrams", il gioco di parole più veloce che ci sia

"Dany", il party game gioca con la psicologia