“Amelia's Secret”, l'orrore prende forma con la realtà aumentata
“Amelia's Secret” è un'escape room con qualcosa in più.
L'atmosfera a tinte horror dovrà essere vissuta con il supporto della realtà aumentata.
Un'eredità la porta lì insieme alla figlia Amelia che immediatamente si ambientò giocando con la sua amica immaginaria.
Purtroppo in “Amelia's Secret” si capirà subito quanto la casa nasconda dei misteri, facendo sparire misteriosamente la bambina.
Sarà compito dei giocatori cercare di trovare una spiegazione a quanto accaduto addentrandosi proprio nel vecchio maniero.
La struttura da escape room, col supporto di un'app prenderà vita tramite la realtà aumentata, pronti a buttarvi nel mistero?
COMPONENTI: Gli arcani di “Amelia's Secret” non sono altro che grosse carte che rappresentano gli oggetti che prenderanno vita nell'applicazione.
All'interno della confezione troviamo una plancia a doppia faccia dove far partire il tutorial da un lato e una misteriosa botola dall'altro.
Troviamo anche della pasta adesiva blu-tack e 14 grosse carte, definiti arcani, che rappresentano alcuni degli oggetti della magione.
Si va da un ritratto ad una pila di libri, da un candelabro ad un camino e sono rappresentati da disegni in bianco e nero.
PREPARAZIONE: La vostra casa dovrà diventare il maniero di ”Amelia's Secret” sistemando gli arcani in postazioni prestabilite.
Ogni carta infatti, con l'aiuto della pasta adesiva che non lascia traccia dovrà essere collocata in un certo modo.
Quasi sempre, le carte dovranno essere poste a certi livelli di altezza oppure su un mobile oppure su un tavolo appoggiate.
Per poter giocare serve necessariamente un supporto Android o iOS da cui scaricare l'applicazione ufficiale del gioco.
E' consigliabile utilizzare un tablet, quindi qualcosa con uno schermo più grande rispetto ad un telefono, per poter godere meglio dell'esperienza.
Proprio per rendere l'esperienza più ricca, si consiglia anche di giocare in un ambiente poco illuminato e collegare il tablet ad una cassa.
Si tratta ovviamente di consigli, non di necessità per poter giocare, quindi ognuno potrà gestire la propria location come meglio crede.
Piazzare la plancia sul tavolo con il lato teschio in alto è l'ultimo passaggio per poter iniziare ufficialmente l'avventura.
Lo scopo del gioco è quello di portare a termine l'escape room, risolvendo gli enigmi sviluppati dagli oggetti in realtà aumentata.
IL GIOCO: Ogni oggetto di “Amelia's Secret” sarà scannerizzabile con l'app e proporrà un enigma da risolvere.
Troviamo un tutorial che serve semplicemente a capire il concetto alla base del gioco sulla realtà aumentata.
Giusto per farlo capire, la realtà aumentata è una struttura virtuale che nasce da un oggetto che invece è tangibile.
Dal tutorial ad esempio si noterà come dalla plancia principale verrà fuori una mano che si muoverà come se fosse reale, ma lo sarà ovviamente solo nell'applicazione.
Oltre al tutorial, troviamo anche una versione ridotta del gioco, che funge da secondo tutorial più arricchito che comprende tutte le carte degli arcani.
Infine troviamo l'avventura vera e propria che si attiverà cliccando sull'ultimo tasto disponibile nella schermata principale dell'applicazione.
Da quel momento partirà la storia che racconterà del maniero ereditato dalla signora Vonleaken e della scomparsa della piccola Amelia.
Da quel momento in avanti, la mano passerà semplicemente ai giocatori che non dovranno far altro che puntare i vari arcani sistemati in casa.
Ogni arcano farà spuntare la sua controparte in tre dimensioni, visionabile esclusivamente all'interno dell'applicazione.
Ogni oggetto è legato ad uno specifico enigma: potrà proporne uno o potrà dare un elemento utile per la risoluzione di un altro.
In questo modo è come se si andasse a formare una sorta di catena di correlazioni tra i vari arcani presenti in gioco.
Spesso gli arcani offriranno degli oggetti che saranno inclusi nella scheda inventario dell'applicazione che si trova alla destra dello schermo.
In alcuni casi, nella schermata di specifici arcani, potranno essere trascinabili per essere usati proprio in relazione con una delle carte.
Gli enigmi sono di varia natura, alcuni di logica, altri imporranno di inserire una parola o sequenze di simboli in un determinato ordine.
Non esiste un ordine ben preciso in cui scansionare gli oggetti appesi alle pareti o piazzati sui tavoli in fase di preparazione.
Anche se in teoria c'è un ordine da scoprire in cui puntare verso determinati arcani, che offriranno elementi utili da utilizzare su altri.
Di norma però tutto è perfettamente accessibile fin dall'inizio, visto che si tratterà di elementi contenuti all'interno della casa.
Se ci si dovesse bloccare nel continuo dell'avventura, si potrà richiamare il menu di aiuto dall'applicazione.
Verrà fornita così una password da inserire nel sito al quale ci si potrà collegare per avere accesso alla pagina delle soluzioni.
Nessun indizio, ma direttamente, per i due livelli di gioco, la soluzione in video, in inglese, relativa ad ogni arcano.
La partita termina semplicemente quando il mistero a cui è legata la piccola Amelia sarà stato risolto, portando a termine ogni enigma.
CONSIDERAZIONI: “Amelia's Secret” è una escape room diversa dal solito che fa da ponte tra il gioco da tavolo e il videogioco.
Che si tratti di una serie tv ricca di coinvolgimento, che sia un film carico di adrenalina o un intrigante libro, l'horror ha da sempre un gran bagaglio di fans.
Nel mondo dei giochi da tavolo, l'horror è stato usato parecchio, nei modi più seri e in quelli invece più scherzosi.
Con “Amelia's Secret”, questo filone entra prepotentemente nel campo delle escape room e lo fa con una nota originalissima.
La vicenda della piccola protagonista infatti viene raccontata con una serie di enigmi che fanno uso della realtà aumentata, vera chicca di questo prodotto.
La storia in realtà, non avendo un vero e proprio filo conduttore tra un enigma e l'altro, rimane un po' sospesa nel vuoto, lasciando intatta solo l'atmosfera.
Ovviamente è molto accattivante l'idea della realtà aumentata, soprattutto abbinata ad un contesto come quello dell'orrore.
Non vi aspettate sequenze da brivido e continui salti dalla sedia per trovate strane impostate dagli autori: il gioco sarà invece, nel bene e nel male, molto lineare.
I giocatori dovranno semplicemente puntare la telecamera del tablet contro un oggetto per vederlo magicamente apparire in tre dimensioni.
Spesso con l'oggetto stesso si potrà anche interagire, come aprire i cassetti di uno scrittoio o magari visionare da ogni lato un portagioie.
Questo porta il gioco da tavolo a trasformarsi moltissimo in realtà in un videogioco, passando con versatilità da un contesto all'altro.
La natura degli enigmi, per chi mastica spesso il territorio delle escape room, risulterà parecchio semplice da risolvere.
Non ci saranno prove impossibili da superare, ma nel caso di blocchi, la pagina di aiuti potrà far chiarezza su quanto andrà fatto.
Sarebbe stato carino inserire innanzitutto una pagina di aiuti reali, e solo successivamente il video per la soluzione diretta, in modo da non sacrificare del tutto un enigma.
Inserire un tutorial iniziale è stata una buona idea per prendere dimestichezza con il modo in cui adoperare il tablet per la visione dei vari oggetti.
Un po' di dubbi vengono invece per la presenza di due avventure, una breve con la durata prevista di venti minuti e quella standard, ufficialmente etichettata per un'ora di durata.
Giocare alla prima avventura breve potrebbe in qualche modo intaccare il valore della versione standard del gioco.
Questo perchè gli arcani da scannerizzare saranno sempre gli stessi con pochissime differenze tra le due versioni, rovinando un po' la sorpresa di vederli apparire nell'applicazione.
In più la presenza di enigmi molto simili, finirà per sminuire il valore di quello che potrebbe essere invece il gioco ufficiale.
Magari sarebbe stato meglio organizzare un'unica versione del gioco ma affidare qualche arcano in più per rendere l'avventura più ricca.
Qualche difficoltà si potrebbe avvertire nella distribuzione dei compiti nel caso in cui si giocasse in un numero di persone che va anche solo dai 3 in su.
Avere necessariamente un solo tablet metterà ovviamente un giocatore nei panni di braccio che potrà vedere meglio di chiunque altro ciò che apparirà sul tablet.
Dovendo tenere puntata la carta, non ci si potrà appoggiare su un tavolo per mostrare l'oggetto in 3D agli altri.
Ma dover stare vicini e condividere la situazione può rientrare nello spirito che il gioco stesso vuole far vivere nel suo flusso.
L'idea alla base di “Amelia's Secret” è davvero molto buona, avere questo connubio tra realtà e tecnologia è uno sforzo originale nel tema delle escape room.
Si ha però l'impressione di essere una sorta di esperimento verso qualcosa che potrebbe essere più completo e ricco.
Una buona prova per chi vuole qualcosa che non sia un videogioco e che si possa vivere, con qualche sforzo anche in compagnia.
Consigliato agli amanti dell'horror e del mistero per la bella ambientazione di fondo e le atmosfere che si respirano naturalmente durante l'avventura.
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